Saype , l’artista che affresca l’erba, e il suo “abbraccio” a Torino

E’ un’umanità in continua evoluzione, quella descritta da Saype, l’artista che dipinge l’erba come un affresco. Un’umanità che non si ferma davanti a restrizioni e muri e che si fa portavoce di tolleranza e inclusione. Ed è una catena di braccia l’abbraccio d’erba di Saype, comparso a Torino, in questi giorni, vicino alle porte Palatine. Un abbraccio che attraversa i continenti. Mani che si intrecciano, di tutte le forme, etnie, culture: un mappamondo di braccia .

Saype e il progetto Beyond Walls

Torino, dopo il muro di Berlino e il memoriale di Ouagadougou in Burkina Faso, è la settima tappa del progetto itinerante Beyond walls, Oltre i muri. Progetto iniziato nel 2019 a Parigi sotto la Tour Eiffel e che coinvolgerà, fino al 2024, altre decine di luoghi.

L’opera di Saype è stata interamente finanziata da Lavazza, con la collaborazione della città di Torino e dei Musei Reali, all’interno del progetto “TOward2030. What are you doing?“, legato all’agenda 2030 dell’Onu e ai 17 obiettivi di sviluppo sostenibile.

Saype, l' artista che affresca l'erba abbraccio a Torino

La Porta Palatina ritrova il suo significato di scambio

La Porta Palatina, riemersa isolata e silenziosa dalle grandi demolizioni del primo’900, ritrova grazie all’opera di Saype il suo ruolo originario di zona di confine, scambio e contatto. Opera d’arte ecologica ed effimera, ma non per questo meno eloquente, Beyond Walls riporta l’attenzione sul grande lacerto di mura romane, che ancora oggi divide e definisce i quartieri urbani, suggerendoci di farne il fulcro di una riflessione sul futuro della città.” Spiega a propsito dell’abbraccio Luisa Papotti , Soprintendente Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Torino

“Il mio messaggio è che solo insieme possiamo superare le sfide che ci attendono, con aiuto reciproco, gentilezza e benevolenza – ha dichiarato l’artista-. Le Porte Palatine sono state scelte per un motivo preciso: rappresentano il dialogo tra il passato, il futuro e il presente nell’idea che se vogliamo costruire il mondo del futuro dobbiamo superare i muri “.

veduta porte Palatine

Vernici di latte e carbone

Saype è un writer che si serve della Land art per raccontare, attraverso degli affreschi su erba, la sua visione sul futuro del pianeta. Per più di un anno ha studiato per creare una vernice naturale e biodegradabile al cento per cento. La sua formula è costituita da carbone, per il colore nero, e di gesso e proteine del latte per il bianco.

La sua arte si è sviluppata “dalla strada fino ai paesaggi”, e trasporta sull’erba le tecniche acquisite durante la sua formazione da autodidatta per le strade. I suoi enormi affreschi sull’erba hanno una durata media che varia tra i 15 e i 90 giorni e sono completamente biodegradabili. Rappresentano un richiamo alla precarietà dell’esistenza e mettono in relazione, tramite il linguaggio immediato della street art coniugato al linguaggio profondo della Land Art, tutte le forme viventi.

Saype , l'artista che affresca l'erba, e il suo "abbraccio" a Torino alle Porte Palatine. artista con cappellino davanti a i muri
Saype davanti alle Porte Palatine

Di’ pace

Guillaume Legros, in arte Saype è  definito dalla rivista  Forbes uno dei 30 giovani più influenti al mondo nel campo dell’arte e della cultura. Nato in Francia, a Belfort, vive, con la moglie di origini turche, sulle montagne svizzere. Il nome d’arte è generato dalla contrazione delle due parole inglesi SAY e PEACE. Say-pe, per cui, significa DI’ PACE.

Infatti il messaggio che Saype lancia, anche nell’opera dell’abbraccio di Torino è di speranza e di positività. Un augurio perchè ognuno di noi possa riscoprire il valore della comunità e della collaborazione tra gli uomini. Un’ opera “portatrice di una visione del futuro, al di là dei muri, anche quelli invisibili, mani che si stringono e che uniscono al posto di dividere, ricordandoci che siamo tutte e tutti connessi e interdipendenti “. Come  ha sottolineato l’assessore alle Politiche giovanili di Torino, Marco Giusta

saype l'artista che affresca l'erba e il suo abbraccio a Torino il mondo tra presente e futuro
foto Beyond Walls-Saype Torino by Valentin Flauraud for Saype @saype_artiste
Monica Col
Monica Col
Vicedirettore di Zetatielle Magazine e responsabile della sezione Arte. Un lungo passato come cronista de “Il Corriere Rivoli15" e “Luna Nuova”. Ha collaborato alla redazione del “Giornale indipendente di Pianezza", e di vari altri giornali comunali. Premiata in vari concorsi letterari come Piazza Alfieri ( 2018) e Historica ( salone del libro 2019). Cura l’ufficio stampa di Parco Commerciale Dora per la rassegna estiva .Cura dal due anni la promozione della Fondazione Carlo Bossone,. Ha curato per quattro anni l'ufficio stampa del progetto contro la violenza di genere promosso da "Rossoindelebile", e della galleria d’arte “Ambulatorio dell’Arte “. Ha curato l'ufficio stampa e comunicazione del Movimento artistico spontaneo GoArtFactory per tre anni. Ha collaborato come ufficio stampa in determinati eventi del Rotary distretto 2031. Ė Presidente dell 'Associazione di promozione sociale e culturale "Le tre Dimensioni ", che promuove l' arte , la cultura e l'informazione e formazione artistica in collaborazione con le associazioni e istituzioni del territorio. Segue la comunicazione per varie aziende Piemontesi. Dice di sé: “L’arte dello scrivere consiste nel far dimenticare al lettore che ci stiamo servendo di parole. È questo secondo me il significato vero della scrittura. Non parole, ma emozioni. Quando riesci ad arrivare al cuore dei lettori, quando scrivi degli altri ma racconti te stesso, quando racconti il mondo, quando racconti l’uomo. Quando la scrittura non è infilare una parola dietro l’altra in modo armonico, ma creare un’armonia di voci, di sensazioni, di corse attraverso i sentimenti più intensi, attraverso anche la realtà più cruda. Questo per me è il vero significato dello scrivere".