Tutta colpa di un algoritmo. Quello dei social che , incurante degli onori della storia e, soprattutto, che la persona sia niente di meno che lo scultore Antonio Canova, fa il suo lavoro di censore moderno. Per cui censura. Nel momento in cui tutto è fruibile e visibile, le opere di Canova, ma non solo, vengono oscurate dai social perché potrebbero ledere la sensibilità degli utenti.
Insomma il più antico Social in ordine di apparizione, Facebook, si fa paladino dei costumi, novello Catone, e blocca qualsiasi contenuto di nudo. Tutto entra in un unico calderone e poco importa all’algoritmo se sia nudo di bassa lega o opera d’arte. È nudo? Censura!
CENSURAMI, conferenza online con Giacinto Di Pietrantonio


Per capire come tutto ciò possa eserre possibile il Museo Gypsotheca Antonio Canova di Possagno intende approfondire questo tema in un ciclo di quattro conferenze: CENSURAMI. Storie di censura. Dall’inquisizione ai social network . Storici dell’arte, curatori, editori si confronteranno per indagare come la censura risulti tema attuale nel 2020. Ospite di questi primi due incontri sarà Giacinto Di Pietrantonio, docente di Storia dell’Arte Contemporanea e Storia e Teoria della Rappresentazione all’Accademia di Belle Arti di Brera.
Un fenomeno curioso di censura contemporanea
Insomma le opere di Canova sono sotto costante attacco dell’algoritmo. Tanto che a novembre 2019 Fondazione Canova onlus presenta ad Artissima il Manifesto contro la Censura delle opere d’arte sui Social network. Uno spunto di riflessione più che una provocazione fa luce su un paradosso della società contemporanea. .
Se pensiamo infatti che 2,38 miliardi di persone sono iscritte a Facebook, mentre su Google vengono effettuate 5,7 miliardi di ricerche al giorno ci possiamo rendere di quanto i loro algoritmi incidano sulla scelta dei contenuti che leggiamo e, di conseguenza, sulle opinioni che maturiamo. E in questo caso dell’arte che possiamo vedere.
Gli appuntamenti online
Verranno quindi proposti su questo tema due appuntamenti online gratuiti al pubblico e diffusi su tutti i canali social del Museo. Primo appuntamento oggi 19 novembre alle ore 18.00. Secondo il 26 novembre alle ore 18:00.
Giacinto Di Pietrantonio
Laureato al DAMS di Bologna. Dal 1986 al 1989 è redattore della Rivista d’arte contemporanea “Flash Art”; nel 1992 è docente di estetica presso l’Accademia Carrara di Belle Arti di Bergamo. Dal 1994 al 1996 è stato consulente per le arti visive della regione Abruzzo; dal 1995 al 2004 è curatore con Angela Vettese del Corso Superiore di Arti Visive alla Fondazione Antonio Ratti di Como. Nel 199 è docente di ruolo di Storia dell’Arte presso l’Accademia Contemporanea di Belle Arti di Brera a Milano. Nel 2000 è direttore della GAMeC (Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea) di Bergamo,.
Nel 2006 è Vice Presidente del Consiglio dell’AMACI (Associazione dei Musei d’Arte Contemporanea Italiani) e nel 2007 è membro del Comitato Scientifico del Museo d’Arte Moderna e Contemporanea Luigi Pecci di Prato. Tra le molte mostre da lui curate, oltre a quelle per la GAMeC, si ricordano quella dedicata agli artisti russi all’interno della rassegna Passaggi ad Oriente alla Biennale di Venezia del 1993, le edizioni di Fuori Uso (Pescara 1995, 1997, 1998 e 1999) e Over the Edges con Jan Hoet a Gent (Belgio). Ha redatto e curato monografie di Enzo Cucchi, Jan Fabre, Ettore Spalletti.