“Purple rain”: The Rainbow Project in aiuto all’ospedale Morgagni di Forlì

Durante il periodo di lockdown, il Maestro Angelo Valsiglio, noto per aver lanciato Laura Pausini ed aver composto intramontabili successi tipo “Gente come noi” di Ivana Spagna o “Storie” di Anna Oxa, insieme all’arrangiatore Alioscia Arioli, hanno riunito artisti emergenti vincitori di vari concorsi nazionali, produttori e strumentisti di grande fama per eseguire il brano “Purple Rain“, immortale hit di Prince.

I proventi, derivanti dalla vendita, saranno destinati all’ospedale Morgagni di Forlì.

La donazione finanzierà un progetto di telemedicina che prevede lo sviluppo di tecniche mediche ed informatiche, per fornire servizi sanitari a distanza nell’ospedale romagnolo.

Ancora una volta, la musica diventa strumento di solidarietà, grazie all’idea Aliosha Arioli di rivisitare il capolavoro di Prince.

The Genius

Il 21 aprile del 2016, ci lasciava per sempre “Prince” Roger Nelson, the Genius of Minneapolis.

Scrivevo quel maledetto giorno.

Un piccolo uomo con una spiritualità così forte da disturbare chi l’anima l’ha venduta da tempo.

E il film “Purple rain” dice tutto del suo essere figlio, amante, artista e uomo.

Una personalità così determinata da mandare affanculo, una carriera per fedeltà e coerenza ai propri ideali.

Ci ha lasciato uno degli artisti più originali ed eclettici della storia della musica contemporanea, un musicista che con la sua sensualità e la sua arte pura ha segnato un crossover fra i generi musicali, apprezzato sia dal pubblico che dalla critica.

La sua musica ha coinvolto diversi stili come funk, il rock classico e il pop, il tutto contaminato spesso da influenze rap e rock sinfonico. Tanto da meritarsi l’appellativo di “The Genius”.

Un genio che è stato per innovazione ed originalità, insieme a Terence Trent D’Arby, la vera icona degli anni ’80: album come “1999” e “Sign ‘o the times” piuttosto che “LoveSexy” hanno rappresentato pietre miliari di un’epoca.

E naturalmente “Purple Rain”, capolavoro assoluto, compendio della grandezza di un artista completo, inimitabile: testi graffianti, a volte con pesanti allusioni sessuali, musiche mai sentite fino a quel momento, schitarrate lancinanti, l’album venne concepito come colonna sonora di un film omonimo, una pellicola unica nel suo genere, talmente particolare che venne proiettato in lingua originale con sottotitoli, proprio per non far perdere al pubblico il feeling originale.

Primo nella classifica dei singoli, primo nella classifica degli album, primo nella classifica dei film: questo è stato “Purple Rain”.

purple rain prince. la copertina del disco, che ritrae il cantante americano, giacca viola e camicia bianca, in sella a una moto nera

Purple Rain

Non è certamente facile cimentarsi, riproporre, per meglio dire, una pietra miliare della storia della musica: i paragoni con l’originale sono dietro l’angolo e le critiche potrebbero fioccare. E quest’estate, parlando di cover, abbiamo visto e sentito di tutto e di più, con risultati spesso imbarazzanti.

Niente di tutto questo: Alioscia Arioli , vecchio lupo di mare della musica, con un colpo da vero Maestro, rielabora interamente l’arrangiamento in chiave rhythm and blues, geniale. Riscrive l’assolo finale di chitarra, godibilissimo, e soprattutto, con la produzione di Angelo Vasiglio, lascia i giovani interpreti liberi di esprimersi, di interpretare, non solo di cantare, a modo proprio, dei versi sublimi.

Il risultato è sorprendente, da brividi: una rilettura in chiave moderna di un brano immortale. Certo, in alcuni casi la pronuncia inglese lascia un tantino a desiderare, ma i ragazzi ci hanno messo l’anima, “soul” nell’eccezione più bella: si vede e si sente.

Grandissimi i musicisti: permettetemi un applauso particolare, da batterista, al mio amico detto “il polipo”, che come sempre, riesce a stupirmi.

Nella pioggia purpurea spunta un arcobaleno: sono convinto che lassù, da qualche parte, il Genio si sia emozionato.

Video & Credits

Il video è stato girato in modalità lockdown, con la struttura diventata ormai classica: frammenti home made montati in sequenza. L’effetto, anche in questo caso è sorprendente e molto coinvolgente, molto “USA for Africa”. Complimenti.

Hanno partecipato alla realizzazione del brano, il produttore Angelo Valsiglio, l’arrangiatore Alioscia Airoli, il produttore Fausto Cogliati.

Hanno cantato: Francesca De Bonis, Tomas Tai, Giada Tripaldi, Cinzia Dominguez, Valentina Carati, Andrea Dieci, Debbie Summa, Elisabetta, Nicholas Ceragioli, Andrea Belfiori e Lore.

Menzione particolare per i musicisti (no musicians, no show), davvero superlativi: Luca Colombo Rhytmics Guitars, Fausto Cogliati Solo Guitars, Elvezio Fortunato Solo Guitars, Mattia Tedesco Solo Guitars, Riccardo Storti Solo Guitars, Ruben Vaghi Solo Guitars, Paolo Polifrone Bass, Eros Paolini Bass e Alex Polifrone, Drums.

Purple rain”, è disponibile su tutte le piattaforme digitali e su YouTube dal 23 luglio.

Lele Boccardo
Lele Boccardo
(a.k.a. Giovanni Delbosco) Direttore Responsabile. Critico musicale, opinionista sportivo, pioniere delle radio “libere” torinesi. Autore del romanzo “Un futuro da scrivere insieme” e del thriller “Il rullante insanguinato”. Dice di sè: “Il mio cuore batte a tempo di musica, ma non è un battito normale, è un battito animale. Stare seduto dietro una Ludwig, o in sella alla mia Harley Davidson, non fa differenza, l’importante è che ci sia del ritmo: una cassa, dei piatti, un rullante o un bicilindrico, per me sono la stessa cosa. Un martello pneumatico in quattro: i tempi di un motore che diventano un beat costante. Naturalmente a tinte granata”.