Divisionismo la Rivoluzione della luce al Castello Visconteo di Novara

Continua fino al 5 aprile la mostra Divisionismo La rivoluzione della luce nella cornice del Castello Visconteo Sforzesco di Novara. Una mostra che ha l’ambizione di essere la più importante dedicata al tema e realizzata negli ultimi anni. La rassegna è incentrata sul Divisionismo lombardo-piemontese.

Il Divisionismo la Rivoluzione della luce

Il Divisionismo è un fenomeno artistico Italiano, nato alla fine dell’800, caratterizzato dalla separazione dei colori in singoli punti o linee che interagiscono fra di loro in senso ottico. Può infatti essere definito come una variante specifica del puntinismo.

Il divisionismo non può essere definito un movimento pittorico perché gli artisti non ne scrissero mai un manifesto. Secondo alcuni studiosi trovò il suo esponente principale in Pellizza da Volpedo, secondo altri in Giovanni Segantini. I principi che ne codificarono le direttive furono delineati da Gaetano Previati:

«Compito dell’artista non è quello di copiare letteralmente tutto ciò che si vede, ma è una funzione intellettiva sulle forme e i colori del vero… L’artista deve anzitutto rinunciare alla speranza di ritrovare nel mondo esteriore il quadro già composto. La verità dell’arte è lontana dalla contraffazione del vero

Longoni Divisionismo la Rivoluzione della luce riflessione di un affamato davanti alla vetrina guarda due persone che mangiano
19. Emilio Longoni Riflessioni di un affamato, Contrasti sociali, 1894 olio su tela, 190×155 cm firmato in basso a destra Museo del Territorio Biellese, Biella

La mostra in 8 sezioni

Ordinata in otto sezioni tematiche, l’esposizione consta di settanta opere tutte di grande qualità e bellezza, provenienti da importanti musei e istituzioni pubbliche e da collezioni private. Il Divisionismo la Rivoluzione della luce, è curata da Annie-Paule Quinsac, tra i primi storici dell’arte ad essersi dedicata al Divisionismo.

Sala 1. Il prologo

La mostra si apre con uno sguardo rivolto alla scuderia di artisti della galleria Grubicy.
Troviamo qui le opere di Tranquillo Cremona, Daniele Ranzoni, Giuseppe Pellizza da Volpedo, Angelo Morbelli, Gaetano
Previati, Emilio Longoni, Vittore Grubicy, Giovanni Segantini

Sala 2. La I Triennale di Brera. Uscita ufficiale del Divisionismo italiano

La seconda sezione della mostra Il Divisionismo la Rivoluzione della luce è dedicata alla I Triennale di Brera tenutasi a Milano nel 1891. Ricordata come “uscita ufficiale del Divisionismo in Italia” in cui furono presentati esempi emblematici di pittura divisa, realizzati dai principali esponenti del gruppo: Segantini, Morbelli, Pellizza, Previati, Longoni e Giovanni Sottocornola.

Pellizza da Volpedo il mediatore
Pellizza da Volpedo il mediatore

Sala 3. L’affermarsi del divisionismo

Nella terza sezione, incentrata sul trionfo del Divisionismo e i suoi principali interpreti, trovano spazio capolavori come All’ovile (1892) di Segantini, dipinto da tempo assente dalla scena espositiva.
All’ovile di Segantini fa parte di un ciclo di tre opere dedicate agli effetti della luce di una lanterna in un ambiente buio. Queste tele traspongono in un linguaggio sperimentale moderno la tradizione luminista seicentesca, da Caravaggio a Le Nain senza dimenticare i
Fiamminghi o gli effetti luministi delle acqueforti di Rembrandt, che Segantini ben conosceva.

Sala 4. Pellizza da Volpedo. Tecnica e simbolo

La quarta sala all’interno del Castello Visconteo Sforzesco, è interamente dedicata a Pellizza da Volpedo. Con cinque opere fondamentali nel percorso dell’artista. Tra cui Sul fienile (1893-1894). Il dipinto ritrae un operario agricolo senza dimora o famiglia, che si ritrova a finire i suoi giorni sul giaciglio di paglia del fienile. Si tratta di una delle opere più commoventi dell’artista.

Sala 5. Il colore della neve

La quinta sezione propone un focus sul tema della neve, con opere di Segantini, Cesare Maggi, Morbelli, Matteo Olivero, Pellizza e Tominetti.


Sala 6 – Previati Verso il sogno

Nel corridoio di accesso del Castello Visconteo Sforzesco di Novara,. il magnifico e grandioso Migrazione in Val Padana (1916-1917) di Previati introduce altre quattro splendide opere dell’artista

Divisionismo la Rivoluzione della luce Previati Maternità
Previati Maternità

Sala 7 – Segantini. Il gioco dei grigi

Nella sesta sala protagonisti sono sette magnifici disegni di Segantini, dove la superba tecnica dell’artista emerge in tutta la sua potenza.

La loro presenza in mostra illustra la funzione che queste opere su carta, eseguite in casa, durante le lunghe serate o giornate rigide in cui non era possibile lavorare all’aperto, assumevano per Segantini. Declinate in infinite varietà di tecnica come carboncino, gessi, matite dure colorate, pastelli, inchiostro, acquerello, tempera, anche
sovrapposti.

Sala 8 – Il nuovo secolo. Gli sviluppi del divisionismo.

Chiude l’esposizione una sezione su l’evoluzione del Divisionismo nei primi decenni del Novecento con imponenti opere dei principali interpreti: Longoni, Morbelli, Nomellini, Fornara, cui si aggiungono tele di divisionisti meno noti e legati al territorio lombardo-piemontese quali Angelo Barabino, Carlo Cressini, Cesare Maggi, Filiberto Minozzi e Matteo Olivero.

Una mostra quella di il Divisionismo la Rivoluzione della luce di grande respiro. Un percorso ricco e affascinante tra le opere più significative dei maestri divisionisti italiani in un luogo, l’imponente Castello Visconteo Sforzesco, ricco di storia.

Giovanni Segantini persona con pecore su un prato Castello Visconteo Novara
Giovanni Segantini Dopo il temporale, non datato (1883-1885) olio e tempera su tela, 180×123 cm firmato in basso a destra Collezione privat

Info e orari

Promossa e organizzata dal Comune di Novara, dalla Fondazione Castello Visconteo e dall’Associazione METS Percorsi d’arte, in collaborazione con ATLdella provincia di Novara, con i patrocini di Commissione europea e Provincia diNovara, con il sostegno di Banco BPM (Main Sponsor), Regione Piemonte, Fondazione CRT e Esseco s.r.l.

Un catalogo scientifico accompagna l’esposizione. Ulteriori informazioni sul sito

Monica Col
Monica Col
Vicedirettore di Zetatielle Magazine e responsabile della sezione Arte. Un lungo passato come cronista de “Il Corriere Rivoli15" e “Luna Nuova”. Ha collaborato alla redazione del “Giornale indipendente di Pianezza", e di vari altri giornali comunali. Premiata in vari concorsi letterari come Piazza Alfieri ( 2018) e Historica ( salone del libro 2019). Cura l’ufficio stampa di Parco Commerciale Dora per la rassegna estiva .Cura dal due anni la promozione della Fondazione Carlo Bossone,. Ha curato per quattro anni l'ufficio stampa del progetto contro la violenza di genere promosso da "Rossoindelebile", e della galleria d’arte “Ambulatorio dell’Arte “. Ha curato l'ufficio stampa e comunicazione del Movimento artistico spontaneo GoArtFactory per tre anni. Ha collaborato come ufficio stampa in determinati eventi del Rotary distretto 2031. Ė Presidente dell 'Associazione di promozione sociale e culturale "Le tre Dimensioni ", che promuove l' arte , la cultura e l'informazione e formazione artistica in collaborazione con le associazioni e istituzioni del territorio. Segue la comunicazione per varie aziende Piemontesi. Dice di sé: “L’arte dello scrivere consiste nel far dimenticare al lettore che ci stiamo servendo di parole. È questo secondo me il significato vero della scrittura. Non parole, ma emozioni. Quando riesci ad arrivare al cuore dei lettori, quando scrivi degli altri ma racconti te stesso, quando racconti il mondo, quando racconti l’uomo. Quando la scrittura non è infilare una parola dietro l’altra in modo armonico, ma creare un’armonia di voci, di sensazioni, di corse attraverso i sentimenti più intensi, attraverso anche la realtà più cruda. Questo per me è il vero significato dello scrivere".