“Rimmel” di Tiziano Ferro: buona la prima, e adesso l’album

Abbiamo sottolineato e scritto più volte, come questa estate del 2020 sia stata caratterizzata da cover e reggaeton: canzoni di altri e singoli a base di ritmo caraibico, a volte uniti in un tutt’uno, che hanno dato esiti spesso imbarazzanti. Ora, finalmente, con l’autunno ormai alle porte, Tiziano Ferro, ci regala emozione pura, con la cover di “Rimmel” di Francesco De Gregori, che anticipa l’uscita del nuovo album, il primo, interamente dedicato alle cover.

Rimmel (1975)

Quarantacinque anni fa, alle porte della seconda, grande contestazione giovanile, usciva un disco rivoluzionario, per il modo di parlare dell’amore. Il pubblico medio, abituato alle rime baciate “cuore-amore-dolore”, tipiche del Festival di Sanremo, si trovò davanti qualcosa di diverso, una canzone d’amore, sì, ma che parlava di un amore finito.

“Rimmel”, il cosmetico usato per “tirare le ciglia” diviene il pretesto per raccontare, fin dal primo verso: “E qualcosa rimane, fra le pagine chiare e le pagine scure”, una storia nata e già finita.

Santa voglia di vivere, e dolce Venere di rimmel”: cosa resta di questa storia? Solamente la voglia di andare avanti, anche se rimane lei, nei ricordi. Poesia pura. Versi immortali.

Sono sincero, quando tutti veneravano Francesco De Gregori, io ascoltavo altro, mi è sempre piaciuto distinguermi dal coro, andare contro. L’ho riscoperto, quasi per caso, nel 1997, grazie ad un album live, “La valigia dell’attore”, dove, ascoltando bene i testi, ho potuto apprezzare la genialità, la classe di un poeta prestato alla musica. Un artista che è sempre stato avanti a tutti, non solo nel parlare d’amore.

rimmel tiziano ferro . la copertina del disco del 1975 di Francesco de gregori

Tiziano Ferro Cover

Straordinario. Punto. Due punti.

Mettersi alla prova, anche se si è già al top: un conto è giocare in casa, col favore del pubblico, quello che ti apprezza qualunque cosa tu faccia, a prescindere. Un conto è andare a stuzzicare l’orecchio, per non dire il cuore, più attento, e magari più critico. Quello di persone che hanno una certa età, e che hanno vissuto quel particolare momento storico, musicale e politico, del cantautorato italiano.

Per cui, quando ci si mette in gioco in questo modo, le insidie sono tante e le bucce di banana dietro l’angolo: toccare certe corde, può essere pericoloso e rischioso.

Con questa interpretazione di “Rimmel”, Tiziano Ferro ha saputo non solo ripercorrere fedelmente e con rispetto, la linea artistica di Francesco De Gregori, ma è riuscito a dare, qua e là, delle sfumature personali, che hanno arricchito la canzone, regalandogli una sensibilità nuova, straordinaria, che non possedeva neanche quarantacinque anni fa, nella versione originale.

Arrangiamento sublime, permettetemi il parallelismo, alla Ivano Fossati dei tempi d’oro, e voce malinconica e nostalgica, che arricchisce il pathos del testo. Brividi.

rimmel tiziano ferro - nella foto in bianco e neroo il cantante con il viso appoggiato alla mano sinistra, vestito di nero

Accetto Miracoli: L’Esperienza degli Altri

Le prime avvisaglie della “voglia di cover” di Tiziano Ferro, si erano capite già durante le serate dell’ultima edizione del Festival di Sanremo: “Perdere l’amore”, cantata in duetto con Massimo Ranieri, aveva fatto tremare i muri del Teatro Ariston.

Qualcuno, quella sera, ha pensato che all’artista di Latina piacesse vincere facile: cantare con il Maestro che per l’occasione gli ha fatto sicuramente da coach, poteva essere ovvio ed intuitivo.

Niente di tutto questo: nel nuovo lavoro, secondo capitolo dell’album pubblicato nel 2019, in uscita 6 novembre, Tiziano Ferro si mette alla prova con tredici brani che “hanno dato forma a piccoli miracoli nel corso della mia vita, come luci piccolissime in fondo al tunnel, risposte, ispirazione, voglia di cambiamento, testardaggine, coraggio, risate, amore”.

Se il buongiorno si vede dal mattino, sarà una splendida giornata.

Video & Credits

Marco Sonzini, chitarra e produzione artistica, Gary Novak, batteria, Scott Kinsey, tastiere e piano, Travis Carlton, basso, accompagnano Tiziano Ferro in questa avventura.

Diretto da Giorgio Testi il video propone una versione studio-live di “Rimmel”: si percepisce l’emozione, il feeling, tra cantante e musicisti. Niente di particolarmente sofisticato: un lead-vocal e la sua band, un microfono e degli strumenti.

E la musica và: giusto così.

Lele Boccardo
Lele Boccardo
(a.k.a. Giovanni Delbosco) Direttore Responsabile. Critico musicale, opinionista sportivo, pioniere delle radio “libere” torinesi. Autore del romanzo “Un futuro da scrivere insieme” e del thriller “Il rullante insanguinato”. Dice di sè: “Il mio cuore batte a tempo di musica, ma non è un battito normale, è un battito animale. Stare seduto dietro una Ludwig, o in sella alla mia Harley Davidson, non fa differenza, l’importante è che ci sia del ritmo: una cassa, dei piatti, un rullante o un bicilindrico, per me sono la stessa cosa. Un martello pneumatico in quattro: i tempi di un motore che diventano un beat costante. Naturalmente a tinte granata”.