Jack Savoretti: “In Europiana canto i miei ricordi estivi”

«È un album particolare, che non avrei mai fatto se non avessimo vissuto l’anno e mezzo appena passato». Esce il 25 giugno “Europiana”, il nuovo album di Jack Savoretti

“Europiana”

Bloccato a Londra causa Covid, ancora una volta il cantautore britannico di origine genovese deve promuovere la sua musica distanza. Una sofferenza maggiore quest’anno, perché il nuovo disco parla anche dell’Italia. «Mi dispiace molto non poterlo presentare fisicamente a Portofino», dice lui che alla terra ligure è sempre rimasto molto legato.

«Ho deciso di parlare dei miei ricordi giovanili – spiega Jack Savoretti – delle estati trascorse in Italia. L’ho fatto dopo aver visto i miei figli chiusi in casa per la pandemia. Ho realizzato che loro non avrebbero vissuto tante cose che per me sono state belle e importanti. E gliele ho volute regalare attraverso le mie canzoni».

Canzoni intime, personali, da donare alla propria famiglia ma anche ai fan. Jack Savoretti in “Europiana” parla delle influenze musicali europee che a partire dagli ’60 hanno stravolto il classico stile cantautorale e melodico. «Poi è arrivato il groove», dice. C’è della nostalgia nel suo nuovo disco: quella per la musica di cinquant’anni fa e per l’infanzia passata. «È il primo album – spiega Jack Savoretti – in cui ho deciso di non limitarmi a far sentire qualcosa a chi ascolta, ma di sentirsi proprio bene. Voglio che provino il vero “feel good”».

Nel disco ci sono anche collaborazioni importanti, come quella con Nile Rodgers contenuta nel brano “Who’s Hurting Who”, che ha anticipato l’uscita del disco. Qui il groove trascinante incontra il funk, il pop e la dance anni Settanta. «Senza di lui – dice con ammirazione Jack Savoretti – non ci sarebbero mai stati nemmeno i Daft Punk».

Il videoclip di “Who’s Hurting Who”

Le canzoni

E c’è anche la parte più intima, quella di “Secret life”, traccia ispirata a Samuel Dickson, filosofo francese secondo cui tutti noi abbiamo tre vite: una personale, una professionale e una segreta. «Siamo io e mia moglie, – spiega Savoretti –. A volte la vita segreta la si fa anche con chi si ama, non solo da soli. Questa canzone può essere vista in tantissimi modi, ma non è sicuramente una confessione. Anzi, descrive la storia di una persona che sta realizzando di avere una vita segreta, senza però criticarla»

La prima canzone che Jack Savoretti ha scritto per l’album “Europiana” è “I remember us”. Ancora una volta torna il tema della famiglia: «Durante il lockdown – spiega il cantante – io e mia moglie ci siamo guardati indietro, tornando a 15 anni fa. E abbiamo visto cadere tutte maschere che ci eravamo messi. Abbiamo riscoperto la base importantissima della famiglia. Anche i miei figli hanno iniziato a vedermi come il papà e non il cantante Jack. Ho alleggerito la situazione mettendo tanta musica: da Moroder a Battisti. Ho rimesso quella che era stata la colonna sonora di un’estate che è stata la mia ma che loro non potevano vivere»

Anche la copertina di “Europiana” è estiva: il mare sullo sfondo, Jack Savoretti in primo piano sfocato. I suoi ricordi non lo sono, anzi: sono limpidissimi come l’acqua del mare ligure che ora lo attende di nuovo a braccia aperte. Con tutta la sua famiglia.

Jack Savoretti in foto di profilo, sfocato, ha una maglia gialla, in primo piano all'angolo, dietro il mare, il titolo Europiana in alto

La copertina di “Europiana”

Giulia Di Leo
Giulia Di Leo
Laureata in Lettere moderne, ha frequentato la scuola di giornalismo all’Università Cattolica di Milano e oggi scrive per La Stampa e Zetatielle. Dice di sé: “ Sono una ragazza di provincia nata col sogno di scrivere, amo la mia città, Casale Monferrato, che mi ha insegnato a vivere di semplicità e bellezza, portandomi, poi, ad apprezzare la metropoli milanese che nella maturità mi ha conquistata. Non riesco a vivere senza musica: nata nel ’95, ho vissuto di riflesso gli anni delle musicassette degli 883. Mi nutro di cantautorato, pop, indie e trap per aprirmi al vecchio e al nuovo. Senza mai averne capito il perché, il giornalismo è sempre stato il sogno della vita, amo scrivere e la mia attitudine è raccontare e raccontarmi, con stile razionale e schietto. Il mio più grande desiderio è fare della mia passione un lavoro, avvicinandomi a tutti i mondi che fanno parte di me”.