“Lorenzo Alessandri tra inconscio e surreale”, a Collegno dal 10 settembre.

Sarà inaugurata il 10 settembre a Collegno, presso la Sala delle Arti, la mostra “Lorenzo Alessandri tra inconscio e surreale“. Organizzata dall’associazione culturale Le Tre Dimensioni e a cura di Monica Col. Aperta con ingresso gratuito, fino al 9 novembre 2021, con un lungo e fitto calendario di eventi e dibattiti. Per la metodologia di ingressi e/o prenotazioni si seguiranno le norme allora in vigore.

La mostra viene realizzata con il sostegno e il patrocinio del Comune di Collegno e il contributo di Barricalla SpA, con il patrocinio di Regione Piemonte Città metropolitana di Torino e città di Giaveno.

"Lorenzo Alessandri tra inconscio e surreale", a Collegno dal 10 settembre.

Lorenzo Alessandri 49 opere da 10 collezioni private

A ridosso dell’anniversario della morte di Lorenzo Alessandri, avvenuta il 15 maggio 2000 a Giaveno, sono davvero felice di dare l’annuncio ufficiale delle date di apertura della mostra – dichiara Monica Col curatrice della mostra e Presidente dell’Associazione Le Tre Dimensioni. É un progetto curatoriale che vede coinvolte dieci collezioni private per un totale di 49 opere per lo più mai esposte al grande pubblico.

Sarà un ritratto intimista e inedito. Ma anche un percorso in cui i giovani potranno ritrovare in Alessandri il precursore di figure a loro ben note. L’intento vuole essere quello di accostare alla figura di questo grande artista piemontese, definito il primo dei surrealisti italiani, un pubblico di tutte le età“.

I dibattiti e i laboratori

Previsti durante tutto il periodo della mostra quattro laboratori didattici a cura di Francesca Ilva Carosi e Giovanna Ciquera. Le attività sono pensate per bambini dalla scuola dell’Infanzia fino ai ragazzi delle superiori , che avranno così modo di scoprire i dipinti di Alessandri in modi insoliti e divertenti.

"Lorenzo Alessandri tra inconscio e surreale", a Collegno dal 10 settembre.
Atterraggio a Leumann

Previsti anche numerosi incontri. Dalla conferenza di apertura dello storico dell’arte GianGiorgio Massara, al laboratorio di “ricerca espressiva dell’alterità che alberga in noi” tenuto dalla psicologa Henni Rissone. In mezzo un fitto e ricco calendario di incontri sulla figura di Alessandri vista nelle sue mille sfaccettature.

In calendario, per sabato 11 settembre, la Premiazione della prima edizione del Bando letterario intitolato a Lorenzo Alessandri.

Una lettura contemporanea e un occasione di ricerca

Ci saranno anche eventi collaterali. Dei “fuori mostra”, come quello previsto da Sguazzi d’arte a Torino, in cui sarà possibile, per tutto il periodo di apertura della mostra, ammirare molti capolavori del Gruppo Surfanta di cui Alessandri è stato fondatore – continua a spiegare la curatrice-.

La mostra sarà una lettura del Maestro contemporanea, ma nello stesso tempo trascendente, tesa al vero e reale, ma volta anche l’aldilà di ciò che si manifesta. Lontana dalle produzioni più note, ma vicina a un occasione di ricerca dell’uomo dietro l’artista, a un ritratto inedito, mai visto. Un viaggio da un’opera a un’ altra, da un periodo di produzione artistica all,’altro, con l’obiettivo di capire e carpire l’artista più intimo. Quello degli studi, della soffitta macabra, delle bambole e dei mostri, ma anche quello alla scoperta della religione. La scoperta di un materiale che è fatto essenzialmente di sguardi. “.

Appuntamento a settembre a Collegno.

Lorenzo Alessandri foto archivio Attini
Arianna Pino
Arianna Pino
Autrice del libro “Resta almeno il tempo di un tramonto” e di “Quando fuori piove”, finalista al concorso letterario “Il Tiburtino”. Iscritta all’ Università delle scienze e tecnologia del farmaco. Dice di sé:“Sono nata in città ma vivo col mare dentro. Ho occhi  grandi per guardare il mondo, ogni giorno, con colori diversi. Ho la testa tra le nuvole ma cammino su strade fatte di sogni pronti a sbocciare, mi piace stupire come il sole, quello che la mattina ti accarezza il volto e ti fa ricordare che c’è sempre un buon motivo per alzarsi. Amo la pizza, il gelato e la cioccolata calda perché io vivo così, di sensazioni estreme, perché a vent’anni una cosa o gela o brucia. Mi piace vivere tra le parole che scrivo, che danno forma alla mia vita come i bambini fanno con le nuvole”.