Curiosità riti e usanze di Natale: quando e come è nata questa festa?

Babbo Natale è sempre esistito? Gesù è davvero nato il 25 dicembre? Come si celebrava in passato e com’è nata questa tradizione? Curiosità, riti e usanze della festa di Natale

Ogni cosa ha un inizio, anche se ci sono eventi o situazioni che sembrano esistere da sempre. Il Natale, poi, ha una storicità religiosa e quindi, nell’immaginario collettivo, appartiene all’eternità.

Invece non è proprio così. Il Natale è una festa che risale all’antichità, ma le sue usanze e curiosità appartengono a tempi molto più recenti.

Come nasce il Natale

Partiamo dalla data: 25 dicembre. Nella Roma antica tra il 17 e il 25 dicembre si celebrava il “Sol Invictus“, cioè la festa dei romani dedicata a Saturno nel giorno del solstizio d’inverno. La Saturnalia era il periodo in cui la natura entrava nella stagione invernale e terminava con il Sol Invictus, giorno dedicato all’invincibilità del Sole che rinasceva il 25 dicembre, chiamato più precisamente Dies Natalis Solis Invicti, il giorno della nascita del sole invincibile.

Da qui anche la parola Natale.

Esistono due scuole di pensiero.

Una sostiene che Papa Leone Magno, nel V secolo d.C., decise di ridisegnare questa festa pagana attribuendole un valore divino cristiano, poichè il Vero Sole è Cristo e il 25 dicembre diventa così il giorno della sua nascita e non del Sole inteso in quanto astro. Cristo è il Sole invincibile che illumina le tenebre.

L’altra versione è invece contraria alla prima. Lo storico W.J. Tighe sostiene che i cristiani dell’epoca avessero fatto ricerche approfondite, studiando i calendari, per individuare il giorno esatto della nascita di Gesù e quindi, sarebbero stati i pagani a copiare i cristiani e non il contrario.

Curiosità riti e usanze del Natale portano al Sol invictus nella foto rappresentato da un condottiero con attorno alla testa dei raggi di sole, mentre guida un carro trainato da quattro cavalli
Curiosità riti e usanze della Festa di Natale – Sol Invictus

La tradizione del Presepe

Le prime raffigurazioni di Maria con il bambino Gesù, risalgono al IV secolo d.C. e si trovavano principalmente su ecatombe e luoghi di ritrovo comuni. Nel primo medioevo poi, la scena della Sacra Famiglia comincia a comparire nelle vetrate delle chiese o raffigurate negli affreschi. Grandi pittori, come Giotto e Botticelli, hanno rappresentato la nascita di Gesù nelle loro opere. Non è ancora un presepe, ma è comunque la rappresentazione della natività.

Il primo presepe fu San Francesco a farlo, nel VII secolo, proprio sulle indicazioni di Papa Leone Magno. Il Pontefice aveva tramandato, attraverso i suoi scritti, una sorta di interpretazione ideologica della scena della notte santa descritta nel vangelo. Nella stalla aveva immaginato un bue e un asino, che rappresentano rispettivamente i pagani e il popolo ebraico. La grotta che ospita la mangiatoia, o la stalla, poichè fatta di pietra, simboleggia invece la durezza della vita e le prove ardue che Cristo affronterà per la salvezza degli uomini.

San Francesco d’Assisi, nella notte del Santo Natale del 1223, di ritorno da un viaggio nei luoghi santi di Gerusalemme e Betlemme, decise di inscenare la nascita di Gesù. Portò in una grotta di Greccio, vicino a Rieti, una praesaepe, cioè una mangiatoia per animali. La sistemò con della paglia e condusse nella grotta un bue e un asino. Poi, iniziò a raccontare alla popolazione accorsa a vedere, la storia della nascita di Cristo.

La leggenda vuole che nella mangiatoia comparve un bambino e che San Francesco lo prese tra le braccia.

Gesù nel un presepe di natale con le statuine dei re magi, bue, asinello e sacra famiglia

L’albero di Natale

Tra le curiosità, i riti e le usanze del Natale, ce n’è una che apparentemente non ha un significato biblico. L’albero di Natale.

Perchè proprio un pino (o abete)?

Per le antiche comunità celtiche e per i druidi, l’abete rappresentava la vita eterna, poichè è una pianta sempre verde e che resiste alle intemperie. Si piega al vento senza spezzarsi, resiste al freddo rigido dell’inverno, sopporta il carico della neve sui sui rami e soprattutto non perde mai il suo brillante colore verde. Intorno all’albero si svolgevano danze e riti pagani propiziatori per i raccolti e la fertilità dei terreni.

Nel 1444 a Tallin diventa un simbolo cristiano, dandogli un significato di presenza di Cristo, l’albero della vita piantato nel giardino della Terra, l’Eden. Intorno a quell’albero gli uomini ritrovano il perdono e gli addobbi sono il simbolo del rifiorire della vita e della prosperità.

Un primo piano di un albero di natale con delle palline rosse e dorate in mezzo ai rami verdi

La nascita di Babbo Natale

Anche Babbo Natale deve essere nato in qualche modo, non credete? Il fatto che sia eterno e che sia perennemente anziano non lo esima dall’avere comunque una “data zero”.

Malgrado il Babbo Natale che conosciamo noi, non sia poi così vecchio, le sue origini in quanto figura portatore di doni risalgono invece agli antichi greci. Sempre nella settimana del solstizio invernale, i greci credevano che il dio dei mari Poseidone venisse a portare doni. Ma il nostro Babbo Natale ha una slitta e delle renne, direte voi. Ebbene, questa tradizione è legata al dio Odino, figura mitologica della tradizione nordica, che usava portare doni spostandosi con una slitta trainata da cavalli volanti.

Il nostro Babbo Natale nasce nel quarto secolo dalla leggenda di San Nicola, vescovo di Myra, in Turchia. Da quel che si narra, Nicola, mosso dalla pietà per tre giovani donne che si prostituivano per vivere, per tre notti passò dalle loro case a lasciare un sacco pieno d’oro, per permettere alle tre fanciulle di sposarsi.

Ma il primo a descrivere il nostro Babbo Natale fu Clement Clark Moore, nel 1822, in cui San Nicola (Santa Claus) veniva descritto come un uomo paffuto e accogliente. Haddon Sundblom, incaricato dalla Coca Cola Company di disegnare Babbo Natale, si ispirò a questa descrizione e per tutti Babbo Natale assunse l’aspetto di un uomo barbuto con gli occhialini, dall’aspetto giocoso e sorridente.

Era l’inizio del secolo scorso.

Curiosità riti e usanze di Natale - nella foto Babbo Natale vestito di rosso, con la barba bianca lunga, tiene in mano un bicchiere di coca cola e dietro di lui il pannello pubblicitario con la scritta "Coca Cola"



Tina Rossi
Tina Rossi
(a.k.a. Fulvia Andreatta) Editrice. Una, nessuna e centomila, il suo motto è “è meglio fingersi acrobati, che sentirsi dei nani” Dice di sé:” Per attimi rimango sospeso nel vuoto,giuro qualche volta mi sento perduto, io mi fido solo del mio strano istinto, non mi ha mai tradito, non mi sento vinto, volo sul trapezio rischiando ogni giorno, eroe per un minuto e poi...bestia ritorno...poi ancora sul trapezio ad inventare un amore magari...è solo invenzione, per non lasciarsi morire...”