Festa della mamma: le canzoni del Festival di Sanremo per le mamme

Torniamo anche questa domenica con la rubrica “C’era una volta Sanremo” e lo facciamo celebrando la festa che ricorre in questa giornata: la Festa della mamma.

Quali sono le canzoni che negli anni sanremesi hanno parlato delle e alle mamme? Prima della più recente “Come mia madredi Giordana Angi a #Sanremo2020 gli esempi non sono mancati. Ripercorriamoli insieme con i Festival di #Sanremo1954, #Sanremo1992, #Sanremo2011 e #Sanremo2017.

#Sanremo1954

La prima canzone sanremese dedicata alle mamme è sicuramente quella di #Sanremo1954, “Tutte le mamme”, che vince la quarta edizione della kermesse interpretata da Giorgio Consolini e Gino Latilla – ufficialmente i primi vincitori maschili del Festival – e resa, poi, ancora più nota da Claudio Villa. «Son tutte belle le mamme del mondo/quando un bambino si stringon al cuor/son le bellezze di un bene profondo/fatto di sogni rinunce e d’amor»: sono le frasi perfette da dedicare come ringraziamento a una donna che cresce un figlio.

Giorgio Consolini e Achille Togliani a #Sanremo1954

A condurre #Sanremo1954, che si tiene al Salone delle feste del Casinò dal 28 al 30 gennaio, c’è per la quarta volta consecutiva Nunzio Filogamo. Quell’anno debutta, prima e unica partecipazione al Festival, il Quartetto Cetra. E c’è anche Totò in veste di autore di “Con te”, cantata da Achille Togliani e da Natalino Otto in coppia con Flo Sandon’s. Il brano si classifica al nono posto.

Gossip: #Sanremo1954 si ricorda per il misterioso contestatore, il signor Serafino Dabbene, soprannominato “Il Vendicatore di Vercelli”, che decide di protestare contro l’esclusione di Nilla Pizzi minacciando di buttare “gatti affamati in platea, cani sul palcoscenico e conigli sulle poltrone”. Il primo di una lunga serie di imprevisti che hanno reso Sanremo memorabile.

Giorgio Consolini in “Tutte le mamme” a #Sanremo1954

#Sanremo1992

Proseguendo con le canzoni sanremesi dedicate alla mamma si arriva a “Le mamme” cantata da Toto Cutugno a #Sanremo1989, edizione che abbiamo già raccontato. Il brano, ovviamente, si classifica secondo.

Tre anni dopo a #Sanremo1992 arriva Luca Barbarossa con “Portami a ballare”. «Parlami di te/di quello che facevi/se era proprio questa/la vita che volevi/di come ti vestivi/di come ti pettinavi/se avevo un posto già/in fondo ai tuoi pensieri». Un brano commovente, dedicata a una mamma che non c’è più.

Luca Barbarossa in “Portami a ballare” a #Sanremo1992

A condurre il quarantaduesimo Festival ci sono Pippo Baudo, Alba Parietti, Brigitte Nielsen e Milly Carlucci. È la prima delle cinque edizioni consecutive del Festival (dal 1992 al 1996) presentate da Baudo. Barbarossa è il vincitore di #Sanremo1992, seguito al secondo posto da Mia Martini con “Gli uomini non cambiano” e al terzo da Paolo Vallesi “La forza della vita”, che esordiva appena l’anno prima. Un podio mica da ridere in quanto a contenuti testuali.

Nella sezione Novità, invece, vincono Aleandro Baldi e Francesca Alotta con “Non amarmi”, arriva seconda Irene Fargo con “Come una Turandot” e seguono al terzo posto Alessandro Bono e Andrea Mingardi con “Con un amico vicino”.

#Sanremo2011

La cronologia ci porta, poi, alla dedica che Francesco Renga rivolge in doppio alla mamma volata in cielo e alla figlia appena nata in “Angelo” a #Sanremo2005: la canzone è una perfetta dedica d’amore per la nuova donna che arriva che sarà sempre protetta dalla nonna.

Ma visto che di #Sanremo2005 abbiamo già parlato, voliamo a #Sanremo2011 – condotto da Gianni Morandi, Belén Rodríguez, Elisabetta Canalis, Luca Bizzarri e Paolo Kessisoglu – quando arriva in gara, ma solo nella serata delle cover dedicata ai 150 anniversario dell’Unità d’Italia, “Mamma mia dammi 100 lire”. A esibirsi sul palco ci sono Max Pezzali – in gara con “Il mio secondo tempo” – e Arisa che hanno il merito di riportare in auge un brano tanto antico quanto attuale.

Il brano era, infatti, il canto gli emigranti. «Ho lasciato la mamma mia/l’ho lasciata per fare il soldà» era il lamento dei combattenti della Grande Guerra. «O cara mamma/vienimi incontra» rispondevano le mondine. «Mamma ritorno ancor nella casetta/sulla montagna che mi fu natale», così veniva usata dal fascismo che propagandava la conquista dell’Etiopia. Una testimonianza, insomma, degli italiani popolo di mammoni che si rivolge a una mamma in cerca di aiuto. Quello che in fondo qualsiasi figlio cerca sempre per tutta la vita.

Max Pezzali, purtroppo, viene eliminato dalla gara la sera dopo, quella dei duetti sulle canzoni della competizione. Sul podio di #Sanremo2011 arrivano al primo posto Roberto Vecchioni con “Chiamami ancora amore” – comunque dedicabile a qualsiasi mamma parlando di amore universale –, secondi i Modà e Emma Marrone con “Arriverà”, terzo Al Bano con “Amanda è libera”.

Roberto Vecchioni in “Chiamami ancora amore” a #Sanremo2011

Nella sezione Giovani vince Raphael Gualazzi con “Follia d’amore”, arriva seconda Micaela con “Fuoco e cenere” e terzo Roberto Amadè con “Come pioggia”.

#Sanremo2017

Infine, arriviamo a #Sanremo2017 con “La prima stella” di Gigi D’Alessio: anche questo è un canto liberatorio da mandare in cielo alla propria mamma. Viene eliminata alla quarta serata, ma questo non vieta di celebrare un’altra canzone che quell’anno si rivolge a una mamma. È la terza classificata dell’esordiente Ermal Meta, che gareggiava e arrivava sempre terzo tra le nuove proposte appena l’anno prima con “Odio le favole”. L’anno dopo a #Sanremo2017 la sua “Vietato morire” è un inno alla resilienza che incita qualsiasi donna a liberarsi dell’oppressione e della violenza. Una bella dichiarazione d’amore di un figlio verso la propria mamma: lei deve vivere e amare.

A vincere #Sanremo2017 c’è l’altrettanto esordiente – vincitore delle nuove proposte nel 2016 con “Amen” e per questo il primo nella storia del Festival a fare doppietta nelle due categorie per due anni di fila – Francesco Gabbani con “Occidentali’s Karma”; seconda arriva Fiorella Mannoia con “Che sia benedetta”. Tra le nuove proposte di #Sanremo2017 vince Lele con il brano “Ora mai”, arriva secondo Maldestro con “Canzone per Federica” e terzo Francesco Guasti con “Universo”.   

A condurre il sessantasettesimo Festival di Sanremo ci sono Carlo Conti e Maria De Filippi: una novità, non solo perché sono una coppia di conduttori alla pari, ma perché sono anche protagonisti indiscussi di due reti televisive da sempre rivali.

La vittoria di Francesco Gabbani a #Sanremo2017

Giulia Di Leo
Giulia Di Leo
Laureata in Lettere moderne, ha frequentato la scuola di giornalismo all’Università Cattolica di Milano e oggi scrive per La Stampa e Zetatielle. Dice di sé: “ Sono una ragazza di provincia nata col sogno di scrivere, amo la mia città, Casale Monferrato, che mi ha insegnato a vivere di semplicità e bellezza, portandomi, poi, ad apprezzare la metropoli milanese che nella maturità mi ha conquistata. Non riesco a vivere senza musica: nata nel ’95, ho vissuto di riflesso gli anni delle musicassette degli 883. Mi nutro di cantautorato, pop, indie e trap per aprirmi al vecchio e al nuovo. Senza mai averne capito il perché, il giornalismo è sempre stato il sogno della vita, amo scrivere e la mia attitudine è raccontare e raccontarmi, con stile razionale e schietto. Il mio più grande desiderio è fare della mia passione un lavoro, avvicinandomi a tutti i mondi che fanno parte di me”.