Lo stadio di Comacchio rinato con la Street Art del Manufactory Project

Comacchio, una piccola Venezia in miniatura, all’interno del Parco del Delta del Po, in provincia di Ferrara. Famoso non solo per le sue anguille, è un borgo antico squisitamente affascinante che incanta con i suoi canali, i suoi lidi e le sue valli. Da qualche anno però, non sono le uniche attrazioni di questo splendido scorcio d’Italia. Chi ha visitato Comacchio sa che l’arte qui, ha un suo posto speciale. E che arte. Lo stadio Comunale Raibosola è l’espressione del dialogo tra la città e l’arte, o meglio, la street art. Un dialogo aperto con il Manufactory Project, ben tre anni orsono.

Un dialogo tra la Città e la Street Art

“…Partendo dalla constatazione che questa è la natura stessa dei nostri luoghi. Iincrocio di acque dolci e salate che si attraggono lambendo terreni che non sono mai stabili sotto i piedi. Comacchio è stata una città d’acqua e adesso è una città di parole”, dichiara Silvano Voltolina. “Una città impegnata a spiegare quello che è stata e che, per certe vie misteriose, trova sempre nuova gente che si presta ad ascoltarla. Sempre più diventa un teatro ideale perché, con la sua fatale imprevedibilità, non smette mai di dare ciò che all’arte non deve mai mancare: il rischio”.

Su questi principi di rispetto per la tradizione abbinata all’arte, è nato il dialogo tra la città e la street art.

Manufactory Project

Obiettivo del progetto: ridare vita a una realtà attraverso la magia della street art. Target raggiunto grazie alla partecipazione dei migliori artisti della scena italiana e internazionale che hanno dato vita ad un festival della street art che attira visitatori da ogni parte.

Nato da un’idea di Riccardo Buonafede, artista comacchiese e fondatore del festival e gestore del FabLab MakeInCo, Manufactory Project ha contribuito a reinventare la cittadina di Comacchio e le zone circostanti. Con il contributo del Comune di Comacchio e promosso dall’Associazione di Promozione Sociale Spazio Marconi, il festival ha riscosso un grande successo grazie alla selezione di artisti che si sono messi in luce per la potenza espressiva e il coraggio del loro lavoro e attraverso interventi in grado di rompere i confini tra tecniche e discipline, con opere capaci di attraversare tali confini.

Affrontando diverse tematiche, strettamente legate al territorio che forma la cittadina di Comacchio e connesse alla natura dei luoghi che lo circondano, dal tema del “mare” sul quale sorge a quello del “ponte” in quanto elemento costituivo e caratteristico del suo assetto, Manufactory ha creato un dialogo tra arte e architettura, tra spazio e ambiente, allo scopo di riscoprirne i luoghi, esaltandone la bellezza attraverso l’integrazione della street art nel complesso artistico della città.

Oggi, il Manufactory Project si pone come uno dei più importanti street art festival del panorama di settore.

Uno stadio tutto da…guardare!

Uno stadio particolare, quello di Comacchio. Una costruzione che da qualche anno è una delle attrazioni turistiche più quotate. Tre anni fa è entrato nel mirino del Manufactory project ed oggi è diventato a tutti gli effetti un museo a cielo aperto dal nome M.A.U.D., il Museo d’Arte Urbana del Delta dello Stadio Raibosola.

Le sue mura esterne sono una galleria d’arte immersa nel verde, con dei murales che spiccano per la loro coerenza artistica. Oltre 60 firme che hanno contribuito alla riqualificazione dello stadio, rendendolo parte del circuito museale del Comune di Comacchio.

Per l’edizione 2020, Luogo Comune e Dissenso Cognitivo hanno dipinto i lati delle gradinate all’interno dello stadio, mentre, con la direzione artistica di Pierluigi Mangherini, una graffiti jam ha ultimato il remake delle mura perimetrali esterne, con le opere di artisti come Orion, Blatta, Moe, Pupo Bibbito, Tomoz, Mask, Cause, s404y, Rise The Cat, Don Bro, Zest, Tail, Beis, Capo, Enko04, H3mO, Rusty, Stc Crew, Sharko e altri.

La riqualificazione si è conclusa grazie agli interventi conclusivi dei noti street artist  Ericailcane e Bastardilla.

Info e credits

Il festival continua fino al 31 Ottobre presso lo Stadio Comunale Raibosola Comacchio (FE)

Un’edizione in grande stile, con le ultime imponenti opere di Ericailcane e Bastardilla, realizzate sotto la supervisione di Silvano Voltolina. Una spettacolare gallery di lavori che, dal 2018 al 2020, ha visto succedersi numerosi street artist tra cui Sfhir, Man O ‘Matic, Chekos, Crisa, Gijs, Kikiskipi, Luca Ledda, Solo, Diamond, TMX.

E ancora: Luogo Comune, Rame 13, Giulio Vesprini, Riccardo Buonafede, Antonino Perrotta, Toni Espinar, Eleman, Simone Carraro, Nsn997, Davide DPA, Giorgio Je73, Fijodor, Giacomo Drudi, Noeyes e Alessio Bolognesi, Alessandra Carloni, Dzia, Reve+, Krayon e tanti altri.

Il progetto è stato realizzato con il contributo del Comune di Comacchio e in collaborazione con l’Associazione di Promozione Sociale Spazio Marconi.

Partners: Vol. FA, Civica Scuola di Musica, Bh Audio, Belli coffee and drink, Giovani Musicisti Comacchiesi, Holiday Camping Florenz, Istinto Screenprinting, Work & Service, Po Delta Tourism.

Tra le tante splendide opere, come foto copertina dell’articolo abbiamo scelto il murales di H3m0.

Tina Rossi
Tina Rossi
(a.k.a. Fulvia Andreatta) Editrice. Una, nessuna e centomila, il suo motto è “è meglio fingersi acrobati, che sentirsi dei nani” Dice di sé:” Per attimi rimango sospeso nel vuoto,giuro qualche volta mi sento perduto, io mi fido solo del mio strano istinto, non mi ha mai tradito, non mi sento vinto, volo sul trapezio rischiando ogni giorno, eroe per un minuto e poi...bestia ritorno...poi ancora sul trapezio ad inventare un amore magari...è solo invenzione, per non lasciarsi morire...”