#senzafestival: flashmob in rete per chiedere sostegno e ristori

#senzafestival è l’hastag del flashmob previsto per il 28 febbraio. Festival e Contest muicali e culturali, a un anno dalla chiusura si ritrovano on line per chiedere sostegni, ristori e la ripartenza dello spettacolo dal vivo.

Alla vigilia del Festival Nazionale ed internazionale di Sanremo, che non mancherà la sua 71ma edizione, cascasse il mondo, tutte le altre mnifestazioni di contest e Festival continuano a essere sospese.

Non ci stancheremo mai di dirlo, il lockdown delle attività dello spettacolo dal vivo che ormai dura da un anno, tiene fermo non solo un impressionante indotto di lavoro, fatto di addetti ai lavori e artisti, ma anche e soprattutto, lascia in stanby, in un limbo senza fine, la cultura e l’arte, penalizzando il futuro di tantissimi giovani artisti. I Contest, che sono l’unica vera realtà su cui possono contare le giovani leve emergenti, così come i festival sparsi un pò dappertutto, sono linfa vitale, ossigeno per la cultura, il folklore e l’arte del nostro Paese.

Tuto un settore che non ha avuto ristori adeguati e che soprattutto, non ha ancora prospettive per il futuro.

Un evento Domenica 28 Febbraio, alle ore 18 in contemporanea, #senzafestival, per sottolineare l’importanza e il valore dei festival e dei contest di musica popolare contemporanea per la tutela, la crescita e lo sviluppo dei nuovi artisti e della nuova musica italiana. 

Un anno senza live

Ad un anno dallo stop del settore dei live, iniziato il 23 febbrao 2020, i Festival e i Contest che hanno fatto la storia della nuova musica in Italia e sono state palestre fondamentali di tanti nuovi artisti e tanta innovazione della musica del nostro Paese, tornano a segnalare la loro fondamentale presenza tutti insieme nella stessa giornata, dopo il successo del Festival Day del 30 aprile dello scorso anno, che vide la partecipazione di oltre 100 festival.

«I festival musicali, i concerti, gli spettacoli dal vivo in generale sono elementi di crescita culturale e sociale imprescindibili. Dobbiamo difendere e garantirne la sopravvivenza. A tutti costi. Liberare la mente in un momento difficilissimo come questo è importantissimo, altrettanto come il vaccino. E soprattutto bisogna far si che non ci si abitui e si interiorizzi la modalità casalinga dello schermo televisivo» Mauro Ermanno Giovanardi

#senzafestival - Mauro Ermanno giovanardi con t shirt nera, seduto con un braccio appoggiato sulle gambe e l'altro piegato con il pugno sotto il mento, guarda serio pensieroso
Mauro Ermanno Giovanardi

#senzafestival

#senzafestival è un evento a cura del circuito della Rete dei Festival con It Folk, Musica Jazz, Circuito Ska e tante altre reti, che vuole tornare a porre l’attenzione sull’assoluta incertezza e instabilità in cui versano attualmente queste realtà e sul loro futuro, che rischia di essere sempre più nero.

I Festival musicali indipendenti e i Contest per emergenti, così come i Premi dedicati alla Musica, sono fondamentali per la crescita di tutti gli artisti, di un nuovo pubblico e del mondo della musica.

Sono elementi imprescindibili per la diffusione culturale, sostenendo processi di importantissima coesione sociale. Sono eventi che giocano un ruolo di primo ordine nel settore della cultura, dell’economia, del turismo, dell’aggregazione sociale e giovanile di un territorio.

Inoltre, contribuiscono attivamente alla promozione dell’arte attraverso la proposta di musica originale ed inedita, suonata dal vivo e sono presenti in ogni angolo d’Italia: dalla più grande città al più piccolo borgo, contrastando con forza il disagio nei quartieri periferici, vivacizzando i centri storici e portando nuovo turismo nei centri meno frequentati.

Flashmob in rete

 Il 28 febbraio alle 18, insieme, possono ricordare il grande ruolo culturale dei festival e dei contest musicali.

Alle ore 18 partirà uno zoom sulla pagina facebook della Rete dei festival che durerà circa 15 minuti in cui si illustreranno questi punti:
1) rivendicare la necessità di garantire la sopravvivenza dei festival attraverso apposite forme di sostegno; 
2) la loro fondamentale importanza, per la funzione di scouting, di aggregazione culturale, sociale e di comunità
3) la loro funzione piattaforma e palestra per i giovani talenti, l’unica che di fatto garantisce spazi di visibilità ed espressione 
4) appello a Mibact, alla Siae, al Nuovo Imaie e altri soggetti per piccoli finanziamenti straordinari per tenere in vita questa realtà che stanno scomparendo all’80% con una una gravissima perdita culturale

Il festival è vita

«La musica è per propria natura dal vivo. Solo in un secondo tempo può essere registrata, digitalizzata, nei casi deteriori quantizzata. Per la musica – dal vivo – i festival e i locali sono come l’emoglobina per il sangue: ci permettono di trasportare idee. Ossigeno» Tommaso Cerasuolo 

#senzafestival - Tommaso cerasuolo con maglia nera e coppola in testa, seduto con i gomiti appoggiati sulle ginocchia
Tommaso Cerasuolo

«Viviamo un periodo complicato, difficile, dove tutti siamo “sospesi”. Un periodo di crisi che vivono anche i festival e i contest per artisti e musicisti. Per i giovani musicisti è deleterio. I Festival sono di vitale importanza sia  per l’aggregazione culturale e sociale. Per i giovani talenti poi, sono l’unica espressione di visibilità. Bisogna impegnarsi e fare di tutto affinché questa realtà non scompaia, sarebbe una grave perdita culturale. Confidiamo nel pieno sostegno delle Istituzioni, in questo caso». Rossana Luttazzi

«La prospettiva per chi vive di spettacolo dal vivo ed eventi è terribile e da un anno lavoratrici e lavoratori lottano per migliorare le loro condizioni e prospettive in ogni Regione. In questa fase il sostegno reciproco è importantissimo, e le Maestranze hanno incassato più volte la solidarietà di molti Festival locali. Avanti tutta verso una vera ripartenza nel segno della giustizia sociale»Jacopo Pesiri, collega di Omar Rizzato

All’iniziativa #senzafestival aderisce anche “Maestranze Dello Spettacolo Veneto”, realtà territoriale di “Professionisti Spettacolo e Cultura – Emergenza Continua”.

#senzafestival - la locandina cn  sfondo blu e delle sagome nere che rappresentano il pubblico in un concerto live, conle mani alzate, e diverse scritte
Tina Rossi
Tina Rossi
(a.k.a. Fulvia Andreatta) Editrice. Una, nessuna e centomila, il suo motto è “è meglio fingersi acrobati, che sentirsi dei nani” Dice di sé:” Per attimi rimango sospeso nel vuoto,giuro qualche volta mi sento perduto, io mi fido solo del mio strano istinto, non mi ha mai tradito, non mi sento vinto, volo sul trapezio rischiando ogni giorno, eroe per un minuto e poi...bestia ritorno...poi ancora sul trapezio ad inventare un amore magari...è solo invenzione, per non lasciarsi morire...”