“Riflessioni” in mostra in via Castaldi, tappa d’obbligo della movida milanese

Cosa lega sette fotografe, una via centrale di Milano e il lockdown appena concluso? Il trait d’union è la parola “Riflessioni”.

A mettere insieme questi tre elementi è l’associazione ArtMe.

ArtMe

ArtMe è un’associazione culturale. Una ricerca costante di nuovi paradigmi e nuove espressioni dell’arte, dando agli artisti un supporto al loro sviluppo artistico, con un’attenzione particolare verso gli Emergenti.

Utilizzando diversi strumenti operativi, dalle più tradizionali mostre ai workshop divulgativi, ArtMe si differenzia nello scenario associativo per il suo ruolo attivo di ricerca attraverso Progetti di incubazione e di ricerca artistica.

L’obiettivo è quello di indagare e ricercare nuovi paradigmi artistici. Una volta individuato il tema della ricerca, ArtMe apre un bando per la raccolta dei progetti più innovativi per poi svilupparli grazie alle competenze dei soci fino a portare il prodotto artistico in mostra aperta al pubblico.

Ecco come è nato il progetto “Riflessioni”.

MIlano artme il logo con un rettangolo nero aperto in basso e in mezzo una colonna rossa con sotto la scritta artme

Riflessioni, il progetto

Il tema è il lockdown e il progetto si sviluppa attraverso momenti immortalati dall’obiettivo di sette fotografe che, in una collettiva, espongono le loro opere nelle vetrine della via storica di Milano dedicata alla movida: la via Castaldi.

L’idea è nata dall’esigenza di stimolare una ripartenza del commercio. Un modo per attirare visitatori in una via da sempre tra le più frequentate della città, per ridare slancio economico alle attività commerciali e regalare ai passanti un motivo di…riflessione.

28 scatti in una mostra collettiva di sette autrici che, attraverso le loro opere raccontano il lockdown. Le prospettive, i punti di vista, le ansie e le speranze, emozioni e sentimenti da lockdown, trasmessi attraverso una serie di fotografie che riempiono le vetrine dei negozi della via.

Via Panfilo Castaldi, il cuore della movida milanese

Questa via meneghina era famosa per essere la sede del lazzaretto nel ‘400. Una fama ottenuta grazie anche al Manzoni.

La via che da Piazza della Repubblica arriva dritto in corso Buenos Aires, un tempo molto più confusa, oggi appare molto ordinata, in una zona, quella di Porta Venezia, fatta di stradine poste a scacchiera e locali caratteristici. Dai ristoranti classici ai wine bar, passando per i locali etnici, Via Panfilo Castaldi è la via della movida per giovani e non, che frequentano la strada per degustazioni d’eccellenza o solo per un happy hour.

Una zona culturalmente molto attiva che ben si adatta ad iniziative creative e artistiche.

Restart – Mostra “Riflessioni”

Via Castaldi è quindi la location ideale per Restart – Mostra “Riflessioni”, l’esposizione che celebra la ripartenza. Arte, imprese e territorio dialogano, attraverso l’azione di ArtMe, sul periodo di lockdown in una galleria a cielo aperto nel cuore di Milano.

Marta Baffi, Valeria Cammareri, Lucrezia Albani. I primi tre nomi che compongono l’elenco di autrici. E ancora: Sanni Agostinelli, Eleonora Bosna, Silvia Tampucci e Benedetta Pitscheider. Queste le “magnifiche sette” che ci regalano una prospettiva da cui guardare il periodo appena passato.

Sensibilità, ironia, fantasia e realtà vi aspettano, dunque, fino all’11 luglio, nelle vetrine dei commercianti di via Castaldi.

Si ringrazia Riccardo Becker per gli splendidi scatti. La foto di copertina rappresenta l’opera di Marta Baffi.

"riflessioni" restart la locandina dell'evento con la scritta rest in verde e art in nero
Tina Rossi
Tina Rossi
(a.k.a. Fulvia Andreatta) Editrice. Una, nessuna e centomila, il suo motto è “è meglio fingersi acrobati, che sentirsi dei nani” Dice di sé:” Per attimi rimango sospeso nel vuoto,giuro qualche volta mi sento perduto, io mi fido solo del mio strano istinto, non mi ha mai tradito, non mi sento vinto, volo sul trapezio rischiando ogni giorno, eroe per un minuto e poi...bestia ritorno...poi ancora sul trapezio ad inventare un amore magari...è solo invenzione, per non lasciarsi morire...”