Il Caffè Procope, un luogo storico leggendario poco conosciuto di Parigi

A Torino, Napoli, Roma, Firenze, Venezia, abbiamo i caffè storici più antichi e sfarzosi d’Italia e d’Europa. Ma se cercate il caffè letterario più antico del mondo, allora dovete fare un salto in Francia. Personalmente sono stato a Parigi almeno una decina di volte e come la maggioranza degli italiani e di altri turisti ho visto e visitato le sue magnifiche bellezze storiche ed artistiche, tutte famosissime, ma pochi, credo, abbiamo fatto un salto al Caffè Procope.

Io sono uno di quei pochi, ma vi assicuro che la visita di questa storica caffetteria, diventata in tempi recenti anche ristorante, sarà una piacevole scoperta.

Il Caffé Procope, un primario italiano in terra straniera

Dovete sapere che il Caffè Procope è considerato il caffè letterario più antico del mondo.

Si trova non lontano dalla chiesa di Saint German des Pres, in Rue de l’Ancienne Comédie 13.

Il caffè fu introdotto alla corte francese dal sultano Maometto IV intorno al 1660, e dopo circa vent’anni aprirono a Parigi i primi caffè da degustazione per tutti.

Il caffè Procope deve il suo nome a un italiano, Francesco Procopio dei Coltelli, un cuoco siciliano di Acittezza, paese vicino a Catania, che anni prima si era trasferito nella capitale francese, e che qui apri il suo locale nel 1686.

Caffè PRocope , l'epigrafe dedicata a Procopio

Da locale di degustazione a caffè letterario

Il suo caffè era uno dei migliori di Parigi, e il suo locale divenne presto uno dei ritrovi preferiti dai letterati della città, secondo lo spirito del tempo che eleggeva questi luoghi punti di incontro, non solo per bere la pregevole bevanda, ma anche e soprattutto per lo scambio di idee e la cultura in generale.

Dei tanti personaggi illustri che si possono citare e che sono passati da questo storico caffè, ricordiamo La Fontaine, Voltaire, Napoleone Bonaparte, Honoré de Balzac, Victor Hugo, Paul Verlaine, Anatole France, Rousseau, ma anche Robespierre, Danton e Marat.

Parigi, il Caffè Procope , insegna ed ingresso

Il Caffè Procope, teatro di alcuni passaggi storici leggendari

Possiamo dire che la Rivoluzione Francese, prima di succedere realmente, passò da qui.

Chissà quanti e quali pensieri rivoluzionari furono concepiti dai suoi protagonisti davanti a un buon caffè?

Le leggende narrano che addirittura Diderot scrisse qui alcuni parti della sua famosissima Encyclopedie, e che sempre qui, al caffè Procope, Benjamin Franklin preparò alcuni parti del suo trattato di amicizia e alleanza (scritto nel 1778) del neonato stato americano con Luigi XVI.

Forse, addirittura, si vocifera, che sempre qui, Benjamin Franklin concepì alcuni punti della futura costituzione americana.

È vero, Parigi ha monumenti e musei di fama, bellezza e importanza mondiale, ma da storico, vi invito a scoprire questa perla poco conosciuta.

Nelle sue storiche sale potrete essere deliziati dal servizio caffetteria, e anche pranzare o cenare.

Sempre pensando di essere seduti in uno dei posti dove non solo la storia è passata, ma addirittura è stata ideata e pensata da tanti dei suoi protagonisti più famosi.

A ricordarlo le epigrafi in legno da ammirare e leggere, che da decenni costudiscono i frammenti indelebili di alcuni passaggi storici leggendari per l’Europa e il mondo intero.

Paolo Balocco
Paolo Balocco
Nato a Torino nel 1966, fin da giovane, grazie alla conoscenza del Generale Amoretti (scopritore dei luoghi dove avvenne il sacrificio di Pietro Micca durante il noto assedio del 1706), si interessa alla storia della città. Nel tempo ne scopre gli aspetti più insoliti e meno turistici, scrivendo quindi un libro intitolato “ITINERARI CURIOSI nei dintorni di TORINO”. Da sempre ama leggere opere e testi che fanno viaggiare in epoche passate, visitare luoghi esistenti da secoli, collezionare oggetti antichi. Ma soprattutto, ama riportare in vita antiche memorie, fatti e personaggi che hanno fatto la storia (in particolare del PIEMONTE) ma che poi sono stati quasi dimenticati da tutti. In pratica la riscoperta della grande bellezza di una regione e di una città che è stata prima capitale, non solo d’Italia, ma di tanti aspetti della scienza, dell’industria, della moda, dell’arte e della cultura nazionale.