Tree Gees “Heart over me”, il nuovo video

Tree Gees presentano “Haeart over me” il nuovo video, occasione ghiotta per quanto mi riguarda, per proporvi la recensione completa dell’album da cui è tratta la canzone, ovvero “Sunday for lovin“.

Heart over me

“Heart over me” è un video bellissimo, composto una serie di frammenti che riportano indietro nel tempo: il metronomo, il walk-man a cassette, le fotografie, il mitico “super Tele”; ricordi di un tempo andato. E poi, quell’inquadratura in stile “Bohemian Rapsody”, guai a chi osa dire vintage. Semplicemente bello, da vedere e da gustare.

Ma “Heart over me” è anche l’occasione per proporvi la recensione completa dell’album da cui è tratta: “Sunday for lovin“. Lascio quindi la parola a Alex Sammarini, co-fondatore dei Tree Gees .

L’intervista

L’idea è nata parecchi anni fa, ma abbiamo aspettato a realizzarla, finche non siamo riusciti ad avere una dimensione nostra, che ci permettesse di fare questo lavoro con credibilità. Il primo “esperimento” è stato quello di mandare il nostro primo inedito “Sweet embrace” on line, facendolo credere un brano inedito dei Bee Gees, del periodo d’oro, e siamo riusciti proprio a far credere che fosse un brano originale dell’epoca.

Si è scatenata quasi una discussione tra i fans e gli addetti ai lavori, una cosa fantastica per noi, che alla fine ci siamo rivelati. La cosa gratificante è stata che quando siamo usciti allo scoperto, la gente non è che…ci ha mandato a quel paese (ride, ndr)… anzi, sia i fans che i non fans, hanno apprezzato questa cosa. Posso dirti che il brano è piaciuto a prescindere: ha preso una sua vita indipendente, rispetto allo scherzo che avevamo in mente in origine”.

Prosegue Alex: Da quel momento in poi ci siamo sentiti quasi…autorizzati…a fare un intero album, che chiaramente prende ispirazione dagli anni d’oro dei fratelli Gibb. Ci abbiamo lavorato sopra un anno buono, fra un concerto e l’altro, facendo delle scelte molto attente, per avere rispetto degli ispiratori. Ma anche per dare qualcosa di nuovo: noi siamo tutti autori, quindi, almeno pensiamo, di aver fatto un lavoro credibile. Credibile che mi pare l’aggettivo più adatto, per definire il nostro ultimo disco”.

Sunday for lovin
 

Lo dico subito chiaro e forte: “Sunday for lovin” (Etichetta APBEAT), non è una scopiazzatura, o peggio, una scimmiottatura, passatemi il termine, di un disco dei Bee Gees. E’ un lavoro originale che comprende dieci tracce assolutamente inedite, ben suonate, ben prodotte, arrangiate e mixate alla perfezione.

Certo, le voci sono sovrapponibili a quelle dei mitici fratelli anglo-australiani, anzi, in certi passaggi addirittura “better than the originals”, ma le somiglianze finiscono qui. Non c’è proprio nessuna canzone che faccia pensare…”mi ricorda quel brano là, che faceva così”…No!

“Sunday for lovin” è un disco che rinverdisce i fasti di un’epoca d ‘oro della musica, i favolosi anni ’70, realizzato con suoni moderni ed attuali, ma con quel sapore retrò, che farà sicuramente la gioia di chi, come me, ha vissuto da poco più che adolescente quel periodo, fatto di camicie colorate e catarinfrangenti, pantaloni a zampa d’elefante, capelli cotonati e naturalmente di pomeriggi in discoteca.

Il perché di questo titolo, ce lo spiega lo stesso Alex: “Perché volevamo dare un senso di continuità col discorso di “Saturday night fever”, che è il racconto di una storia ambientata principalmente nella notte, nelle discoteche. Chiaramente è una storia che dura ormai da quarant’anni. Cercando noi di dare un senso di continuità a quel tipo di musica, abbiamo voluto dare la stessa continuità, anche da un punto di vista verbale, per così dire: la domenica per amare, dopo aver passato il sabato sera a ballare.

Un pò “peace & love” (ride, ndr), se mi consenti. “Saturday” era ieri, “Sunday” è oggi. Sai, abbiamo pensato a vari titoli, poi abbiamo scelto questo, anche per non fare una cosa troppo smaccatamente…che non faccia dire…”ma chi ve credete d’esse”…(ride, ndr)…cerchiamo di mantenere le giuste proporzioni”.

Ho ascoltato l’album, pubblicato rigorosamente in vinile, rispolverando per l’occasione l’indistruttibile giradischi Technics SL e le cuffie Sennheiser, che usavo in radio. Il risultato è che se avessi avuto un microfono a portata di mano, avrei sicuramente cominciato a trasmettere.

Un disco che spacca, e di brutto pure, compresa la copertina che vede i Tree Gees in versione Marvel e l’etichetta che richiama immediatamente alla memoria la mitica RSO di Robert Stigwood.

Tree Gees - copertina del disco che ritrae quattro musicisti rappresentati come fumetti: a sinistra alex con gicca blu e chitarra gialla, Ezio dipinto di verde come l'uomo pietra, Paolo vestito di verde con il basso di colore rosso e Franz con la tuta blu di superman
Tree Gees – Copertina dell’album

A parte la già conosciuta “Sweet embrace”, ho apprezzato molto la opening-song “No place is my home”, in perfetto stile travoltiano, sicura hit. La title-track, vanta un grande intervento al sax di Gianni “Mr Janez” Vancini. “Jade”, dal sapore vagamente country, complice la slide guitar di Lou Geek. La romantica “How much I love you”. Ma soprattutto “Heart over me”, lentaccio come si faceva una volta, con l’intro di piano che entra subito in testa.

Un disco da ascoltare “on the road”, perfetto compagno di viaggio: si, perché acquistando il vinile, cliccando sul sito ufficiale della band, riceverete in omaggio il file con i brani in formato mp3, da ascoltare dove meglio credete, senza dovervi  “portare dietro il giradischi”, come mi dicono ridendo i quattro ragazzacci.

Manca una sola cosa, per rendere completo il package: far ascoltare Sunday for lovin” a Barry Gibb…vero Alex?

 “Eh…(sorride, ndr), sarebbe una cosa particolarmente emozionante! Faremo certamente in modo di farglielo ascoltare…magari aspettando una sua risposta. Sappiamo per certo che “Sweet embrace” dovrebbe averla ascoltata. anche perché il pezzo è stato smentito dal loro management, come originale Bee Gees. Sai, la possibilità che lui possa ascoltare il disco, è una figata pazzesca… incrociamo le dita…”

E chissà che prima o poi, il neo baronetto, non lo si veda come super ospite durante un loro show…un augurio che faccio di cuore a quattro grandi musicisti, quattro amici “spirtis having flown”, che giorno dopo giorno, concerto dopo concerto, nave dopo nave, si sono ritagliati un posto di rilievo nel mondo delle tribute-band e non solo.

Tree Gees sono: Alex Sammarini, chitarre e voce, Paolo Amati, basso e voce, Franz Bancalari, tastiere e voce, Ezio Zaccagnini, batteria.

ZetaTiElle like Tree Gees

#stayalwaystuned

Lele Boccardo
Lele Boccardo
(a.k.a. Giovanni Delbosco) Direttore Responsabile. Critico musicale, opinionista sportivo, pioniere delle radio “libere” torinesi. Autore del romanzo “Un futuro da scrivere insieme” e del thriller “Il rullante insanguinato”. Dice di sè: “Il mio cuore batte a tempo di musica, ma non è un battito normale, è un battito animale. Stare seduto dietro una Ludwig, o in sella alla mia Harley Davidson, non fa differenza, l’importante è che ci sia del ritmo: una cassa, dei piatti, un rullante o un bicilindrico, per me sono la stessa cosa. Un martello pneumatico in quattro: i tempi di un motore che diventano un beat costante. Naturalmente a tinte granata”.