Sanremo 2020: la seconda serata, nel segno dello share

Cronaca e commento alla seconda serata, con il racconto della diretta, nel segno dello share.

La conferenza stampa tenutasi stamattina all’ora di pranzo, ha sancito la beatificazione di San Amadeus da Ravenna: “Risultato straordinario, ovvero il 52% di share, con il 62% di persone comprese tra i 15 e i 40 anni. Risultato mai più ottenuto dal 2005”. Parole e musica di Stefano Coletta, Direttore di Rai1.

Le mirabolanti imprese di Claudio Baglioni sono già un ricordo lontano: perché Sanremo è Sanremo e lo share è lo share.

Ora sotto con la seconda serata: sul palco, tra un ospite e uno spot pubblicitario, stasera è prevista l’esibizione della seconda dozzina di big, e la seconda semifinale relativa alle nuove proposte.

Amadeus e Fiorello

Ingresso in stile #aridatecepippobaudo: strette di mano alla platea e ingresso di Fiorello vestito “alla Maria De Filippi”, sulle note di “C’è posta per te”. Una via di mezzo tra la moglie di Maurizio Costanzo e Sandy Marton. Fiore è un grande. Punto.

Nuove proposte

Primo duello Martinelli & Lula vs Fasma, secondo duello Marco Sentieri vs Matteo Faustini.

Sinceramente il primo duello mi interessa poco, mi interessa assai invece il secondo: le due canzoni più belle in assoluto messe subito in un confronto fratricida. Questa, mio modesto parere, doveva essere la finalissima.

Ma così non è, purtroppo: passano il turno Fasma e Marco Sentieri. Posso dirlo? Sono particolarmente contento per il mio amico Marco, un gran bravo ragazzo.

Sanremo 2020: la seconda serata, nel segno dello share con Matteo Faustini che allarga le braccia e sorride
Matteo Faustini

La gara, dopo un’ora…

Fiorello è un grande, per carità, ma qui non siamo a “Stasera pago io”, ci sarebbe anche un Festival, una gara da iniziare, ed è già passata un’ora. Servirà per lo share, ma cominciamo ad annoiarci. La seconda serata andrà per le lunghe.

Dopo “La classica canzone di Sanremo”, di cui avremmo fatto volentieri a meno, c’è anche spazio per Nicola “simpatia Zeman” Savino, e finalmente comincia quello per cui siamo qui nella città dei fiori: il Festival.

Piero Pelù, con “Gigante”, apre la gara. Il ritmo ci sarebbe, ma non si capiscono le parole, per la gioia dei tanti imitatori. Piero, il tempo passa per tutti, fattene una ragione.

Entrano le co-conduttrici di stasera: Emma D’Aquino e Laura Chimenti

E’ l’ora di Elettra Lamborghini, che presenta “Musica (e il resto scompare)”. Ho visto girare per Sanremo una Aventador (targata Principato di Monaco): tanto mi basta. #stendiamounvelopietoso per il frullamento di chiappe, e già che ci siamo #versaceonthefloor per quei moon-boot piumati.

Ogni occasione è buona per perdere tempo: pantomima con Novak Djokovic, il #1 al mondo del ranking ATP.

Continua la gara, finalmente, con Enrico Nigiotti, che presenta “Baciami adesso”. Sarà pure bravo a scrivere per altri, ma da cantante solista proprio non ci siamo. Quasi quasi preferivo il racconto del nonno che…si, ci siamo capiti.

Pubblicità

Standing ovation per Sabrina Salerno, icona degli anni ’80. Se quelli sono “gli anni”, unanimemente riconosciuti come “mitici”, ci saranno dei motivi. Lei è uno di questi: senza dubbio #scossa.

Tocca a Levante, con “Tikibombom”. Oggi in sala stampa si è rivelata tutto meno che umile. Scendi dal piedistallo, mangia tante pagnotte e poi ne riparliamo. Da Levante a ponente è un attimo.

#sanremo 2020 seconda serata ha cantato levante , con maglione scuro girocollo e lunhgi capelli neri

Pinguini Tattici Nucleari, cantano “Ringo Starr”. Non li avevo mai sentiti prima. Non mi sono perso niente, a quanto pare. Se questo è il panorama indie #esumabinciapà. Plagio di Shrek? Io la butto lì…

Tiziano Ferro e Massimo Ranieri

Sicuramente ne guadagnerà lo share: duetto inedito e sicuramente di lusso. Scusate, ma per motivi strettamente personali, “Perdere l’amore” proprio non posso sentirla. Pausa sigaretta.

Si ritorna alla gara con Tosca, con “Ho amato tutto”. Lei è brava davvero, forse, anzi certamente, sottovalutata, ma la canzone è fragile. Anzi è proprio una lagna. Peccato.

Amadeus, visibilmente commosso, introduce Paolo Palumbo. Io sto con Paolo. Non c’è altro da dire.

Gli spot stavolta arrivano al momento opportuno: dopo il pathos dell’incontro con Paolo, sarebbe stata dura per chiunque riprendere il programma.

Reunion di zucchero

E’ la volta di Angelo, Marina, Angela e Franco: i Ricchi e Poveri. Che reunion sia!

Super medley: “L’ultimo Amore/La prima cosa bella/Che sarà”. La sala stampa impazzisce.

Nota a latere: Fiorello sta diventando troppo prezzemoloso, un Baglioni 2.0.

Secondo medley: “Sarà perché ti amo/Mamma Maria”, per la prima volta cantate in quartetto. Trenino in sala stampa: si, siamo proprio dei tamarri. Ma forse è giusto così.

Ancora ospiti, alla faccia della gara vera e propria, ma nel segno dello share: Zucchero “Sugar” Fornaciari.

Spirito nel buio”, marchetta al nuovo tour mondiale, relativo al nuovo disco “D.O.C.”; seguita da “La canzone che se ne va”, sempre dal disco nuovo. Disco che, come ho già scritto, non morde. Morde invece, eccome “Solo una sana e consapevole libidine…”, ma qui siamo nel periodo dello Zucchero doc, e non clone di se stesso.

Riprende la gara, a mezzanotte passata

Non so quale sia adesso la percentuale di share, ma vi annuncio che siamo solo al settimo concorrente, e la seconda serata è ancora tutto un cantiere.

Francesco Gabbani, con “Viceversa”. Troppe “esse” nel testo, o dentiera che traballa. Senza la scimmia diventa dura. Però stavolta la canzone non è la solita banale filastrocca. Può essere pure piacevole.

Tocca a Paolo Jannacci, e la sua “Voglio parlarti adesso”. Vederlo e sentirlo è un colpo al cuore. La canzone è bellissima. MVP della serata, senza aspettare gli altri.

Gigi D’Alessio

E’ notte fonda, e forse non era proprio il caso. Siamo stanchi, noi e probabilmente voi. Eppure vedo lucciconi tra il pubblico in teatro e in sala stampa.

Tocca a Rancore, che presenta “Eden”. Il rap non è per Sanremo. Lui è bravo, davvero bravo, scrive cose dai contenuti forti, ma qui non è cosa.

Ancora Massimo Ranieri, con un brano inedito “Mia ragione”, a quanto pare prodotto da Gino Vannelli. Scusate, ma non ci sto: chiunque sia, se vuole presentare un pezzo nuovo, si iscriva alla gara. E’ troppo facile così. Mancanza di rispetto assoluta verso chi, comunque, si mette in gioco. Amadeus hai toppato di brutto.

Tiziano Ferro encores

Medley del cantante di Latina: “Sere nere/Il regalo più grande/La fine”. Vale il discorso fatto per Ranieri e D’alessio: è tardi e vorremmo vedere il resto della gara. Siamo stanchi e forse non gustiamo a dovere le tre poesie in musica. Un abbraccio al mio amico Nesli.

E’ arrivato il momento tanto atteso: Junior Cally, con “No grazie”. Senza maschera e senza pudore. Non commento: non dovrebbe essere su quel palco. No grazie. Chissà cosa succede allo share.

Monologo di Emma D’Aquino sulla pericolosità del mestiere di giornalista.

Debutta nella categoria big Giordana Angi, che presenta “Come mia madre”. Sarà l’ora canonica, ma non riesco ad apprezzare. Sembra un pezzo di Emma Marrone. Da risentire, promesso.

Chiude la gara Michele Zarrillo, che spero sia ancora sveglio. Canta “Nell’estasi o nel fango”. Pezzo vendittiano, grazie alla mano di Alessandro Canini. Bello. Il poeta in musica non sbaglia un colpo.

Classifica provvisoria

In attesa dei risultati della giuria demoscopica, vorrei fare, nonostante l’ora, una piccola, ma proprio piccola, considerazione, che vale sia per la prima, che per la seconda serata.

Se le uniche vere emozioni, le regalano brontosauri come Al Bano e Romina, o i Ricchi e Poveri, oppure, a modo suo Gigi D’Alessio, oltre tutto con canzoni a suo tempo spernacchiate alla grande, vuol dire che c’è qualcosa che non quadra.

Vuol dire che la musica, da trent’anni e più, non è andata da nessuna parte. Bruttissimo.

Classifica della serata, il podio: terzo posto PTN, secondo Piero Pelù, primo Francesco Gabbani.

Classifica generale, sempre il podio: terzo Piero Pelù, secondi Le Vibrazioni, primo Francesco Gabbani.

Si chiude la seconda serata. Buonanotte

Lele Boccardo
Lele Boccardo
(a.k.a. Giovanni Delbosco) Direttore Responsabile. Critico musicale, opinionista sportivo, pioniere delle radio “libere” torinesi. Autore del romanzo “Un futuro da scrivere insieme” e del thriller “Il rullante insanguinato”. Dice di sè: “Il mio cuore batte a tempo di musica, ma non è un battito normale, è un battito animale. Stare seduto dietro una Ludwig, o in sella alla mia Harley Davidson, non fa differenza, l’importante è che ci sia del ritmo: una cassa, dei piatti, un rullante o un bicilindrico, per me sono la stessa cosa. Un martello pneumatico in quattro: i tempi di un motore che diventano un beat costante. Naturalmente a tinte granata”.