S.O.S cultura in svendita, la petizione a Franceschini per il murale di Caravaggio

A pochi giorni dal termine fissato per l’asta di Villa Ludovisi, si tenta il tutto per tutto. E’ partita una petizione su chang.org che, a oggi, ha raccolto più di trentamila firme. La petizione si chiama S.O.S cultura in svendita e il suo impatto sul nostro governo non è trascurabile. Infatti, rivela  Repubblica, “Dario Franceschini avrebbe scritto al premier Mario Draghi e al ministro dell’Economia e delle Finanze Daniele Franco per capire se e come il governo intende muoversi sulla questione“.

Ma cosa contiene questa petizione e perchè ha smosso cosi’ tanti firmatari? L’affermazione più importante riguarda l’indicazione di usare i fondi del PNRR dello Stato per rilevare Villa Ludovisi, o Casino dell’Aurora come viene anche chiamata. Pubblichiamo qui di seguito il testo integrale della petizione.

Roma, all'asta la villa con l' unico affresco del Caravaggio. S.O.S cultura in svendita, la petizione a Franceschini per il murale di Caravaggio

La petizione di change.org S.O.S cultura

Nessuno vorrebbe scrivere una tale petizione. Il Casino dell’Aurora, ciò che resta di Villa Ludovisi, decantata da Gogol, James e D’Annunzio come meraviglia dell’Italia unita, poi abbattuta per una lottizzazione selvaggia, verrà venduto all’asta a privati. Quando lo Stato avrebbe dovuto esercitare il diritto di prelazione sull’inestimabile murale di  Caravaggio valutato 350 milioni di euro, sui bellissimi dipinti di Guercino, su un giardino progettato da Lenottre (quello di Versailles, per intenderci…).

Usiamo i fondi europei per salvaguardare qualcosa che è nostro. Si riconosce solo l’economia come grimaldello della società, ma, priva di creatività, la vita è diventata triste. La cultura non viene più annoverata tra le cose importanti. Pare che un passato, seppur splendido, non serva più, il profitto ha serrato gli uomini in un presente privo di orizzonti. Firmate tale petizione per impedire che un altro pezzo di Italia, quella bella, vada svenduto. Usiamo i fondi del PNRR per rilevare Villa Aurora!

Che cos’è il PNRR

PNRR è l’acronimo che l’Unione Europea ha dato al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Il Pnrr raggruppa i progetti di investimento in 16 componenti, a loro volta raggruppate in 6 missioni. Al primo posto troviamo Digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura e turismo. Al secondo Rivoluzione verde e Transizione ecologica seguito da Infrastrutture per una Mobilità sostenibile. Al quarto posto compare Istruzione e ricerca, a ruota Coesione e inclusione e per ultima Salute

Si leggono nel sito di Europa.eu queste parole di spiegazione per il piano italiano. “A seguito di una crisi senza precedenti dovuta alla pandemia, il piano di ripresa e resilienza dell’Italia risponde all’urgente necessità di favorire una forte ripresa e preparare il futuro dell’Italia. Le riforme e gli investimenti del piano aiuteranno l’Italia a diventare più sostenibile, resiliente e meglio preparata alle sfide e alle opportunità della transizione verde e digitale. A tal fine, il piano prevede 132 investimenti e 58 riforme. Saranno supportati da 68,9 miliardi di euro in sovvenzioni e 122,6 miliardi di euro in prestiti; Il 37,5% del piano sosterrà gli obiettivi climatici e il 25,1% del piano sosterrà la transizione digitale.  

S.O.S cultura in svendita, la petizione a Franceschini per il murale di Caravaggio in foto Draghi

L’impatto trasformativo del piano italiano è previsto in una serie di riforme e investimenti ambiziosi e che si rafforzano a vicenda, che affrontano le sfide specifiche dell’Italia. Le riforme affrontano le strozzature verso una crescita duratura e sostenibile, mentre gli investimenti mirano a promuovere la transizione digitale e verde e ad affrontare i divari sociali e territoriali. Tutte le riforme e gli investimenti devono essere attuati entro un lasso di tempo ristretto , come prevede il regolamento sul dispositivo per la ripresa e la resilienza, devono essere completati entro agosto 2026. 

Turbative d’asta e promotrici nell’ombra

Ma torniamo a monte e facciamo ancora due considerazioni. Una sul Governo e sul Ministero alla Cultura tirati in ballo da questa petizione. Allora punto primo: finché qualcuno non si aggiudicherà il Casino dell’Aurora, e non è detto perchè l’asta potrebbe andare deserta, né il ministero della Cultura né il governo renderanno note le loro strategie. L’effetto sarebbe quello di drogare il prezzo dell’asta stessa.

Punto secondo: la promotrice della petizione S.O.S cultura in svendita e’ una certa Cristiana Angelucci di Roma. Nessun altra indicazione sul sito di change.org. In rete troviamo un riscontro su Facebook a un account creato proprio nei giorni di Natale, quando la notizia dell’asta andava per la maggiore. insomma, Cristiana Angelucci non pare volerci mettere la faccia…peccato, perché Caravaggio molto probabilmente lo meriterebbe.

Monica Col
Monica Col
Vicedirettore di Zetatielle Magazine e responsabile della sezione Arte. Un lungo passato come cronista de “Il Corriere Rivoli15" e “Luna Nuova”. Ha collaborato alla redazione del “Giornale indipendente di Pianezza", e di vari altri giornali comunali. Premiata in vari concorsi letterari come Piazza Alfieri ( 2018) e Historica ( salone del libro 2019). Cura l’ufficio stampa di Parco Commerciale Dora per la rassegna estiva .Cura dal due anni la promozione della Fondazione Carlo Bossone,. Ha curato per quattro anni l'ufficio stampa del progetto contro la violenza di genere promosso da "Rossoindelebile", e della galleria d’arte “Ambulatorio dell’Arte “. Ha curato l'ufficio stampa e comunicazione del Movimento artistico spontaneo GoArtFactory per tre anni. Ha collaborato come ufficio stampa in determinati eventi del Rotary distretto 2031. Ė Presidente dell 'Associazione di promozione sociale e culturale "Le tre Dimensioni ", che promuove l' arte , la cultura e l'informazione e formazione artistica in collaborazione con le associazioni e istituzioni del territorio. Segue la comunicazione per varie aziende Piemontesi. Dice di sé: “L’arte dello scrivere consiste nel far dimenticare al lettore che ci stiamo servendo di parole. È questo secondo me il significato vero della scrittura. Non parole, ma emozioni. Quando riesci ad arrivare al cuore dei lettori, quando scrivi degli altri ma racconti te stesso, quando racconti il mondo, quando racconti l’uomo. Quando la scrittura non è infilare una parola dietro l’altra in modo armonico, ma creare un’armonia di voci, di sensazioni, di corse attraverso i sentimenti più intensi, attraverso anche la realtà più cruda. Questo per me è il vero significato dello scrivere".