“VeroAmore”: il nuovo, raffinato singolo di Adriana Spuria

A sei mesi di distanza dalla pubblicazione del precedente singolo “L’attimo sospeso”, torna la cantautrice siracusana Adriana Spuria, con una nuova, raffinata canzone, intitolata “VeroAmore”.

La tigre di Siracusa

“Dopo una settimana dall’uscita de “L’attimo Sospeso”, l’8 marzo, entrammo in lockdown e fu una sensazione davvero strana, anzi stranissima, mi paeva di essere in un film distopico, ma non entrai mai in ansia, anzi decisi che quell’isolamento avrebbe dovuto essere utile a qualcosa. Fu così che decisi di imparare ad usare Cubase Home Recording studio, grazie ai preziosi consigli di Lorenzo, il mio fonico di fiducia”.

Queste le parole della stessa cantautrice, riguardo alla genesi di questo nuovo singolo, ma non è tutto: “VeroAmore è nata dalla collaborazione con Luca Viviani, un bravissimo autore di testi e poeta toscano, che vanta numerose collaborazioni nel mondo della canzone, e diversi premi come autore tra cui il Premio Lunezia. Il testo è stato scritto nel 2016 per essere proposto a Mina, e quando Luca mi ha spedito il testo, io ho composto armonia e melodia pensando ad un brano proprio alla Mina, che rievocasse il suo mondo musicale migliore, o, per meglio dire, quello che io amo di più”. Che dire: visto il risultato, complimenti vivissimi.

veroamore adriana spuria - primo piano della cantante siracusana, capelli castani lunghi e sciolti, che indossa un maglioncino nero

VeroAmore

Ho avuto la fortuna e il privilegio, l’onore e l’onere, di ascoltare questo nuovo singolo, fin dalla primissima versione “demo”, e fin dal primo ascolto sono rimasto piacevolmente colpito.

Una canzone completamente diversa dalla precedente, che sottolinea la grande e variegata vena artistica della cantautrice siracusana: una pop ballad, che mischia sapientemente, elettronica e archi, grazie al raffinato arrangiamento del mio caro amico, e grandissimo artista, Gae Capitano; su un tappeto ritmico quasi frenetico, che inchioda l’ascoltatore dalla prima all’ultima nota.

Un testo altamente ispirato, che non rinuncia, ormai è un marchio di fabbrica di Adriana Spuria, a quella sensualità appena accennata, mai volgare, che diventa un valore aggiunto, oltre alla voce, che ha raggiuto la piena maturità: “VeroAmore, veroAmore. Vero da vivere, da difendere. Vero come i nostri corpi nudi che si cercano”. Signori: è poesia pura.

Quando la musica d’autore italiana, dà il meglio di se stessa: un team formidabile, quello composto da Adriana, Gae e Luca, che, sono sicuro, ci regalerà altre perle musicali.

Vogliamo cercare il pelo nell’uovo? Massì, dai, in fin dei conti “criticare” è il mio mestiere, ma vuole essere un qualcosa di costruttivo: le partiture musicali, qui affidate a suoni campionati, se fossero suonate da musicisti e strumenti “veri”, renderebbero il singolo ancora più catching, anche se qui l’elettronica è stata usata con abile maestria. Appartengo ad una generazione che usava “suonare” lo strumento e che non aveva idea di cosa fossero i campionatori: reminiscenze difficili da cancellare o da dimenticare. Ma è un dettaglio, del tutto personale, che nulla toglie alla bellezza di “VeroAmore”.

Video & Credits

In attesa del video ufficiale, possiamo “consolarci” e goderci, questa versione teaser del videoclip, assolutamente sui generis: una bellissima slide di illustrazioni, protagonista la donna, e Adriana stessa, in tutte le sue sfaccettature, realizzate da Francesco Dezio, scrittore, disegnatore ed illustratore di Altamura. Interessante e godibile.

VeroAmore” (LAFABBRIKAPRODUZIONIMUSICALI), è disponibile sulle piattaforme streamig e su YouTube dal 16 ottobre.

Potete seguire Adriana Spuria su Facebook, Instagram, Twitter, e sul canale YouTube.

Lele Boccardo
Lele Boccardo
(a.k.a. Giovanni Delbosco) Direttore Responsabile. Critico musicale, opinionista sportivo, pioniere delle radio “libere” torinesi. Autore del romanzo “Un futuro da scrivere insieme” e del thriller “Il rullante insanguinato”. Dice di sè: “Il mio cuore batte a tempo di musica, ma non è un battito normale, è un battito animale. Stare seduto dietro una Ludwig, o in sella alla mia Harley Davidson, non fa differenza, l’importante è che ci sia del ritmo: una cassa, dei piatti, un rullante o un bicilindrico, per me sono la stessa cosa. Un martello pneumatico in quattro: i tempi di un motore che diventano un beat costante. Naturalmente a tinte granata”.