Rula Jebreal a Sanremo, ed è di nuovo polemica vs Amadeus

Nuova polemica per Amadeus. Dopo la lista dei big data in anteprima, un altra bufera si scatena per la scelta di Rula Jebreal, come candidata al ruolo di co-conduttrice al suo fianco sul palco dell’Ariston.

La giornalista palestinese Rula Jebreal, potrebbe, anzi, quasi sicuramente, sarà la co-conduttrice del prossimo Festival di Sanremo. E’ il Corriere della Sera a dare la notizia. E’ lo stesso Amadeus ad averla inserita nell’elenco delle candidate. Lo scopo di questa scelta? Portare La ex First Lady Michelle Obama, moglie di Barack, sul palco dell’ Ariston. E dopo la lista dei big, un’altra polemica si leva.

Contattato dall’Adnkronos, il consigliere della Rai, Giampaolo Rossi, ha dichiarato quanto segue. «Sono note le sue posizioni ideologiche radicali, filoislamiste e dichiaratamente antisraeliane così come le fake news raccontate sulla guerra in Siria, ma ignoravo che Rula Jebreal fosse esperta di musica italiana. È sorprendente che possa partecipare ad un Festival che rappresenta la cultura popolare del nostro paese chi fino a poco tempo fa definiva gli italiani razzisti e l’Italia un paese fascista su giornali stranieri come The Guardian. Si vede che durante il Festival di Sanremo, come di incanto, l’Italia non è più un Paese fascista».

Chi è Rula Jebreal

Bellissima donna, figlia di un imam, con cittadinanza israeliana naturalizzata italiana.

Membro del Movimento palestinese per la democrazia e la cultura, ha una carriera televisiva iniziata più di dieci anni fa. Debutta a La7, poi con Santoro su Rai 2 ad Annozero. La sua posizione politica e sociale è chiara e non piace agli esponenti di destra.

Amica della ex first Lady Michelle Obama, le sue frequentazioni sociali sono molto altolocate.

Rula jebreal al centro della polemica sanremese veste camicetta bianca e giacca scura
Rula Jebreal, al centro della polemica sanremese

La reazione sui social

Aspettatevi un Sanremo pro clandestini, pro islam, pro lgbt, pro utero in affitto, pro sardine, pro investitori d’auto (purché con suv)“, scrive sui suoi social, il docente universitario Mauro Gervasoni, e rifacendosi a quanto scritto da Giovanni Sallusti, la definisce una “gnocca senza testa“.

Dal Twitter secondo Daniele Capezzone, politico e giornalista, leggiamo: “Mi par di capire che con i soldi del canone Rai Rula Jebreal potrebbe essere incaricata a Sanremo di spiegarci quanto le facciamo schifo, se poi qualcuno si lamenterà sui social, seguiranno accuse di: razzismo, sessismo, machismo. Pure nel 2020, ci avete già rotto…”.

Insomma, un’ ondata sovranista che si riversa giornalista palestinese. Una polemica che arriva dalle alte sfere.

Ma c’è anche chi approva la scelta di Amadeus. Dagospia riporta un commento di un utente che dice “Io sono italiano, pago le tasse, e non mi sono mai sentito schifato da Rula Jebreal“, replica un utente. Qualcun altro approva e sostiene Amadeus e scrive: “Stai mandando in tilt i cervelli dei razzisti perché è una donna, straniera, che ha detto chiaramente che l’Italia è un paese fascista. Spero faccia qualche discorsetto durante il festival“.

Ma qual è la colpa di Rula Jebreal?

Quella di aver apertamente affermato che “l’Italia è un Paese messo nelle mani dei fascisti”. In occasione dei fatti di Macerata, sul Guardian, Rula scriveva: “L’Italia sta venendo guidata fra le braccia dei fascisti“. E’ così che sancisce una frattura irreparabile con la destra italiana.

Anche il gossip non è a suo favore ed è oggetto di critica per le sue alte frequentazioni. E’ stata la compagna di Roger Waters (…#stic…), dichiaratamente pro Palestina, poi del regista e gallerista Julian Schnabel, regista del film Miral, tratto dal libro della Jebreal. E’ stata la moglie di Arthur Altschul, figlio di un manager partner di Goldman Sachs.

Ma i più la ricordano per il suo accanito diverbio con Nicola Porro, nella diretta tv di Piazzapulita.

Riesce ad inimicarsi anche la rete televisiva americana MSNBC. In questo caso la Jebreal ha dichiarato che il canale TV favoriva la presenza di rappresentanti dei esponenti israeliani, penalizzando la quota di rappresentanza palestinese. Risultato: la rete cancetta tutte le sue apparizioni.

Rula Jebreal e Roger Waters, lei sorridente con abito scollato rosa, lui con camicia bianca e giacca nera
Rula Jebreal e Roger Waters

Cosa farebbe Rula Jebreal a Sanremo?

Sempre secondo il Corriere della Sera, con la sua presenza a Sanremo, è quasi certa la partecipazione di Michelle Obama, con la quale vanta un’intima amicizia. La Jebreal intervisterebbe l’ex first Lady, in diretta e in mondovisione, affrontando temi delicati e importanti, come la violenza sulle donne, argomento sul quale scrive e si batte da anni.

Inoltre, parrebbe che la Jebreal abbia dichiarato che il suo compenso sarà devoluto per finanziare le attività di Nadia Murad, premio Nobel per la pace nel 2018, vittima di violenza e simbolo per gli yazidi.

Considerazioni finali

Le altre possibili candidate in lista sono più “classiche” e meno “pericolose”. Chiara Ferragni, Vanessa Incontrada,Georgina Rodriguez (compagna di Ronaldo), Antonella Clerici, Diletta Leotta e Simona Ventura, sono i nomi papabili, per evitare (forse) qualsiasi polemica.

Ma una riflessione sorge spontanea.

Ma in un Festival della canzone Italiana, dove la musica dovrebbe essere sovrana, è proprio necessario inserire blocchi di carattere politico o sociale, pur tanto che i temi siano importanti? Che nesso ha una ex first lady, su un palco con un Gabbani qualunque?

Il palco dell’Ariston è davvero la sede per affrontare in una serata (o cinque che siano) argomenti di tal spessore?

Non sarebbe più consono all’occasione (la butto lì…), coprire i tempi morti e le attese del televoto, magari ospitando critici musicali, addetti ai lavori, musicisti che possano commentare, portare la loro esperienza, dando un taglio più “musicale” a tutta la kermesse?

No, perchè tutto ha un sapore strano…quello dell’audience a tutti i costi…

foto copertina da spettegolando.it

Tina Rossi
Tina Rossi
(a.k.a. Fulvia Andreatta) Editrice. Una, nessuna e centomila, il suo motto è “è meglio fingersi acrobati, che sentirsi dei nani” Dice di sé:” Per attimi rimango sospeso nel vuoto,giuro qualche volta mi sento perduto, io mi fido solo del mio strano istinto, non mi ha mai tradito, non mi sento vinto, volo sul trapezio rischiando ogni giorno, eroe per un minuto e poi...bestia ritorno...poi ancora sul trapezio ad inventare un amore magari...è solo invenzione, per non lasciarsi morire...”