“Tu e D’Io” Danti ft Nina Zilli e J Ax. Il brano passa in RAI ed è subito polemica.

“Tu e D’io”, il brano di Danti ft Nina Zilli e J Ax, sotto accusa di blasfemia dal popolo cristiano e molte radio lo ritirano dalla programmazione.

Crollano i ponti in autostrada, il terremoto lascia senza casa mezza Albania, ho la posta intasata da comunicati stampa, ma la gente ha un problema più grave da risolvere oggi: censurare “Tu e D’io”, di Danti Nina Zilli e J Ax.

Tu e D’io

Dissacrante, blasfemo, offensivo. Il popolo cristiano, che non ha molto da fare, a quanto vedo, si erge giudice con pollice verso in un dislike generale e invoca la censura e, se è possibile, la ghigliottina.

L’humor lo lasciamo agli inglesi…

Ma possibile che davvero esista una polemica su questo brano?

Sul blog di Radio Bolzano leggo: “Il testo della canzone infatti, prendendo spunto dalla preghiera “Ave Maria”, lascia presto spazio ad un testo dai toni blasfemi e volgari. Riteniamo inopportuno l’accostamento di una preghiera con un brano musicale simile“. Il direttore prende la decisione di eliminarlo dalla programmazione.

Ognuno a casa sua fa quello che vuole. Ma, personalmente, ho un’altra idea della libertà riservata alla stampa e ai mezzi di comunicazione.

Quindi, ho letto e riletto il testo, ho ascoltato e riascoltato il pezzo e sto disperatamente cercando il peccato mortale, da lavare col sangue.

Danti J Ax e Nina Zilli i cantanti del brano Tu ed'Io

A lezione di antologia

E allora, provo a fare la parafrasi del testo, come una scolaretta, e tento di…spezzare una lancia, di ridimensionare la visione eretica che ha ispirato cotanta indignazione, e ragionare lucidamente e razionalmente su questo testo controverso.
Tanto perché stamattina neanch’io ho molto da fare.

Cominciamo con Nina Zilli.

Ave o Maria, Piena di ansia, Fare i miracoli a volte non è abbastanza. E così sia cammino sull’acqua.

E prendo il sole crocifissa sulla spiaggia. Devo espiare peccati, col cuore stanco morto

Ma bastano tre giorni e risorgo

E mi rompo le palle del mare, ho voglia di scappare

È una vita sbagliata che mi fa bestemmiare

Parafrasi

Niente di più allegorico per raccontare una vita fatta di sacrifici, lavorando tutto il giorno, per uno stipendio da fame e bisogna fare i miracoli per arrivare a fine mese.

Ti lasciano tre giorni di vacanza per riprendere fiato, prima di ripiombare nel tritacarne della routine quotidiana.

Ma sto da Dio, tu porta l’acqua che al vino ci penso io, se ci sei tu anche Milano sembra Rio, tu e D’io tu eD’io, tu e D’io

Tradotto: l’amore fa sembrare Milano un posto di vacanza da sogno. L’amore che colora di rosa e di azzurro anche la città più grigia e la fa sembrare un paradiso. Un soffitto viola che non esiste più, se c’è l’amore. Malgrado le difficoltà, malgrado i sacrifici, malgrado tutto, io e te stiamo bene ovunque, ed è festa se siamo insieme.

La tecnologia è il nuovo Dio, io non sono salvo
Nel nome dell’iPad, iPhone e lo Spirito Samsung

Lo spiego per chi non ha capito questo verso e sta cercando un esorcista per J Ax. E’ il messaggio più eloquente di tutto il testo che condanna l’attaccamento e la dipendenza dalla tecnologia, il nuovo Dio a cui si stanno prostrando gli esseri umani. E’ innegabile che la gente viva in funzione dell’ultimo modello di cellulare e non può farne senza. Una tossicodipendenza da un rettagolo che li controlla e li condiziona come una droga, e le multinazionali dominano. File interminabili alle quattro di notte per comprare l’ultimo modello costosissimo di iphone. E pazienza se si deve fare un mutuo di vent’anni per pagarlo.

Ed è amaro quel “serve il controllo si. Serve evolversi

Andiamo avanti con il testo.

Sono un santo con l’aureola di GBT. Quello che è già fatto si ripete. Lo capisce chi ci ha fede

Sacrosanto. La storia si sta ripentendo. Ci stanno nuovamente, o continuano a sottomettere popoli con falsi dei e false illusioni.

Gesù ha iniziato con 12 follower e un hater. Nuovo assetto, corro svelto

Gesù ha iniziato con 12 follower e un hater”...Ma è geniale!!! Potete contestare questa affermazione? Un sinonimo moderno, incontrovertibile, al posto della parola “apostoli”. Non fa una piega. Se dovessimo tradurre ora la Bibbia, dall’aramaico antico o dal greco, nell’italiano odierno, sarebbe la parola più adatta.

Vorrei ricordare che oggi fare l’influencer è un mestiere, peraltro molto ambito, che prevede di “influenzare” appunto, un numero di follower, e indirizzarli a seguire un modello-tipo, quello suggerito dall’influencer. L’influencer inventa un neologismo, per esempio il “minkiotauro”, lancia un’espressione tipo “babikeeeeeeeein”, ogni mattina posta un selfie dove indossa un abito griffato, ingurgita un beverone dimagrante miracoloso e invita tutti i suoi follower a fare lo stesso. E questi guardano, agiscono, parlano, mangiano e bevono secondo religiose indicazioni del loro amato influencer.

Ognuno predica quello che vuole. Per evitare polemiche, specifico che uso il verbo “predicare”, nella più profonda accezione del termine: Insegnare a qualcuno, anche in forma esortativa, i principi di un’ideologia e soprattutto di una religione. Raccomandare qualcosa, insegnamenti morali, a qualcuno, ripetutamente e in forma oratoria.

E ci sta.

Nuovo assetto, corro svelto. Caro amico, tu sei lento. Ti supero anche con le infradito.

J Ax, nel video, si rivolge ad un carabiniere. Una divisa che rappresenta la morale, le regole, le istituzioni, il rigore. Tutto un mondo di burocrazia, di leggi, di conformismi che non sono adeguate ai tempi che viviamo che non proteggono e non tutelano. Tanto lente nell’evoluzione che se paragonate ad una corsa, sono superabili anche se si corre con le infradito.

E poi: Sì lo ammetto ho ballato Despacito, chi è senza peccato scagli il primo Mojito. Ancora una bella sferzata alla morale. Tutti a puntare il dito (giustamente) sulla smodatezza delle nuove generazioni che consumano il loro sabato sera tra reggaeton e bevute, ma chi di questi moralisti non ha ballato il despacito e si preso una “sturda” con un bel mohito?

Infine, La chiesa è un call center, io parlo col presidente. Non è forse vero? Abbiamo un papa che scrive su twitter e su instagram, e possiamo rispondere e commentare, interagire direttamente con il numero uno della Chiesa.

Autocensura

Sinceramente, in tutto il brano non ho trovato nulla che offenda Gesu Cristo, Dio o la Madonna. Forse l’unico momento “eccessivo” di Tu e D’io è nell’inciso di Danti. In Sono credete a modo mio, La seconda cosa che dico appena mi sveglio è… Dio, dove l’autocensura (d’obbligo) omette una parola muta ma esplicita. Ma anche qui, mi esprimo con un esempio. Siete in macchina, fermi ad un semaforo e l’auto dietro di voi vi tampona. 9 su 10, soprattutto se siete maschi, qual è la prima cosa che dite? Dubito che la scelta cada sul “perdindirindina“. Purtroppo, sono sicura che dovete ammettere che ho ragione.

Senza contare che, ultimamente, ci sono un pò troppe Madonne che piangono un pò ovunque nel mondo… E non sono io a dirlo ma il Papa in persona a sostenere che “la Madonna non è un ufficio telegrafico che invia un messaggio ogni giorno alla stessa ora“.

Conclusioni

Musicalmente parlando, il brano è orecchiabile e piacevole, allegro e ballabile, a parte il fatto che mi domando se esiste una canzone del 2019 in cui J Ax non ha fatto un featuring, ma lo zio è lo Zio.

Il brano non è certo un capolavoro del cantautorato italiano e grazie a questa polemica, probabilmente sarà The king of discoteca in tutta Italia, ma ha un suo significato e non è così eretico.

Ora, posso accettare che bisogna essere “avanti” per capire “Tu e D’io”, Danti, Nina Zilli e J Ax.

Non a tutti è dato il lume della comprensione perché la maggior parte non sono pronti a ricevere “messaggi in codice” di questo livello. Sono consapevole che molti giovani troveranno solo “fico” e divertente, senza capire il profondo significato che cela. E’ un po’ come è successo con Adrian, la trasmissione di Adriano Celentano. Per farla capire alla gente, è necessario che un relatore spieghi il testo. Allucinante, in una società culturalmente evoluta, come la nostra. Ma questa è l’Italia. Questo è il grado di cultura generale.

E’ come guardare un quadro, per ammirarlo, bisogna porsi alla distanza giusta e contemplarlo da diversi punti di vista. In questo caso, scansare la merda che ci soffoca il cervello, fatta di bigottismo e pregiudizio. Avere il coraggio di ammettere che siamo condizionati da stereotipi antichi e sorpassati che offuscano la nostra obiettività.

Libera Chiesa, in libero Stato”…come è lontano il tempo della democrazia.

Tina Rossi
Tina Rossi
(a.k.a. Fulvia Andreatta) Editrice. Una, nessuna e centomila, il suo motto è “è meglio fingersi acrobati, che sentirsi dei nani” Dice di sé:” Per attimi rimango sospeso nel vuoto,giuro qualche volta mi sento perduto, io mi fido solo del mio strano istinto, non mi ha mai tradito, non mi sento vinto, volo sul trapezio rischiando ogni giorno, eroe per un minuto e poi...bestia ritorno...poi ancora sul trapezio ad inventare un amore magari...è solo invenzione, per non lasciarsi morire...”