Ragazzi al cinema – Una generazione a meta’ tra Baby Boomers e Millennials

Essendo un membro della Generazione X nato nel 1978 ho avuto la fortuna di vivere l’epoca d’oro del cinema per ragazzi, incastrata a metà strada tra i Boomers e i Millennials.

Una valanga di film che vediamo sui nostri schermi ancora oggi, riproposti ex novo con dei remake o in altre opere fortemente derivative di quel periodo.

Non a caso uno dei maggiori e più apprezzati successi di Netflix degli ultimi anni è stato Stranger Things.

La serie è una chiara operazione nostalgia per attirare i 40enni come il sottoscritto, in aggiunta reclutando tra le nostre file nuove leve del secondo millennio.

Un rimescolamento di film come I Goonies, Explorers, E.T. e chi più ne ha più ne metta.

Forse più divertente che veramente riuscito, possiamo almeno dargli il merito di avere riacceso l’interesse dei ragazzi di oggi su quel glorioso periodo di cinema.

E allora continuiamo a tenere vivo questo interesse, consigliando tre film per ragazzi di allora che sono diventati uomini di oggi.

Tre grandi pellicole che hanno fatto applaudire le nostre manine nei cinema di tutto il mondo, sfidando la pazienza dei nostri paparini.

E credetemi: al di là del gap generazionale, se ormai siete dei post boomers diventati genitori, i vostri figli millennials ameranno alla follia tutti questi film.

1- Lo chiamavano Trinità… (1970)

Uomo con cappello sdraiato

Due fratelli crescono diventando i più veloci e pericolosi pistoleri del selvaggio west.

Anni dopo si ritrovano in un paesello dominato dalla violenza, dove uno di loro finge di essere lo sceriffo.

Una banda del luogo, infatti, rende impossibile la vita a un vicino villaggio di tranquilli contadini.

Comandati da uno spietato uomo d’affari, intendono farli sloggiare per entrare in possesso della loro terra.

I fratelli sono in realtà molto più interessati a rubare cavalli che a fare giustizia, ma si vedono costretti a intervenire.

Decidono cosi di insegnare ai contadini come difendersi, anche se questi sono un gruppo estremamente religioso che ripudia l’uso della forza.

Aiutati da alcuni complici arrivati in città per fare soldi, si ergeranno come ultima difesa contro un intera città di prepotenti criminali.

La mano destra e sinistra del Diavolo

Lo chiamavano Trinità è una commedia western piena di avventura e gag irresistibili che entrano subito nella memoria di tutti.

Nonostante sia un film votato al divertimento, la sua messa in scena, i costumi e la regia sono di notevole livello.

La storia ci immerge subito in questo strano e simpatico mondo, dove questi criminali combattono per il bene diventando eroi per un giorno.

Grazie alla loro semplice e rozza ironia e sicurezza, i due simpatici protagonisti trovano subito posto tra i migliori personaggi cinema per ragazzi.

Entrambi sono cosi veloci a estrarre la pistola che vengono soprannominati le due mani del Diavolo.

In aggiunta, oltre che abili pistoleri, sono anche due picchiatori imbattibili capaci di stendere orde di nemici con grande grazia e simpatia.

Ma nessuno è perfetto e anche loro hanno i loro continui battibecchi e litigi, faticando a sopportarsi a vicenda.

Il gigante buono con lo sguardo imbronciato e il vispo rubacuori dagli occhi azzurri diventano cosi due icone del cinema italiano e mondiale.

Due attori formati tra i Boomers e i Millennials, portando migliaia di noi ragazzi al cinema per divertirci con le loro avventure.

All’ombra di Sergio Leone e Quentin Tarantino

La coppia di protagonisti Bud Spencer e Terence Hill all’epoca era già famosa in Italia, abituandosi uno all’altro in una fruttuosa serie di film.

Ma è grazie a questo che sfondano il confine, raggiungendo il successo e la fama internazionale.

Alla regia di questo piccolo cult c’è Enzo Barboni, dietro la firma dello pseudonimo E.B. Clucher.

Barboni era già ampiamente inserito nel mondo del cinema come direttore della fotografia per altri classici come Django con Franco Nero.

Ma da qui in poi diventa definitivamente regista a tempo pieno riproponendo la simpatica coppia innumerevoli altre volte.

Lo chiamavano Trinità infatti registra un incasso record per una produzione italiana, secondo soltanto al celeberrimo Per un pugno di dollari di Sergio Leone.

Un momento d’oro lontano dai Millennials che ha seguito l’epoca del grande sviluppo dei boomers, portando l’italiana Cinecittà a rivaleggiare con le mega-produzioni di Hollywood.

Il film è diventato subito amatissimo e idolatrato da una schiera di ragazzi in tutti i cinema del mondo, tra i quali il giovane e talentuoso Quentin Tarantino.

Grande amante del genere Spaghetti Western, il regista americano ripropone infatti il ritornello musicale di Trinità nell’esplosivo finale del suo Django, dove già Franco Nero si esibiva in un divertente cameo.

Insomma, tirando le somme, un piccolo film comico che è diventato un gigantesco fenomeno globale, amato da tutte le generazioni che continua a incontrare.

2- 1941 – Allarme a Hollywood (1979)

Boomers e Millennials - Aeroplano vola sopra Los Angeles

Siamo nel pieno della seconda guerra mondiale, subito dopo il terribile attacco giapponese alla base americana di Pearl Harbor.

A Los Angeles la vita prosegue nonostante tutto, con la città piena di giovani soldati intenti a vivere e divertirsi correndo appresso le ragazze.

Ma nella popolazione serpeggia anche un sentimento di paura che può sfociare da un momento all’altro in una incontrollabile follia di massa.

Quando un sottomarino giapponese che ha perduto la rotta si avvicina alla costa della città, la situazione esplode definitivamente.

Grazie a una serie di coincidenze e alla stupidità di una schiera di improbabili personaggi, tutti si convincono che la città sia sotto attacco.

Inizia allora una guerra civile dove tutti combattono contro tutti trascinati dal delirio e l’euforia bellica del momento.

L’esercito poi non è d’aiuto a placare gli animi, esasperando ulteriormente la tensione quando truppe armate si schierano per le strade.

A quel punto, l’unica speranza è che l’alba sorga presto portando un barlume di buon senso a tutta la popolazione.

Patriottismo tutto da ridere

1941 – Allarme a Hollywood è una divertente satira sullo spirito di alcuni dei Boomers e Millennials Americani piu’ esaltati e guerrafondai.

Una divertente presa in giro della stupidità di chi è votato all’amore per le armi e la violenza, nascosto dietro i falsi ideali di pace e libertà.

Come infatti si diceva nello splendido Orizzonti di Gloria di Stanley Kubrick, il patriottismo è l’estremo rifugio delle canaglie.

Unendo la passione per la distruzione alla paura dello straniero, questo film riprende il concetto in chiave comica.

Un esperienza corale che riunisce un plotone di paranoici personaggi fuori di testa, tanto diversi tra loro quanto simili nella loro idiozia.

Ognuno di loro, in un modo o nell’altro, da il suo esilarante contributo alla pazzia generale della storia.

Il ritmo monta lentamente assieme all’instabilità mentale generale, arrivando alla euforica distruzione di tutta la città.

Infine, il cuore di questo cabaret pirotecnico si svolge proprio a Hollywood, culla per eccellenza del sogno del cinema per tutti i ragazzi.

Un cast di giovani e future star in guerra

Steven Spielberg realizza uno dei suoi capolavori più ingiustamente dimenticati e disconosciuti.

In più è aiutato dal collega Robert Zemeckis, regista di altri cult come Ritorno al Futuro o Forrest Gump, qui invece autore della sceneggiatura.

I due sferrano un doppio attacco all’establishment militare e quello cinematografico di Hollywood.

Dopo il rifiuto sdegnato di divi già affermati come John Wayne, si virò verso giovani attori allora sconosciuti ma in rampa di lancio verso il successo.

Un esempio lampante sono i meravigliosi Dan Aykroyd e John Belushi, che l’anno seguente avrebbero sbancato in tutto il mondo con lo storico The Blues Brothers.

Belushi, in particolare, interpreta un eccezionale aviatore pazzo che se la gioca in simpatia con il rozzo e irresistibile Bluto di Animal House.

John Candy poi è inarrestabile alla guida di un carro armato, dispensando pillole di saggezza ed eroico patriottismo mentre prende a cannonate la città.

Infine, piccolo ruolo anche per una giovane e sexy Nancy Allen, ufficiale con il feticcio sessuale per gli aeroplani.

1941 – Allarme a Hollywood è una giostra di personaggi e situazioni tenuta assieme da una sapiente regia e una scrittura anarchica pacifista.

Il film fallì clamorosamente al box office, non riuscendo a coprire neppure gli ingenti costi di produzione.

Ma come sempre la storia ha bisogno del suo tempo per rivalutare le vere opere d’arte, specie se vengono inizialmente snobbate come semplice cinema per ragazzi.

Perciò sia che siate Boomers o Millennials se ne avrete l’occasione dategli un’occhiata e ditemi se ho torto, che siate oppure se è davvero una delle parodie più riuscite di sempre sui film di guerra.

3- Wargames – Giochi di guerra (1983)

Boomers e Millennials - Ragazzo davanti a schermi di computer

Un ragazzino appassionato di informatica si collega al computer centrale del NORAD.

Pensando di provare un nuovo videogioco, fa accidentalmente partire un programma che simula una guerra termonucleare globale.

Ma il cervellone elettronico prende il gioco sul serio e comincia a inviare falsi rapporti, messaggi e allarmi di invasione.

Il suo scopo è convincere le autorità militari che gli Stati Uniti siano sotto attacco, spingendoli per ritorsione a bombardare i sovietici.

A quel punto il controllo dei missili nucleari passerebbero nelle sue mani e lui potrebbe finalmente vincere il gioco.

Non appena scopre cosa sta succedendo, il ragazzo tenta immediatamente di avvertire gli uomini del NORAD.

Ma i militari lo credono un hacker che si è infiltrato nella loro rete e lo fanno arrestare.

Riuscito a fuggire miracolosamente, assieme a una sua amica dovrà rintracciare il creatore del computer impazzito.

Avendolo costruito in modo che apprenda giocando, l’uomo è anche l’unico che ha una possibilità di fermarlo.

Nerd, Guerra Fredda e Super Computers

Wargames è un piccolo gioiello pacifista degli anni 80 che unisce alla perfezione l’amore per il cinema dei boomers e i videogiochi dei millennials.

I vari personaggi, partendo da ruoli forse un pò stereotipati, sviluppano poi dei rapporti e delle interazioni interessanti.

Ma tra i vari nerd, professori e militari, il protagonista principale è il grande salone pieno degli ormai vintage calcolatori a bobina.

Il computer che crea tutto il caos infatti non è un intelligenza artificiale impazzita votata allo sterminio del genere umano.

Anzi, in realtà è come un bambino che vuole imparare giocando, non a caso viene chiamato Joshua, come il figlio del suo programmatore.

Un piccolo morto in un incidente assieme alla madre, costringendo il padre a ritirarsi sotto falso nome per il dolore.

Ma per i due c’è ancora modo di ritrovarsi, costringendo il computer a imparare l’ultima importante lezione sull’arte della guerra.

La guerra cibernetica ai tempi della febbre del sabato sera

John Badham precorre i tempi di un tema diventato oggi di estrema attualità.

Negli anni 80 infatti la diffusione dei computer era ancora estremamente limitata e i telefoni cellulari erano mattoni da due chili usati ancora meno.

Il concetto di sicurezza telematica per noi post boomers era quindi diverso da quello attuale, pane quotidiano per i millennials.

Oggi tutti abbiamo almeno un possibile bersaglio in casa, sia esso un computer o un telefono cellulare.

Wargames apriva quindi le porte a questo mondo sconosciuto, pericoloso e misterioso degli hackers.

Matthew Broderick interpreta il giovane e coraggioso leone da tastiera.

Un ragazzo un pò timido e impacciato socialmente, ma un piccolo genietto dell’elettronica e l’informatica.

Insomma il classico Nerd con cui fa coppia la dolce e bellissima Ally Sheedy, classica sexy compagna di scuola che tutti vorremmo avere al nostro banco.

Già protagonista del cult generazionale Breakfast Club, tornerà poi qualche anno dopo in Corto Circuito, altro film che parla di guerra, pacifismo e microchips.

Un altro campione di incassi sempre diretto da John Badham, del quale avevamo consigliato l’ottimo Tuono Blu nel precedente articolo:

Cinema reset – Abbiamo dimenticato questi film?

Un regista che ha segnato tanti bei momenti per i ragazzi della mia generazione tra gli anni 70 e 90, portando nei cinema una serie di film destinati a restare.

Mi auguro che almeno uno di questi consigli possa portarvi a una piacevole serata davanti alla tv, ricordandovi sempre che per altri consigli di cinema potete collegarvi al mio sito:

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Fabio Emme
Fabio Emme
Amante del buon cinema, grande arte che ha sempre fatto parte della mia vita, plasmando il mio modo di essere e vedere il mondo negli anni e aiutandomi a formare la mia cultura. Da quando ho memoria ho sempre letto, scritto e parlato di film e spero vivamente con i miei articoli di aiutare altri a fare altrettanto. Hobby? ...Il cinema, naturalmente!