“Libra: una storia futura”, lo spettacolo dove il protagonista è il cielo

Libra una storia futura”: uno spettacolo tra Scienza e Fantascienza, Teatro e Videomapping, Ologrammi e Attori in carne e ossa

Quante volte ho guardato al cielo, ma il mio destino è cieco e non lo sa…“. Il brano forse più cantato e conosciuto di Renato Zero è forse la colonna sonora più adatta per introdurre e presentare “Libra: una storia futura”, un nuovo straordinario spettacolo, fatto di eccezionali scenografie di videomapping, ologrammi e visual effects.

Una storia futura

Siamo nel 2039. Il cielo è oscurato dai satelliti artificiali di una multinazionale che viaggiano a orbita bassa, formando costellazioni artificiali, impedendo la visione del firmamento.

La rete internet ultraveloce ha come prezzo la continua presenza di spot su ogni device della terra. I baroni dello spazio offrono anche servizi per clienti agiati come illuminare aree a richiesta, creare piogge artificiali per feste e scrivere messaggi a caratteri enormi. Virgil, supervisore dell’azienda multinazionale, scopre misteriosi fotogrammi nelle pubblicità che sembrano collegati a una strana sindrome collettiva di cui soffre anche sua moglie.

Basterà l’aiuto di una ragazza adolescente e un’intelligenza artificiale per trovare la soluzione al problema?

Per la regia di Gigi Funcis, in collaborazione con l’astrofisico Roberto Trotta, e con la partecipazione speciale di Piergiorgio Odifreddi, Ed Krupp, Carlo Rovelli, il progetto spettacolare “Libra” mette insieme teatro e astronomia, scienza e fantascienza, filosofia e attualità, indagini sul presente e riflessioni sul futuro.

Tra ologrammi, inediti visual effects, intelligenza artificiale e attori in carne e ossa, tra cui il protagonista Lorenzo Acquaviva, assisteremo ad uno spettacolo evento che giocando con nuove frontiere e nuove visioni di performance vede un protagonista su tutti: il cielo.

Per la prima volta la Fortezza di Gradisca (GO) e il Castello Miramare di Trieste si trasformeranno in un gigantesco osservatorio puntato verso il cielo, attraverso una osservazione guidata del cielo notturno a cura dell’Associazione Science Industries e la narrazione di una straordinaria “storia futura”.

Un cielo con troppe stelle

Dal 2019 la comunità di astronomi professionisti e astrofili amatoriali ha assistito con crescente allarme al lancio ravvicinato di migliaia di satelliti da parte di aziende private, tesi a fornire un servizio di internet satellitare globale” ” spiega l’astrofisico Roberto Trotta, curatore del progetto con la collaborazione del regista Gigi Funcis.

Questi satelliti, in orbita bassa ad un’altezza relativamente moderata tra i 350 e i 500 km, stanno rapidamente riempiendo il cielo notturno, creando gravi problemi all’astronomia ottica e radio.

Dal 1957 ad oggi (anno del lancio del primo satellite artificiale, lo Sputnik sovietico) sono stati lanciati circa 6,000 satelliti artificiali. In soli due anni, SpaceX ne ha lanciati oltre 1800. Questi satelliti riflettono la luce del Sole, specialmente appena lanciati in gruppi di 60, creando dei trenini di punti molto luminosi nel cielo”.

Ma il cielo è sempre più blu

Quel cielo da sempre foriero di risposte, da quando l’uomo ha iniziato a porsi domande su di sé, sulla sua natura e sulla sua esistenza. Lo stesso cielo che il pastore errante di Leopardi interrogava (“che fai tu una in ciel che fai?”) e con la cui visione Dante Alighieri concludeva il suo Inferno (“e uscimmo fuori a rivedere le stelle”).

Di quel cielo che oggi è considerato nuova frontiera da conquistare a suon di satelliti, cosa riusciremo a vedere tra 20 anni?

Purtroppo, già oggi si inizia a parlare di inquinamento satellitare e, secondo molti studiosi, presto vedremo più satelliti che stelle, rischiando un aumento massivo di detriti spaziali e il cosiddetto Effetto Kessler.

Libra

Da qui nasce il progetto che vede insieme artisti, scienziati, studiosi e filosofi, per un progetto spettacolare che unisce arte, teatro e divulgazione scientifica.

Una storia tra scienza e fantascienza, raccontata tramite attori in scena, ologrammi e un imponente visual mapping con più di 30 professionisti coinvolti tra videomaker, musicisti e visual artist e attori.

Dall’8 al 12 settembre, la Fortezza di Gradisca (GO) e, per la prima volta, il suggestivo Castello di Miramare a Trieste si trasformeranno in eccezionali scenografie di videomapping con LIBRA, nata dalla collaborazione dell’astrofisico Roberto Trotta con il regista Gigi Funcis, Tanti gli ospiti d’eccezione. Da Carlo Rovelli e Piergiorgio Odifreddi, fino ad arrivare all’archeo-astronomo Ed Krupp.

Protagoniste anche le musiche di scena che vedono la collaborazione di Enrico Gabrielli (Afterhours, Calibro 35) e Nicola Manzan (Baustelle, Ligabue).

Lo spettacolo è realizzato dalla SISSA (Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati) di Trieste nell’ambito della quinta edizione del SISSA Summer Festival, con il patrocinio della Regione FVG in collaborazione con Museo storico e il Parco del Castello di Miramare e il Ministero della Cultura. Sono parte del progetto Associazione Science Industries, Comune di Duino Aurisina, GAL Carso, Imperial College of London, assieme a Invisible Cities, Dispar Pixel, Delta Process, SISSA Medialab, Vitamina T.

Info utili e prenotazioni

Appuntamento, dunque, dall’ 8 al 12 settembre al Castello Miramare – Trieste, Viale Miramare, 34151 Trieste TS

LIBRA – Spettacolo video-teatrale: 8 e 9 settembre 2021, ore 21 – Castello di Miramare, Trieste (Ingresso gratuito, prenotazione obbligatoria)

“LIBRA-the making of” – Conferenza spettacolo tra arte e scienza – 10 settembre, ore 21 – Sistiana Infopoint, Sistiana, Trieste (Ingresso gratuito, prenotazione obbligatoria)

LIBRA – Spettacolo video-teatrale: 12 settembre, ore 21.30 – Fortezza di Gradisca, Gradisca (GO) (Info e prenotazioni: Festival Invisibile Cities)

Infine, al termine degli spettacoli sarà organizzata una osservazione guidata del cielo notturno a cura dell’Associazione Science Industries.

LIBRA: una storia futura
Con Lorenzo Acquaviva, Piergiorgio Odifreddi, Ed Krupp, Carlo Rovelli
Musiche di Enrico Gabrielli e Nicola Manina
Regia di Gigi Funcis in collaborazione con l’astrofisico Roberto Trotta

Tina Rossi
Tina Rossi
(a.k.a. Fulvia Andreatta) Editrice. Una, nessuna e centomila, il suo motto è “è meglio fingersi acrobati, che sentirsi dei nani” Dice di sé:” Per attimi rimango sospeso nel vuoto,giuro qualche volta mi sento perduto, io mi fido solo del mio strano istinto, non mi ha mai tradito, non mi sento vinto, volo sul trapezio rischiando ogni giorno, eroe per un minuto e poi...bestia ritorno...poi ancora sul trapezio ad inventare un amore magari...è solo invenzione, per non lasciarsi morire...”