Museo Lavazza, un viaggio nel fascino sensoriale del caffè

Il Museo Lavazza a Torino, in via Bologna 32, è un’esperienza suggestiva e sensoriale nella cultura del caffè e dei suoi rituali. Un viaggio che percorre la storia di una fra le aziende più storiche e importanti d’Italia e che accompagna alla scoperta della filiera del caffè.

Il Museo Lavazza, infatti, offre un excursus su 120 anni di storia. Un cammino in cui la famiglia Lavazza e la sua azienda sono indissolubilmente legate. Oggetti di uso quotidiano e documenti affiancati alle macchine a colonna degli anni della Belle Époque. Documenti di fine XIX secolo vicino alle figurine e ai personaggi di Carosello come Caballero e Carmencita.

Museo Lavazza, un viaggio nel fascino sensoriale del caffè.

Museo Lavazza esperienze di caffè a 360 gradi

Ma non pensiamo che il Museo Lavazza sia il classico museo. Qui le opere non sono solo da vedere, ma si possono toccare e provare. Un’esperienza continua, in un itinerario affascinante e suggestivo attraverso suoni, immagini e aromi.

Ad accogliere i visitatori nel Museo ci pensa Lavazza Cup, la tazzina di caffè interattiva che permette di attivare le installazioni, accedere a materiali multimediali, raccogliere informazioni e scattare foto ricordo.Ogni visitatore ne riceve una in omaggio presso la biglietteria.

Il percorso del Museo

Il viaggio nel caffè inizia con la storia di Casa Lavazza. Una “casa” per ripercorrere le tappe fondamentali della vita di Luigi Lavazza e dei suoi successori in tre generazioni. 120 anni di storia raccolti in fotografie, appunti, i libri contabili, menù di drogheria e anche in una vecchia cambiale.

Ed ecco subito dopo apparire La Fabbrica. Qui si scoprono colori, suoni e aromi delle varie fasi del ciclo di vita del caffè: dalle piantagioni alla raccolta fino all’arrivo a Torino per essere lavorato e distribuito.

Museo Lavazza, un viaggio nel fascino sensoriale del caffè
Foto by Museo Lavazza

La Piazza e l’Atelier

Si apre un luogo cult: La Piazza. “Qui ritroviamo tutte le icone Lavazza – spiegano sul sito dalla Direzione – l’espresso, la tazzina, il coffee design, l’autobar, la caffettiera Carmencita. Dalla prima macchina per l’espresso a quella nello spazio: il caffè è visto in tutte le sue forme, non solo quella liquida, grazie all’estro creativo e alla passione di chi lavora ogni giorno per portare innovazione nel mondo del caffè. E poi un angolo dove tutto converge: design, storia e avanguardia, anticipando gli argomenti dell’Atelier.

Uno spazio unico che ricorda un set cinematografico con le sue immagini e installazioni. È qui che i visitatori più piccoli possono frequentare i laboratori didattici, gli adulti ritrovare alcuni personaggi iconici dell’infanzia, i mitici Caballero e Carmencita, protagonisti degli indimenticabili anni di Carosello della tivù italiana e ammirare la storia dei calendari Lavazza: realizzati in collaborazione coi più celebri fotografi mondiali“.

La Nuvola Lavazza

Museo Lavazza, un viaggio nel fascino sensoriale del caffè. La nuvola
Foto. By Museo Lavazza

Nuvola Lavazza, inaugurata l’8 giugno 2018, con i suoi trentamila metri quadri, fa da perimetro tra via Bologna, largo Brescia, corso Palermo e via Ancona.. DIsegnata dall’architetto Cino Zucchi, oltre a costituire il quartier generale Lavazza, è un complesso ecosistema di condivisione. Qui convivialità, ritualità, cultura e innovazione si aprono al quartiere, alla città e al mondo, offrendo esperienze di eccellenza italiana.

All’interno della Nuvola troviamo quattro spazi tutti da vivere. La Centrale Nuvola Lavazza:1400 metri quadrati in grado di ospitare appuntamenti culturali, di intrattenimento, di gusto e anche di business. Il Museo Nuvola Lavazza:un percorso nel mondo del caffè che termina con una immancabile coffee experience. La Piazza Verde:alberi e panchine in granito bianco che seguono le linee curve degli edifici aperta a tutti gratuitamente. Infine l’ Area Archeologica: qui si possono ammirare i resti di una Basilica paleocristiana e una necropoli portate alla luce durante gli scavi.

Museo Lavazza, un viaggio nel fascino sensoriale del caffè.
Foto by Museo Lavazza

L’espresso, il caffè italiano per eccellenza.

L’espresso è riconosciuto come il caffè italiano per eccellenza: crema compatta, corpo pieno e aroma intenso. Un’esperienza che coinvolge gusto, vista e olfatto. A ogni miscela appartengono note distintive, che la rendono diversa da tutte le altre. Il corpo indica la struttura del caffè, la sua pienezza e la sua concentrazione.

Il gusto è un equilibrio tra amaro, salato, acido o dolce: il sapore di ogni miscela di caffè è determinato dalla combinazione di questi quattro fattori. E possiamo dimenticare la tazzina? Il vero espresso italiano va servito in una tazzina preriscaldata a 35-40°C, di forma troncoconica, con capienza massima di 70 ml. Buon caffè!

Monica Col
Monica Col
Vicedirettore di Zetatielle Magazine e responsabile della sezione Arte. Un lungo passato come cronista de “Il Corriere Rivoli15" e “Luna Nuova”. Ha collaborato alla redazione del “Giornale indipendente di Pianezza", e di vari altri giornali comunali. Premiata in vari concorsi letterari come Piazza Alfieri ( 2018) e Historica ( salone del libro 2019). Cura l’ufficio stampa di Parco Commerciale Dora per la rassegna estiva .Cura dal due anni la promozione della Fondazione Carlo Bossone,. Ha curato per quattro anni l'ufficio stampa del progetto contro la violenza di genere promosso da "Rossoindelebile", e della galleria d’arte “Ambulatorio dell’Arte “. Ha curato l'ufficio stampa e comunicazione del Movimento artistico spontaneo GoArtFactory per tre anni. Ha collaborato come ufficio stampa in determinati eventi del Rotary distretto 2031. Ė Presidente dell 'Associazione di promozione sociale e culturale "Le tre Dimensioni ", che promuove l' arte , la cultura e l'informazione e formazione artistica in collaborazione con le associazioni e istituzioni del territorio. Segue la comunicazione per varie aziende Piemontesi. Dice di sé: “L’arte dello scrivere consiste nel far dimenticare al lettore che ci stiamo servendo di parole. È questo secondo me il significato vero della scrittura. Non parole, ma emozioni. Quando riesci ad arrivare al cuore dei lettori, quando scrivi degli altri ma racconti te stesso, quando racconti il mondo, quando racconti l’uomo. Quando la scrittura non è infilare una parola dietro l’altra in modo armonico, ma creare un’armonia di voci, di sensazioni, di corse attraverso i sentimenti più intensi, attraverso anche la realtà più cruda. Questo per me è il vero significato dello scrivere".