Pasticciotto Day: la giornata dedicata al dolce salentino

Ripartenza è sinonimo di ritorno alla vita e va festeggiato nel modo migliore. Il Pasticciotto Day è un invito a tutte le pasticcerie italiane a celebrare la ripartenza con una giornata speciale dedicata al famoso dolce salentino.

Sono molteplici le giornate dedicate all’ambiente, agli animali, all’inquinamento, poi ci sono quelle dedicate ad argomenti più leggeri, come quelle dedicate al cibo. Prima della pandemia, ogni occasione era buona per fare festa e per celebrare tradizioni e buona tavola. Ma da marzo 2020 tutto si è fermato, sospeso in un limbo che sembra non aver fine. A parte una piccola parentesi estiva dell’anno 2020, il mondo intero è ripiombato nel buio del lockdown ed ora è tempo di ripartenza. Ripartono, piano piano, anche gli eventi dal vivo e con loro, questa estate, riprendono anche fiere, congressi e le sagre.

Le sagre di paese sono fondamentali per il turismo locale, poichè uniscono la tradizione della buona cucina all’eccellenza culinaria, fiore all’occhiello della cultura italiana. E come non parlare allora di un prodotto come il Pasticciotto, al quale è addirittura dedicata una giornata celebrativa?

Quest’anno il Pasticciotto Day assume anche un significato simbolico importante di ripartenza, di ritorno alla vita di tutti i giorni. Un vero e proprio inno alla vita stessa.

Il papà del pasticciotto

Dici Salento, dici pasticciotto.

Il pasticciotto, celebre dolce salentino sembra sia nato nel 1745, per puro caso, ad opera di Nicola Ascalone, un pasticciere di Galatina.
Un dolce nato semplicemente dal caso. La storia narra che Nicola avesse avanzato della pasta frolla e della crema pasticcera, facendo delle torte, e per non sprecare il cibo, lo riutilizzò in singoli stampi e ne fece dei dolci monodose. Era un vero e proprio pasticcio ma sua fortuna fu di offrirli ad un cliente di passaggio che gradì al punto che ne ordinò una consistente quantità. Il passaparola fece il resto.

Ed è da qui che nasce il pasticciotto, una vera e propria primizia culinaria che è stata in grado di conquistare i palati di tutti, grazie anche al fatto che la discendenza di Nicola Ascalone ha portato avanti la ricetta e l’ha tramandata fino ad oggi. Anche se dalla punta più a Nord alla punta più a Sud dell’Italia, ormai, è possibile degustare questa piccola prelibatezza, è comunque a Galatina che troviamo il vero pasticciotto degli Ascalone.

From Salento to United States

La ricetta di Andrea Ascalone si tramanda ormai da secoli. Un mix di ingredienti segreti che ha fatto ormai il giro del mondo arrivando fino agli Stati Uniti. Questo grazie a numerosi salentini che sono emigrati per dare inizio alla loro vita nel campo della ristorazione.

Il pasticciotto originale è senza dubbio di forma ovale e farcito con crema pasticciera. Ma come tante pietanze, anche per questo dolce non mancano le varianti. In commercio, infatti, troviamo quello al cioccolato, alla marmellata, con l’aggiunta di amarene e tante altre versioni frutto di esperimenti dei pasticcieri.

Il re della pasticceria salentina

Il pasticciotto è conosciuto come il simbolo indicusso di Lecce e della sua terra.

Nel mese di giugno del 2020 è nato il Pasticciotto Day. Una giornata con lo scopo di affermare la ripresa a pieno di tutte le attività commerciali. Un evento che, inoltre, è riuscito a coinvolgere numerosi pasticceri salentini sparsi su tutto il territorio italiano.
Molte pasticcerie, infatti, hanno partecipato con piacere a questa iniziativa offrendo a tutti i loro clienti il prelibato dolce al costo di soli sessanta centesimi.

Ed è proprio da questo che il Pasticciotto Day è diventato un appuntamento fisso e viene celebrato con una cadenza annuale. Anche quest’anno, precisamente l’1 giugno 2021, si celebra questa ricorrenza con lo scopo di incoraggiare le piccole imprese artigianali colpite da gravi difficoltà economiche, in questo ultimo anno.

Arianna Pino
Arianna Pino
Autrice del libro “Resta almeno il tempo di un tramonto” e di “Quando fuori piove”, finalista al concorso letterario “Il Tiburtino”. Iscritta all’ Università delle scienze e tecnologia del farmaco. Dice di sé:“Sono nata in città ma vivo col mare dentro. Ho occhi  grandi per guardare il mondo, ogni giorno, con colori diversi. Ho la testa tra le nuvole ma cammino su strade fatte di sogni pronti a sbocciare, mi piace stupire come il sole, quello che la mattina ti accarezza il volto e ti fa ricordare che c’è sempre un buon motivo per alzarsi. Amo la pizza, il gelato e la cioccolata calda perché io vivo così, di sensazioni estreme, perché a vent’anni una cosa o gela o brucia. Mi piace vivere tra le parole che scrivo, che danno forma alla mia vita come i bambini fanno con le nuvole”.