Scuola e covid: via l’obbligo del distanziamento ma finestre aperte

Politici… se non ci fossero dovremmo davvero inventarli. Le novità che riguardano la scuola e le misure anti covid dell’anno 2021 sono straordinariamente meravigliose. Finalmente usciamo dal tunnel della DAD e gli studenti tornano tutti in presenza per “farci sentire Paese”. Lo dichiara Patrizio Bianchi (chi???).

Stop alle mascherine in classi vaccinate

Il ministro all’istruzione Bianchi, visibilmente commosso e gioioso, in un’intervista a Sky ha anche dichiarato:”Non ho abbandonato l’idea di far togliere le mascherine laddove in classe siano tutti vaccinati. E’ la nostra direzione di marcia, è una indicazione chiara del decreto del 6 agosto. Stiamo lavorando da aprile ad una scuola nuova, più inclusiva affettuosa e stiamo lavorando anche su questo aspetto mascherine” (fonte ANSA).

Malgrado “vaccino” non faccia rima con “immunità”, checché se ne dica, e il ministro sembra non ricordarlo, la direzione di marcia è quella di essere così affettuosi con gli studenti (ma solo quelli vaccinati) da prospettare almeno a scuola un futuro senza mascherine.

Ma se stamattina avete voglia di sorridere un pò, abbiamo altro in serbo per rallegrarvi la giornata.

Distanziamento flessibile

L’altra novità del protocollo sicurezza della scuola nell’anno Covid 2.0 è che il distanziamento non è più obbligatorio ma “consigliato”. L’hanno chiamato “distanziamento flessibile”.

Quindi via il metro tra banco e banco e i due metri tra banco e cattedra, purchè si mantengano le mascherine dai 6 anni in su (???).

A parte che dai sei anni in giù c’è solo la scuola materna e non è una fascia di età che prevede la seduta al banco, con questa nuova norma bypassiamo con destrezza il problema delle classi pollaio. La sovrapopolazione di studenti in 15 metri quadrati resta, tanto per farci sentire un pò più “Paese”, ma gli amici a questo servono, a stare in compagnia e se stringi un po la seggiola stai comodo anche tu. Con la finestra aperta.

Perchè questa è davvero la grande novità del protocollo. Finestre aperte anche in inverno.

Finestre aperte

Non è una battuta. Nel protocollo si legge:”Nelle aule è opportuno tenere aperte leggermente una o più ante delle finestre e/o di eventuali balconi e la porta dell’aula in modo intermittente o continuo. La misura raggiunge la massima efficienza se finestre, balconi e porte si trovano su entrambi i lati dell’aula (ventilazione incrociata) e dovrà essere adottata anche con meteo avverso”. Una soluzione del tipo “porte aperte alla Renault”, insomma.

Come dicevo all’inizio, se non ci fossero dovremmo davvero inventarli. Ora, se parliamo di una scuola a Mazzara del Vallo o a Margherita di Savoia, può anche essere che una finestra aperta a dicembre faccia entrare un buon ricambio d’aria e non nuocia. Ma a Gressoney o a Cogne, se apriamo una finestra con il “meteo avverso” se a scuola non si ammalano di covid, la polmonite è comunque sicura! Saranno poi entusiasti gli insegnanti, come la mia ex professoressa (e carissima amica) Patrizia, che con quasi 40 anni di onorata carriera e con la pensione alle porte, dovrà insegnare con il Moncler e la sciarpa. E sempre sperando che quest’anno funzionino i riscaldamenti.

Infine, ma è una quisquilia, ve lo immaginate il silenzio che potrà esserci in un corridoio scolastico con le porte delle aule aperte? E’ la condizione più adatta per fare lezione… Soprattutto se poi creiamo un pò di corrente aggiungendo le finestre aperte.

Comunque vada, cari studenti e cari docenti, siate fieri: oggi davvero ci fate sentire molto…”Paese”.

Tina Rossi
Tina Rossi
(a.k.a. Fulvia Andreatta) Editrice. Una, nessuna e centomila, il suo motto è “è meglio fingersi acrobati, che sentirsi dei nani” Dice di sé:” Per attimi rimango sospeso nel vuoto,giuro qualche volta mi sento perduto, io mi fido solo del mio strano istinto, non mi ha mai tradito, non mi sento vinto, volo sul trapezio rischiando ogni giorno, eroe per un minuto e poi...bestia ritorno...poi ancora sul trapezio ad inventare un amore magari...è solo invenzione, per non lasciarsi morire...”