MaLaVoglia: un singolo veloce come Lewis “Hamilton”

Lewis “Hamilton” è protagonista del nuovo singolo di MaLaVoglia, che vede nel pilota inglese della Mercedes, attraverso il suo “correre veloce”, la possibilità di ricominciare a vivere.

Hamilton

“E mi sento un po’ Hamilton, sul rettilineo finale, come se avessi vinto un altro mondiale”.

Il “baronetto” della Formula 1, sette volte campione del mondo, in coabitazione con Michael Schumacher, in procinto di battere il record di vittorie iridate (diventando così il pilota più vincente della storia dell’automobilismo), diventa musa ispiratrice per una canzone.

Una canzone d’amore in stile “V6 turbo”: “…e ora conosco a memoria le tue curve più belle…”, piuttosto che “…le tue gambe come strade, che mi porteranno al mare…”.

Non è il massimo, ma si lascia ascoltare, con il ritornello che è un potenziale tormentone

Dice MaLaVoglia riguardo al nuovo singolo: “Ci sono legami indissolubili come Hamilton e la sua prima McLaren, il Napoli e Maradona, il Louvre e la Gioconda, Roma e il Colosseo. Hamilton è un inno all’amore. Quello che ho ritrovato dentro di me dopo questo anno di lockdown infinito. Hamilton rappresenta la rinascita, la voglia di ricominciare a correre e andare, forte, veloce. Il lockdown, nella sua tragicità, mi ha fatto un regalo bellissimo: il tempo. Ho sentito la necessità di capire realmente cosa volessi raccontare con la mia musica“.

malavoglia hamilton - la copertina del singolo che inquadra una vecchia cassetta vhs sopra un videoregistratore

L’intervista

Samigo Press e Zetatielle Magazine, vi offrono l’intervista esclusiva con MaLaVoglia

Come nasce “MaLaVoglia”?

Ma La Voglia di andare in giro a suonare, di crederci ancora nel sogno del “cantante”. Ecco, deriva proprio da lì. Da quel desiderio imprescindibile di voler realizzare un sogno che mi accompagna da quando ero bambino.

Quale situazione ha stimolato la nascita del nuovo singolo “Hamilton”? Prevedi l’uscita di un album?

“Hamilton” è figlia del lockdown, di questo anno lunghissimo dove siamo stati un po’ tutti privati di qualcosa. Dico sempre che questo anno ha tolto a tutti qualcosa, ma allo stesso tempo ci ha reso tutti un po’ più forti. Da qui l’idea di voler scrivere una canzone che parlasse d’amore, di vita. Un amore che non ho più vissuto in un certa maniera, ma che grazie a questo lungo periodo di solitudine ho potuto ritrovare. Il brano si ispira a Lewis Hamilton e al suo rapporto con la sua automobile. Devono essere una cosa sola, in simbiosi. Non vedevo l’ora di ripartire con questo brano, volevo andare veloce. 

Se dovessi fare una collaborazione importante/featuring qual è l’artista con cui vorresti confrontarti e perché?

Mi piacerebbe confrontarmi con qualche rapper perché mi attira molto il loro modo di scrivere e di intendere la metrica dei brani. Penso a Salmo, ma ce ne sono molti altri. Collaborerei con artisti fuori dal mio mondo artistico proprio per imparare cose totalmente nuove.

Beatles o Rolling Stones? Perché?

The Beatles. Perché quando hai John Lennon, George Harrison, Ringo Starr e Paul McCartney nella stessa band vuol dire che gli dei della musica ci hanno fatto un regalo. 4 personalità pazzesche.

La pandemia ha cambiato le regole. Come vedi il futuro della musica?

Non lo so, è un futuro tutto da scrivere. Sicuramente la musica dal vivo ha subito un duro colpo, considerando che già prima del covid non è che la situazione live fosse così rosea, soprattutto per noi emergenti. Hanno chiuso tanti spazi dove si poteva fare musica e ora che si riparte sarà dura. Ma dobbiamo farcela, sono fiducioso.

E come vedi il tuo di futuro?

Il mio futuro è già questo. È Hamilton. Ho passato un anno così difficile che adesso mi godo il presente e voglio vivere tutto ciò che arriva. Ho imparato a non aspettarmi più nulla ma a dare valore alle attese. Nel dubbio, prendo in mano la chitarra e scrivo una canzone.

MaLaVoglia

Vero nome Gianluca Giagnorio, è un cantautore, nato a Voghera da genitori pugliesi.

A vent’anni assembla la prima band con la quale arrangia i suoi primi brani inediti e inizia un’intensa attività live. A 25 anni decide di partecipare ad Amici 11, arriva alle fasi finali dei casting, e partecipa a diverse puntate su Canale 5.

Fonda la band MaLaVoglia, con la quale apre i concerti di diversi artisti, nel corso degli anni, e pubblica “Strade”, libro che diventerà un concept show teatrale tra musica e prosa.

La band, riesce ad arrivare tra i finalisti di Area Sanremo del 2017. il singolo d’esordio “Allevati a terra”, pubblicato nel 2018, è stato per 3 mesi tra i top 30 brani della Indie Music Like.

La band si scioglie nello stesso anno, così Gianluca prosegue la strada da solista, mantenendo il nome.

Il secondo singolo “Camoscio” arriva ad un passo dalla qualificazione a Sanremo Giovani 2019.

Il singolo “Non siamo tutti calciatori” )viene scelto come inno della Nazionale Artisti Indipendenti Associati.

Video & Credits

Videoclip all’insegna del contrasto tra vintage e moderno, quello diretto da Cesare Bobbiesi: la cucina ultramoderna con ogni sorta di elettrodomestico, in contrasto con il “vecchio” lettore VHS (quanta nostalgia) e il giradishi (nosalgia canaglia). Immagini sgranate, tipiche delle prime videocamere, che ritraggono due bambini intenti a giocare, che lasciano il posto ai due, ormai cresciuti, che camminano romanticamente, circondati dalle colline dell’Oltrepò Pavese. Godibile.

Produttore artistico: Davide Maggioni

Hamilton” (distribuzione Artist First), è disponibile in rotazione radiofonica, in streaming, in digital download e sul tubo, dal 13 maggio

Potete seguire MaLaVoglia su Facebook, Instagram, Spotify e sul canale YouTube.

Lele Boccardo
Lele Boccardo
(a.k.a. Giovanni Delbosco) Direttore Responsabile. Critico musicale, opinionista sportivo, pioniere delle radio “libere” torinesi. Autore del romanzo “Un futuro da scrivere insieme” e del thriller “Il rullante insanguinato”. Dice di sè: “Il mio cuore batte a tempo di musica, ma non è un battito normale, è un battito animale. Stare seduto dietro una Ludwig, o in sella alla mia Harley Davidson, non fa differenza, l’importante è che ci sia del ritmo: una cassa, dei piatti, un rullante o un bicilindrico, per me sono la stessa cosa. Un martello pneumatico in quattro: i tempi di un motore che diventano un beat costante. Naturalmente a tinte granata”.