Sportmemory: le memorie sportive in un nuovo portale dedicato allo storytelling dello sport

E’ nato Sportmemory, un nuovo portale dove la storia dello sport diventa narrazione e memoria non solo di un evento, ma anche di un tempo, contesto storico di emozioni sportive che riemergono da immagini e racconti.

Una sorta di contenitore virtuale dove chiunque può contribuire. Infatti, i visitatori possono partecipare lasciando una testimonianza personale in merito ad un evento sportivo, ad una esperienza personale vissuta o semplicemente raccontando le proprie emozioni scaturite dalla assione per lo sport.

L’idea è quella di creare una sorta di “memoria” da tramandare ai giovani.

Sportmemory è una community dove ognuno è protagonista di storie, memorie ed esperienze da condividere al di là del proprio perimetro personale. Lasciamo che sia Marco Panella, Direttore Editoriale, a raccontarci il progetto.

Marco Panella presenta Sportmemory

Si tratta di un’icona perfetta della filosofia e dell’estetica che perseguiamo. Simbolo di una memoria da recuperare e mettere a disposizione di un futuro che altrimenti non avrebbe avuto. Ci era infatti capitata tra le mani per caso, abbandonata sul banco di un rigattiere, sopravvissuta al tempo e a un destino che sembrava già segnato. Ma curiosità, passione e ricerca ci hanno consentito di recuperarne il contesto storico. Una partita amichevole tra Italia e Germania Ovest al Neckarstadium di Stoccarda, appena pochi anni prima della costruzione del muro di Berlino. Uno scatto di un fotografo assiepato a fondo campo. Probabilmente in servizio per un reportage ufficiale e, sul retro, scritto a penna in grafia incerta, solo l’indicazione dell’anno, del luogo e delle squadre.

I dettagli di quel momento sono raccontati proprio nel nostro numero di lancio. Questo è un esempio modello del nostro tentativo di restituzione di dignità e memoria a brandelli di vita sportiva vissuta che meritano oggi più che mai una speciale attenzione. Sono caselle del tempo e pezzi della nostra società che vanno ricostituite proprio attraverso gli immaginari individuali. Al contempo, vogliono stimolare, attraverso il nostro portale, anche un gioco di squadra fondato sull’addizione delle esperienze in ambito sportivo.

È per questo che invitiamo ogni visitatore del sito a partecipare a questa avventura, raccontando in prima persona la propria passione, agonistica, professionale o amatoriale che sia, tramite parole o immagini, qualunque sia l’esperienza di sport praticato o vissuto indirettamente. Anche solo assistere a un evento sportivo può diventare infatti un’emozione da condividere, un rito formativo ed esemplare, unico nel suo istante da ricordare e far ricordare.

Sportmemory - unqa fotografia in bianco e nero ingiallita dal tempo ritrae una partita di calcio tra Italia e Germania Ovest con dei giocatori e in mezzo a loro il pofrtiere che salta per recuperare il pallone con le mani. I guanti sono di stoffa semplice e i giocatori hanno le maglie con le maniche lunghe. Sullo sfondo gli spalti gremiti di gente fino a bordo campo. Sulla destra in alto, in verde, la scritta "editoriale#0" e in basso, "noi raccontiamo storie"

Editoriale #0

La tradizione orale dello storytelling sportivo si fa scritta attraverso un nuovo portale, Sportmemory.it, dedicato al racconto di ieri per la sua trasmissione e divulgazione alle giovani generazioni dell’oggi e del domani.

Si apre con un editoriale #0, incentrato sul ritrovamento di una fotografia del 30 marzo 1955, dietro a cui si è ricostruita una bella storia: 

Il percorso narrativo del format “Sportmemory” si dipanerà in varie tappe e attraverso diversi linguaggi narrativi contemporanei.

Si comincia il 2 aprile con il primo numero del magazine. L’edizione sarà settimanale e uscirà ogni primo venerdì del mese. Conterrà aggiornamenti settimanali, per poi proseguire con audio podcast con cui si darà valore alla narrazione più seduttiva, quella della voce.

Infine, non appena si potrà, saranno organizzate live performance agganciate a storie documentate dal magazine.

Tina Rossi
Tina Rossi
(a.k.a. Fulvia Andreatta) Editrice. Una, nessuna e centomila, il suo motto è “è meglio fingersi acrobati, che sentirsi dei nani” Dice di sé:” Per attimi rimango sospeso nel vuoto,giuro qualche volta mi sento perduto, io mi fido solo del mio strano istinto, non mi ha mai tradito, non mi sento vinto, volo sul trapezio rischiando ogni giorno, eroe per un minuto e poi...bestia ritorno...poi ancora sul trapezio ad inventare un amore magari...è solo invenzione, per non lasciarsi morire...”