“Una poltrona per due”, è davvero un film natalizio o no?

Quali sono i segreti di “Una poltrona per due”? Cosa nasconde in realtà questo film natalizio apparentemente innocente? Scopriamolo con i Duke&Duke

In programmazione su Italia 1,ogni Vigilia di Natale, da ben 17 anni conseutivi, “Una poltrona per due” è tra i film più visti e rivisti a Natale.

Un classico uscito nel 1983, per la regia di John Lendis e interpretato da Eddie Murphy, Dan Ayrcroyd e Jamie Lee Curtis, da allora, ogni anno, vanta milioni e milioni di spettatori. Ma è davvero un film natalizio? Da un’analisi accurata, parrebbe proprio di no e c’è chi ha persino creato un cocktail ispirato a questa pellicola.

Duke&Duke Show

Una pagina Facebook dedicata alla coppia di miliardari più famosa del cinema.

Gli amministratori si presentano così:”Due svitati, una cucina e il cinema. Siamo i Duke & Duke, cuciniamo piatti e realizziamo cocktail ispirati ai film cult, il tutto senza prenderci troppo sul serio“.

E sollevano una questione di interesse internazionale: “Una poltrona per due” è un film natalizio o no?

A sentire i Duke&Duke, non proprio.

Duke&Duke Show

Inside “Una poltrona per due”

Definito dalle critiche il più bel film su Wall Streeet, ma, in realtà, si parla di appropriazione di fondi e di inside trading.

E non solo!

In un’ora e mezza di pellicola si assiste a due arresti, al consumo e allo spaccio di sostanze stupefacenti e si simpatizza per la prostituzione. C’è persino una tentata aggressione a mano armata e un tentativo di suicidio.

Per finire, in “una poltrona per due” “si beve, si fuma marjuana e si sc..(bip)”, si hanno rapporti sessuali.

Un film divertente per gli anni ’80, ma sul filo del fuori gioco per le dinamiche sociali, etiche e morali di oggi, considerato che viene anche usata la parola “negro”.

Decisamente anti educativo e immorale!

Forse non avete mai considerato questo film da questo punto di vista sociologico e culturale e, vi confesso, neanche io.

Quello che non sapete di “Una poltrona per due”

Quello che più o meno tutti sanno è che inizialmente gli attori scelti per il film erano Gene Wilder e Richard Pryor e il film doveva intitolarsi “Black&White” e in Italia sarebbe uscito con il titolo “Bianco e nero”. Poi optarono per “Trading Places”, “Posti scambiati”. Ma la scelta poi cadde su Eddie Murphy e Dan Ayrcroyd e il film uscì con il titolo “Una poltrona per due”

Duke&Duke, però,ci rivelano anche tre curiosità che forse non conoscevate.

La prima. La barca a vela che compare alla fine del film si chiama Thundimir e gira ancora tra le Isole Vergini e il New England.

Seconda curiosità. I personaggi dei fratelli Duke si ispiano ai fratelli Hunt e al famoso episodio del 1980, soprannominato “Silver Thursday” – il giovedì dell’argento”. Gli Hunt tentarono di manipolare il mercato dell’argento ma finirono in bancarotta.

Terza e ultima curiosità. Il Westin Hotel di Phiiladelphia ha un ristorante chiamato “Winthorpe & Valentine”.

Beviamoci su

Ovviamente si tratta di una prospettiva ironica e nel puro stile romanesco.

Un siparietto davvero divertente, quello aperto sull’analisi del film dai due ragazzi del Duke&Duke Show.

Max La Rosa, proprietario del bar “Divan Japonais” di Frascati (Roma), coglie addirittura spunto dal film per realizzare un cocktail intitolato alla pellicola. Una moda, quella di creare drink ispirandosi ai film che hanno fatto la storia e che si sta diffondendo nel Lazio e in tutta Italia, a dire il vero. Tant’è che abbiamo dedicato diversi articoli alle diverse creazioni.

Il drink di Max è a base di Jim Beam base segale e bourbon whisky, ma da profana, non proseguo nella spiegazione. Vi invito a guardare il video, a divertirvi con il Duke&Duke Show, e soprattutto a provare ad eseguire il drink secondo la ricetta spiegata da Max La Rosa.

Buon Natale e…cin cin!!!

…A proposito. Una curiosità, ve la sveliamo noi: i Duke&Duke sono Fabrizio Mango ed Emanuele Zambon. Seguiteli su instagram e facebook e sulla pagina ufficiale dei Duke&Duke Show!

Tina Rossi
Tina Rossi
(a.k.a. Fulvia Andreatta) Editrice. Una, nessuna e centomila, il suo motto è “è meglio fingersi acrobati, che sentirsi dei nani” Dice di sé:” Per attimi rimango sospeso nel vuoto,giuro qualche volta mi sento perduto, io mi fido solo del mio strano istinto, non mi ha mai tradito, non mi sento vinto, volo sul trapezio rischiando ogni giorno, eroe per un minuto e poi...bestia ritorno...poi ancora sul trapezio ad inventare un amore magari...è solo invenzione, per non lasciarsi morire...”