A scuola…con amore…

Ciao Margherita sono Alessandro, sono in quarta superiore (vado in quinta il prossimo anno) e sono molto attratto della mia insegnante di ***. Lei sembrava che ricambiasse o quanto meno sembrava che le piacessi anche io. Pensa che ha solo 27 anni e io 18, quindi la differenza d’età non è molta. Però poi a un certo punto lei è cominciata a diventare più fredda nei miei confronti e a tenere più distanza, a scuola. Passo intere giornate a chiedermi perché. Secondo te, perché lei è così cambiata?

Caro Ale, un buon insegnante non è solo colui che sa insegnare bene la propria materia, ma è anche colui che sa rapportarsi bene coi proprio studenti o allievi.

Per cui una professoressa che dovesse flirtare (o avere una storia) con quello che è un proprio studente – cosa che potrebbe tra l’altro far venire meno l’obiettività nella valutazione  – non sarebbe per me una buona didatta.

Al di là del fatto che noi non sappiamo se la tua prof. ricambiasse effettivamente la tua simpatia.

Può darsi però che ad un certo punto lei si sia resa conto che il vostro rapporto stava “sconfinando”, andando oltre la sana distanza che ci deve essere tra docente e allievo, a scuola.

Motivo per cui, forse, ha preferito recuperare la giusta differenza dei ruoli che rivestite.

E se l’ha fatto, ha fatto una cosa giusta sia per lei, in quanto formatrice con delle responsabilità anche etiche, sia per te in quanto ragazzo con tutto il diritto di vivere rapporti “alla pari”.

In ogni caso, se dovesse essere vero che c’era una sorta di attrazione tra di voi, dopo aver dato l’esame di maturità, potrete essere liberi di vivere il vostro rapporto nei modi che preferite!

Un bacione Margherita

Ps: ho oscurato il nome della materia per non rendervi riconoscibili!

Scrivetemi su info@zetatielle.com , risponderò ad ognuno di voi!!!

Margherita Fumero
Margherita Fumero
Attrice teatrale televisiva e cinematografica. Allieva di Macario, ha lavorato per anni in coppia con Enrico Beruschi. Tra le sue partecipazioni più famose: Drive In di Antonio Ricci e Camera Cafè nel ruolo della stagista Wanda. Dice di sè: Descrivermi? Io? Già è difficile descrivere una persona che si conosce da diverso tempo, figuriamoci se stessi, ma...ci proverò! Anche perché non è così scontato che un individuo si conosca in tutte le sue sfaccettature, nonostante sia in “compagnia di se stesso” da tutta una vita. Infatti, ci sono parti di noi che ci sfuggono, altre che sono sotterrate negli strati più profondi del nostro animo, oppure altre che semplicemente non vogliamo vedere. Io, complice il lavoro che faccio, ho dovuto scavare dentro di me, anche per fare arrivare al pubblico l'emozione che deriva dall'essere in una particolare situazione. In più – e lo dico per chi non conosce la mia formazione – ho frequentato l'Accademia di arte drammatica, non di “arte Comica”! Fu Macario che mi consigliò di dedicarmi al comico, attraverso la frase che cito in tutte le interviste dove mi chiedono dei miei esordi: “con quella faccia lì, devi far ridere”, mi disse. Tuttavia, non si deve pensare che essere attori comici significhi per forza conoscere solo il lato divertente della vita; anzi! Si dice che i più grandi comici della storia siano stati dei depressi; un po' come i clown che, in alcune scuole di mimo e recitazione, vengono presentati come personaggi in realtà tristi. Io, in realtà, a parte qualche triste e naturale accadimento – come quelli che la vita riserva più o meno ad ognuno di noi – non posso sicuramente dire che sia o sia stata una persona infelice. Al contrario: la mia “voglia di far ridere” deriva da quella serenità che ho sempre respirato in famiglia. Mia mamma Luisa era un po' come me: ironica, sorridente e con la battuta pronta. Il mio papà Gino era più riflessivo, più incline alla saggezza, ma sempre sereno. Io ho fatto un bel frullato di queste caratteristiche, ci ho aggiunto quello che la natura mi ha regalato attraverso il temperamento et voilà: signore e signori, questa è la Fumero! Una signora buffa ma dignitosa; un soggetto autoironico ma profondamente rispettoso degli altri; una donna che può interpretare mille personaggi, pur rimanendo sempre se stessa. Una persona che finge sul palcoscenico ma che è profondamente vera nella vita reale.