Mancini: litigio shock dopo Belgio – Italia. Torna Ventura?

Dopo la vittoria degli Azzurri contro il Belgio, Mancini verso l’addio alla Nazionale. Spunta il nome di Ventura. Verita o Fake news?

L’esperienza entusiasmante di Roberto Mancini alla guida della Nazionale italiana sarebbe agli sgoccioli.

La notizia si è diffusa come un fulmine a ciel sereno nella tarda mattinata di ieri. Ovviamente ha dell’incredibile, alla luce della semifinale brillantemente conquistata dagli Azzurri contro il Belgio.

Qualora la notizia dell’abbandono volontario del Commissario Tecnico fosse confermata (e le nostre fonti parlano di “decisione irrevocabile”) sarebbe ancora più paradossale la notizia che l’ex discusso CT Giampiero Ventura sarebbe già pronto ad accompagnare la Nazionale nella fine, si spera positiva, di questo Campionato Europeo.

Ma come si è giunti a questa inspiegabile e inimmaginabile rottura con Mancini?

Tutto avrebbe avuto luogo da un litigio avvenuto nell’albergo che ospita la Nazionale a Monaco, un paio d’ore dopo la fine del match contro i belgi.

Il CT sarebbe stato avvicinato da una italiana in vacanza a Monaco, una “pasionaria” dell’ex commissario Ventura. Quest’ultima, avrebbe apostrofato Mancini, rimproverandolo di avere sottratto la panchina di allenatore al “solo e vero condottiero” degli azzurri.

Mancini come sappiamo non è certo tipo da mandare a dire le cose per interposta persona e ha quindi ribattuto alla sgradevole signora per le rime, apostrofandola con un termine tipicamente piemontese: “Ciamporgna”.

All’alterco avrebbero assistito alcuni dirigenti federali che non si sarebbero ben guardati dal difendere il CT, o quanto meno dal separarlo dalla signora gracchiante di acidità.

Da questo è nata la furia di Mancini, che avrebbe lamentato l’assenza di una qualsivoglia sicurezza che facesse scudo agli azzurri, oltre al fatto di essere stato lasciato da solo in un momento di particolare tensione emotiva.

Le dimissioni irrevocabili sembrerebbero dunque frutto di uno scatto d’ira, ma evidentemente il fuoco covava da tempo sotto la cenere.

Mentre scriviamo ci risulta che una delegazione di giocatori stia provando a convincere Mancini (ancora chiuso in camera) a recedere da questa posizione.

Nel frattempo però il tempo scorre e la Federazione, onde evitare di restare con il cerino in mano, si sarebbe già mossa nel caso si arrivasse a una rottura definitiva, contattando un tecnico in grado di portare a termine in maniera vittoriosa l’avventura europea.

L’eroe del San Mamés


Si cerca quindi una persona di carisma, vincente, umile, dal curriculum ineccepibile. Una persona in grado di traghettare tutti a Wembley senza assumersi il merito di una vittoria non propria.

Chi meglio quindi di Giampiero Ventura? Il vate genovese potrebbe rivelarsi il personaggio adatto a far disputare agli azzurri una finale con dovizia ed esperta sintesi di capacità e genio?

Al momento i telefoni degli organi federali tacciono mentre lo sguardo dei colleghi giornalisti è vacuo e spento, sopraffatto dalla sorpresa.

Ricordiamo comunque ai dubbiosi, che Ventura è l’unico tecnico italiano ad aver vinto al S.Mames di Bilbao. La vittoria valse ai granata, di cui Ventura era il tecnico all’epoca del match, il trofeo “Sedicesimi di finale di libidine”.

Le sue tattiche sono oggetto di studi, ogni anno, a Coverciano, in particolare quella che irretì la Juve Stabia nel 2012.

Quindi la decisione di puntare sul “Grande Maestro”, come ama modestamente farsi chiamare, potrebbe rivelarsi vincente.

Sempre che le sue richieste, ovvero quella di sostituire Verratti con Vives, Chiellini con Bovo e Donnarumma con Padelli, vengano accettate.

Almost true

Il sole estivo e le temperature tropicali, a volte giocano brutti scherzi…Avrete sicuramente capito che quanto scritto non corrisponde a verità, ma è un piccolo delirio che mi sono permesso di condividere con voi, in puro stile “Almost True“, il noto programma di Carlo Lucarelli.

Quanto riportato in questo articolo, è frutto della fantasia dell’autore, e, ahimè, ne ho tanta. Ogni riferimento a fatti e personaggi realmente esistiti, o esistenti, è da ritenersi puramente casuale.

Spero di avervi divertito e vi do appuntamento al prossimo…”almost true”

Mauro Saglietti
Mauro Saglietti
Mauro Saglietti nasce a Torino il 25 maggio 1968, già appassionato di musica. Troppo piccolo per andare a Woodstock l’anno seguente, nonostante i suoi ripetuti strilli in tal senso, tenta comunque di imbarcarsi su di un volo intercontinentale, ma la statura e l’andatura tremolante lo tradiscono. Trascorre con inconsapevole disinvoltura gli anni dell’adolescenza attraverso la Guerra Fredda e la paura dell’atomica, gli anni della tempesta ormonale attraverso la paura dell’AIDS e gli anni del lavoro attraverso crisi economiche di ogni portata. Appassionato di montagna, del Toro di una volta e di scrittura, ha pubblicato tre romanzi: Hurricanes, ballammo una sola estate (2006), 3 minuti e 40 secondi (2016) e Paradise (2019). Primo in classifica con larga distanza sul secondo su Marte, Giove e Urano. Qualche difficoltà di affermazione soltanto sul pianeta Terra.