Cancro al seno: un turbante per dar vita al “Filo d’Arianna”

Un turbante per la solidarietà alle donne affette da cancro al seno: è nato il progetto “Filo D’Arianna”

Tutto nasce un paio d’anni fa, quando l’associazione di volontariato Go5 per mano con le donne ha promosso un progetto di solidarietà che ha coinvolto anche le detenute delle carcesi milanesi.

L’iniziativa si chiama ‘La vita sotto il turbante – Progetto Cristina’ e prevede la realizzazione di turbanti colorati per le donne malate di cancro e non. Un copricapo fatto a mano dalle detenute, venduto con lo scopo di raccogliere fondi a sostegno delle donne affette da questa patologia.

La risposta è stata straordinariamente positiva ed ha consentito di dar vita ad un nuovo progetto. L’associazione collabora da tanto tempo con l’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano. Proprio in collaborazione con la Struttura di Psicologia Clinica dell’Istituto Nazionale dei Tumori ha ideato e realizzato un programma che si inserisce perfettamente nel percorso clinico che le donne devono affrontare in una specifica fase della malattia.

Oggi, grazie ai progressi della ricerca, le donne hanno terapie che consentono una sopravvivenza e una qualità di vita nettamente superiore rispetto al passato. Resta, comunque, una componente psicologica importante da affrontare. La consapevolezza di essere comunque condannate e la paura della morte, sono fattori che molto spesso, anzi, sempre, rendono difficile l’idea di poter condurre una vita il più normale possibile.

Il supporto psicologico diventa un elemento fondamentale quanto la terapia stessa.

E’ in questo contesto che si inserisce il progetto “Filo d’Arianna“.

Il Filo d’Arianna

Lo scopo dell’iniziativa è quello di aiutare le donne ad affrontare la terribile esperienza che la vita impone. Gestire il dolore, lavorare sull’atteggiamento personale e trovare stimoli positivi dentro di sè per non perdere l’equilibrio psicologico necessario per continuare a condurre le normali attività quotidiane e le relazioni affettive. Un supporto psicologico continuo e costante per mantenere una qualità di vita adeguata è fondamentale per combattere la malattia. Un obiettivo sul quale l’Istituto Tumori lavora da tempo.

Per questo motivo, il progetto prevede una serie di incontri settimanali on line, gratuiti. Psicologi, oncologi, terapisti del dolore, radioterapisti e nutrizionisti interverranno per accompagnare le donne nel loro percorso di cura. Il corso prevede anche delle esercitazioni in coppia o a gruppi, comprensive di pratiche di meditazione. Saranno presenti anche esperti del make up e della bellezza per informare in merito all’importanza di continuare a a mantenere la cura dell’aspetto fisico e dare qualche consiglio utile sul make up.

I corsi prevedono un numero di 20 iscritte e sono previsti diverse repliche. Si sviluppano in un percorso che prevede otto incontri on line, uno a settimana, e sono già aperte le iscrizioni per la prima sessione.

Un turbante nel segno della solidarietà

Una solidarietà che comincia in ospedale, prosegue nelle carceri femminili milanesi, passando dalle stesse donne che sono sotto chemioterapia.

‘La vita sotto il turbante – Progetto Cristina’ è un’iniziativa di Go5 e ha come simbolo un turbante. Un copricapo semplice che diventa un segno distintivo e un complice amico che esalta la femminilità.

Il progetto rivolto alle donne malate di cancro al seno ha una duplice utilità: quella di coinvolgere le donne detenute nelle carceri e offrire loro un’occasione per interagire con l’esterno. Sono infatte le detenute che lavorano per la Cooperativa Alice a confezionare i turbanti. Attraverso le loro creazioni instaurano così una sorta di dialogo e di integrazione sociale con l’esterno.

Indossare un turbante diventa così un gesto di solidarietà che si estende a chiunque voglia dimostrare il suo sostegno alle donne affette da cancro al seno.

Tina Rossi
Tina Rossi
(a.k.a. Fulvia Andreatta) Editrice. Una, nessuna e centomila, il suo motto è “è meglio fingersi acrobati, che sentirsi dei nani” Dice di sé:” Per attimi rimango sospeso nel vuoto,giuro qualche volta mi sento perduto, io mi fido solo del mio strano istinto, non mi ha mai tradito, non mi sento vinto, volo sul trapezio rischiando ogni giorno, eroe per un minuto e poi...bestia ritorno...poi ancora sul trapezio ad inventare un amore magari...è solo invenzione, per non lasciarsi morire...”