Tomas Milian e Bombolo: l’omaggio di Mirko Alivernini, tra remake e sequel

Alivernini omaggia Tomas Milian, il Cubano de Roma: torna il poliziottesco all’italiana con “Rocky Giraldi, delitto a Porta Portese”

E’ un vulcano sempre in piena eruzione. E’ un fautore delle innovazioni e in campo cinematografico, in Italia, è il numero uno per l’uso della tecnologia. Mirko Alivernini è il regista che sta rivoluzionando il cinema italiano, con una tecnica di regìa basata su riprese esclusivamente con smartphone, con doppia intelligenza artificiale. Una tecnica già sperimentata nelle produzioni cinematografiche statunitensi, ma da noi, Mirko è il primo in assoluto a lavorare con questa metodologia, nella sede della della Mainboard Production, la sua casa di produzione di Cinecittà.

E la sua voglia di stupire è inesauribile. Come dicevamo all’inizio, un vero vulcano in piena eruzione. Questa volta, la sua creatività si concentra sul suo grande amore: il cinema. Nello specifico, il cinema che ha fatto epoca negli anni settanta e ottanta. Quelle pellicole che sono diventate cult della storia del nostro cinema e che si riguardano ancora, a distanza di anni, con lo stesse interesse e piacere. Stiamo parlando dei polizieschi all’italiana, quelli con l’ispettore Nico Giraldi, magistralmente interpretato da Tomas Milian, con la voce di Ferruccio Amendola, e Venticello, il compianto Franco Lechner “Bombolo.

C’era una volta il polizottesco all’italiana

“Il poliziottesco è stato molto in voga tra la metà degli anni sessanta e i primi anni ottanta. Le tematiche dei film si basavano spesso su indagini di polizia ispirate a fatti di cronaca dell’epoca”. Afferma Alivernini.

Personaggio simbolo di quel tipo di cinema, Maurizio Merli, interprete del mitico commissario Betti, ma non solo.

Senti, senza er permesso der Maggistrato, senza er permesso der Procuratore, senza er permesso dell’anima de li mortacci loro, posso anna’ a piscià?

Buzzurro, anzi “coatto”, spesso maleducato, poliziotto parecchio sopra le righe, oggi si direbbe “trash”: questo e molto altro era, è, e sarà il personaggio interpretato da Tomas Milian, superbamente doppiato da Ferruccio Amendola. Un’icona del cinema italiano.

Ex delinquente, figlio di delinquente, diventa poliziotto “sui Genesis” (per dirla alla Cesaroni), dal look improbabile e trasandato, ma sempre sul pezzo, abile nel risolvere, spesso con modi assai poco ortodossi, i casi più complicati.

Al suo fianco, spesso e volentieri, “Venticello”, l’impareggiabile Bombolo, pasticcione e scorreggione, che tra una “pizza” in faccia e l’altra, si rivela un prezioso informatore.

Una serie di film, all’epoca giudicati di scarsa qualità, ma che sono stati ampiamente rivalutati negli anni a venire, tanto da diventare dei veri e propri cult movie.

Rocky Giraldi, delitto a Porta Portese

E la storia continua. I figli seguono le orme dei padri, ed è così che nasce l’idea di vedere Ricky, il figlio dell’ispettore Giraldi, diventare a sua volta il poliziotto protagonista di una nuova storia, sequel del celeberrimo film “Delitto a Porta Romana” del 1980.

“Erano anni che volevo fare questo omaggio. Oggi ci sono riuscito grazie a una città che non ha mai dimenticato quei punti di riferimento importanti del nostro cinema. Questo è un film nato per il popolo e che vive attraverso il popolo. Afferma il regista. “Ho creato una profonda sinergia con Andrea Misuraca e Gianfranco Zedde perché in loro vedo esattamente quei due personaggi che da piccolo mi hanno fatto sorridere e hanno accompagnato tutta la mia adolescenza” dichiara il regista.

L’omaggio di Mirko Alivernini si muove tra il remake e il sequel, con protagonisti i due “figli” degli amati interpreti Bombolo (Franco Lechner) e Ispettore Giraldi (Tomas Milian).

Le musiche di Mirko Renda incorniciano un’opera attesa dal pubblico con trepidazione.

Gianfranco Zedde e Andrea Misuraca

Tra Porta Romana e Porta Portese

Se siete a Roma, in una passeggiata estiva, potrà capitare di incontrare Tomas Milian e Bombolo: non strabuzzate gli occhi perché è tutto vero!Infatti, Roma, in questi giorni, sembra essersi fermata: il set di Mirko Alivernini ha ricordato ai romani i tempi trascorsi e l’attesa per la sua uscita, nel mese di ottobre, è tanta.

Una sceneggiatura divertente e un cast di qualità con la presenza di special guest completa l’omaggio: i due protagonisti, Gianfranco Zedde nel ruolo di Bombolino e Andrea Misuraca in quello di Rocky Giraldi, sono affiancati da Roberta Aguzzi (Margherita, sorella di Bombolino), Enzo  Garramone (Commissario), Mauro Mascitti (Brigadiere Frattini), Luigi Converso (Il Sor Augusto, ricettatore romano noto alle forze dell’ordine), Jole Risi (vicina di casa), Simone Sabani (Alì, l’antagonista).

Una nota speciale è rappresentata da Massimo Vanni che interpreterà il questore in una partecipazione amichevole in onore dell’amico scomparso Tomas Milian.

Molti sono gli aneddoti in grado di ricordare quel cinema, tanto amato dal pubblico, ma in questo caso anche i “cognomi” raccontano una storia: la famiglia Lechner ha, infatti, sposato l’idea di Alivernini fin da subito e Federica, nipote dell’attore scomparso “Bombolo”, ricopre nel progetto il ruolo di aiuto – regia.  

Rocky Giraldi, delitto a Porta Portese“ ha avuto il sostegno delle famiglie dei due straordinari interpreti. Alessandro Lechner, figlio di Bombolo, nello specifico, ha dimostrato un grande entusiasmo per il progetto in cui è stata coinvolta sul set, anche, la figlia Federica.

Il film, che sarà presentato alla stampa e al pubblico nel mese di settembre con una grande anteprima, è una produzione della Mainboard Production e si avvale delle musiche di Mirko Renda.

Mirko Alivernini, Eccellenza Italiana

Le sue doti e il suo talento non possono passare inosservati, come non può passare inosservato il suo straordinario lavoro artistico. Per questo Mirko Alivernini, il 22 agosto sul palcoscenico della rassegna “ObiettivoCorto – MobileFilmFestival” ritirerà il prestigioso premio come “Eccellenza italiana” per il suo cinema tecnologico e all’avanguardia.

L’importanza di ciò che si fa appartiene alla visione personale che si ha del mondo”. Con queste parole Alivernini ha commentato entusiasta la notizia del riconoscimento, ribadendo che “chi ha paura del progresso vive costantemente in un’inevitabile regresso”.

ObiettivoCorto è un concorso internazionale di cortometraggi e documentari riservato ai registi che operano esclusivamente con smartphone, tablet, action camera e droni per la realizzazione delle opere cinematografiche.

Il progetto vuole avvicinare le persone al cinema e fornire spunti di riflessione, analizzando le nuove tecnologie ed evidenziando come possano divenire validi strumenti di interpretazione e osservazione del mondo.

Nei giorni della rassegna che si svolgerà dal 17 al 22 agosto 2021 a Isernia verrà data al pubblico la possibilità di vedere una delle ultime opere del regista, The WoodCutter, thriller horror – psicologico con protagonista l’attrice Paola Lavini, presente su Amazon Prime e prodotto dalla Mainboard Production.

L’iniziativa è inserita nell’ambito dell’iCINEMA Film Festival (iNTERNATIONAL – iNNOVATIVE – iNTERACTIVE), festival internazionale dedicato alle arti visive e cinematografiche.

Tina Rossi
Tina Rossi
(a.k.a. Fulvia Andreatta) Editrice. Una, nessuna e centomila, il suo motto è “è meglio fingersi acrobati, che sentirsi dei nani” Dice di sé:” Per attimi rimango sospeso nel vuoto,giuro qualche volta mi sento perduto, io mi fido solo del mio strano istinto, non mi ha mai tradito, non mi sento vinto, volo sul trapezio rischiando ogni giorno, eroe per un minuto e poi...bestia ritorno...poi ancora sul trapezio ad inventare un amore magari...è solo invenzione, per non lasciarsi morire...”