Covid e bullismo, Marco Sentieri: “#NonLasciamociBullizzareDalCoronavirus”

Covid e bullismo

Marco Sentieri è stato spesso ospite del nostro magazine, sia per la sua bravura come interprete, sia per gli argomenti trattati nelle sue canzoni, in particolare “Billy blu”, presentata nella categoria Nuove Proposte al penultimo Festival di Sanremo. Ora torniamo ad occuparci del giovane performer campano, in occasione del lancio del nuovo singolo #NonLasciamociBullizzareDalCoronavirus.

La canzone presentata due anni fa sul palco del Teatro Ariston, scritta da quell’immenso artista che risponde al nome di Giampiero Artegiani, era decisamente “impegnata”, per via del contenuto: un brano bellissimo, forte, tosto da interpretare, secondo me, vincitore morale di quella edizione di Sanremo Giovani.

Un tema, Covid e bullismo, di scottante attualità, e purtroppo ancora quanto mai attuale: un tema fortemente sentito da Marco Sentieri, vittima in prima persona di atti di bullismo, una canzone, Billy Blu, che è stata utilizzata in molte scuole, come strumento pedagogico per sensibilizzare sull’argomento.

A due anni di distanza dalla kermesse sanremese, Marco Sentieri torna a parlare di bullismo, ma in maniera diversa rispetto al passato.

Covid e bullismo: #NonLasciamociBullizzareDalCoronavirus

E’ cresciuto negli ultimi due anni, il ragazzo di Casal di Principe: fisicamente, ma soprattutto artisticamente.

La canzone, scritta da Igor Nogarotto, è orecchiabile, solare, con un ritornello che entra immediatamente in testa: “Perché siamo italiani i Poeti dei balconi, a volte ci scordiamo quanto siamo gloriosi”, è un messaggio di speranza per il futuro, nonostante tutto.

Una canzone che funzionerà sicuramente in radio, e che mi chiedo, visto il livello delle proposte sanremesi di quest’anno, perché non abbia partecipato al Festival, naturalmente nella categoria Big, o campioni, che dir si voglia.

Superbamente scritta, ottimante arrangiata e prodotta, impeccabilmente interpretata, la canzone è destinata a diventare il tormentone dei prossimi mesi

Un argomento se vogliamo drammatico, Covid e bullismo, ma non trattato in modo bacchettone o retorico, e che arriva diretto al cuore del pubblico: questa, almeno a mio parere, è la forza di questo nuovo singolo.

Il ponte, rappato con i nomi dell’eccellenza italiana, è da brividi.

La canzone è anche un segnale di solidarietà verso il mondo dello spettacolo, fortemente penalizzato dalle misure restrittive adottate da un anno a questa parte.

covid e bullismo, la copertina del nuovo singolo di marco sentieri, che ritrae il cantante, col cappello in testa, camici a righe colorate, testa rasata e barba
Covid e bullismo, la copertina del singolo #NonLasciamociBullizzareDalCoro
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Video & Credits

Il videoclip (Street version) è stato ideato, diretto e montato dallo stesso Marco Sentieri.

Avevo sottolineato, in un precedente articolo, parafrasando Ivan Graziani e la sua “Taglia la testa al gallo”, come l’artista campano non avesse dimenticato o rinnegato le proprie origini. A conferma di questo, il videoclip, è stato girato in parte, presso il “Teatro Comunale Parco della Legalità Casal di Principe“, paese natio di Pasquale (il suo vero nome).

Videoclip divertente, arioso e colorato, che ci propone il protagonista in versione parecchio tamarra, forse per via della cattiva influenza del suo mentore.

Tranquilli, sto scherzando: voglio un bene dell’anima a Marco (e non solo perché è nato l’11 giugno, come me), e a Igor (un amico vero).

Due grandi artisti, che insieme fanno scintille. Non posso che dire: “Ualgiù…le mani n’coppa o’ blues”.

Hanno suonato i musicisti della band “Due Quarti“: Nicola Pilla (chitarre), Paolo Pollastro (basso, tastiere, arrangiamenti), Alessandro Pilla (batteria).

#NonLasciamociBullizzareDalCoronavirus è disponibile in rotazione radiofonica, in digital download e su YouTube, dal 2 marzo.

Potete seguire Marco Sentieri su Facebook, Instagram, TikTok, e sul canale YouTube.

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Lele Boccardo
Lele Boccardo
(a.k.a. Giovanni Delbosco) Direttore Responsabile. Critico musicale, opinionista sportivo, pioniere delle radio “libere” torinesi. Autore del romanzo “Un futuro da scrivere insieme” e del thriller “Il rullante insanguinato”. Dice di sè: “Il mio cuore batte a tempo di musica, ma non è un battito normale, è un battito animale. Stare seduto dietro una Ludwig, o in sella alla mia Harley Davidson, non fa differenza, l’importante è che ci sia del ritmo: una cassa, dei piatti, un rullante o un bicilindrico, per me sono la stessa cosa. Un martello pneumatico in quattro: i tempi di un motore che diventano un beat costante. Naturalmente a tinte granata”.