Cavagrande del Cassibile: l’affascinante riserva siciliana

Almeno una volta nella vita bisognerebbe partire verso uno di quei posti magici. Uno di quei posti che sembrano opere d’arte e che ci fanno rimanere a bocca aperta al primo sguardo.
Quest’anno, purtroppo, viaggiare non è stato così semplice. A causa del Coronavirus non tutti gli spostamenti sono stati possibili e bisogna anche ricordare che il lockdown, dal punto di vista economico, ha gravato molto.
Quindi, per chi non ha potuto spostarsi, questa è una buona occasione per viaggiare verso la Sicilia. Un tour virtuale a Cavagrande del Cassibile, la riserva naturale più affascinate della Sicilia.

Cavagrande del Cassibile: un angolo di paradiso

“Non appena arrivato mi recai a Cavagrande: una delle meraviglie della Sicilia”. Queste sono state le parole di Jean Houel, il famoso pittore francese che ha visitato la riserva naturale durante uno dei suoi noti Grand Tour.

Cavagrande del Cassibile è un’area naturale protetta che si trova nei comuni di Avola, Noto e Siracusa, in Sicilia. Gli abitanti del luogo li hanno soprannominati i “Laghetti di Avola”. Due piscine naturali dall’acqua cristallina, un vero e proprio paradiso che la CNN ha inserito nell’elenco dei “20 posti migliori del mondo in cui fare il bagno”.

La riserva è molto vasta e offre un panorama mozzafiato tra le rocce che ricordano il Grand Canyon. Per raggiungere Cavagrande del Cassibile ci sono diversi percorsi. Il più famoso è “Scala Cruci” da non confondere con la Scala dei Turchi, altro paradiso naturale del territorio siciliano. Vi è, inoltre, il sentiero “Prisa-Carrubella” da cui potrete ammirare il laghetto conosciuto come “uruvu tunnu”, ovvero il laghetto rotondo. Ed infine anche il sentiero “Mastra Ronna” caratterizzato da una vegetazione fiorente e da specchi d’acqua cristallina da lasciarvi senza fiato.

Per gli amanti del trekking

Cavagrande del Cassibile offre, per i più esperti, la possibilità di fare escursioni un pò più impegnative. Questo è possibile solamente se dotati dell’adeguata attrezzatura e, naturalmente, delle dovute competenze.

Per chi ama l’archeologia, è possibile visitare il Complesso rupestre dei Dieri e la Necropoli. Si tratta, però, di un’escursione molto impegnativa. Per potersi addentrare in questa avventura dovete essere persone ben allenate e sopratutto predisporre di un’adeguata attrezzatura da trekking. Inoltre, vista la difficoltà del territorio, è consigliabile avvalersi del supporto di una guida turistica.

Necropoli di Pantalica, Siracusa.
Arianna Pino
Arianna Pino
Autrice del libro “Resta almeno il tempo di un tramonto” e di “Quando fuori piove”, finalista al concorso letterario “Il Tiburtino”. Iscritta all’ Università delle scienze e tecnologia del farmaco. Dice di sé:“Sono nata in città ma vivo col mare dentro. Ho occhi  grandi per guardare il mondo, ogni giorno, con colori diversi. Ho la testa tra le nuvole ma cammino su strade fatte di sogni pronti a sbocciare, mi piace stupire come il sole, quello che la mattina ti accarezza il volto e ti fa ricordare che c’è sempre un buon motivo per alzarsi. Amo la pizza, il gelato e la cioccolata calda perché io vivo così, di sensazioni estreme, perché a vent’anni una cosa o gela o brucia. Mi piace vivere tra le parole che scrivo, che danno forma alla mia vita come i bambini fanno con le nuvole”.