Fino al 31 agosto è ancora visibile al Forte di Bard la cinquantaseiesima edizione del Wildlife Photographer of the Year. Il più importante riconoscimento dedicato alla fotografia naturalistica promosso dal Natural History Museum. Qui si possono ammirare, all’interno delle Sale delle Cantine, le migliori immagini selezionate tra i 49.000 scatti provenienti da fotografi di tutto il mondo. Scatti che sono stati valutati da una giuria internazionale di stimati esperti e fotografi naturalisti.
Vincitore del prestigioso titolo Wildlife Photographer of the Year 2020 è il fotografo russo Sergey Gorshkov con “The Embrace” . L’immagine ritrae una tigre siberiana, ritenuta una specie in via d’estinzione, che abbraccia un antico abete della Manciuria per marcare il territorio. Il fotografo ha impiegato oltre undici mesi per riuscire ad immortalare questo scatto ottenuto grazie a fotocamere con sensore di movimento.
I vincitori del Wildlife Photographer
La fotografa finlandese Liina Heikkinen, è la vincitrice del premio Young Wildlife Photographer of the Year 2020 con lo scatto “The Fox That Got the Goose”. L’immagine, scattata in una delle isole di Helsinki, raffigura una giovane volpe rossa (Vulpes vulpes) che difende ferocemente i resti di un’oca dai suoi cinque fratelli. Tutti gli scatti presenti nella mostra al Forte di Bard, immortalano natura e animali. Ripresi non solo nella loro bellezza e diversità, ma anche nella loro fragilità, sottolineando l’importanza della difesa e della salvaguardia del nostro ambiente.
Tra i vincitori anche due italiani. Il fotografo Luciano Gaudenzio, con lo scatto “Etna’s River of Fire”, nella categoria Earth’s Environments, e il giovane fotografo Alberto Fantoni, vincitore, con le sue immagini, del Rising Star Portfolio Award. Hanno invece ricevuto la menzione speciale, come cento immagini finaliste del concorso fotografico, altri cinque fotografi italiani. Domenico Tripodi (Categoria Under Water), Alessandro Gruzza (Categoria Earth’s Environments). Andrea Pozzi (Categoria Plants and Fungi), Andrea Zampatti e Lorenzo Shoubridge (Categoria Animals in their Environment).
Il forte di Bard
“Il Forte di Bard – spiega la direzione sul sito-, rimasto pressoché intatto dal momento della sua costruzione, rappresenta uno dei migliori esempi di fortezza di sbarramento di primo Ottocento. La piazzaforte è costituita da tre principali corpi di fabbrica, posti a diversi livelli, tra i 400 e i 467 metri. Dal più basso, l’Opera Ferdinando, a quello mediano, l’Opera Vittorio, e al più alto, l’Opera Carlo Alberto per un totale di 283 locali.
L’Opera Ferdinando si presenta a forma di tenaglia ed è costituita da due corpi di fabbrica, l’Opera Ferdinando Inferiore e l’Opera Ferdinando Superiore all’interno del quale è ubicato il Museo delle Fortificazioni e delle Frontiere. L”Opera Mortai, collocata alle sue spalle, e l’attigua Polveriera ospitano i locali destinati ai laboratori didattici e sono adibiti anche a mostre temporanee. A circa metà della rocca sorge l’Opera Vittorio, che ospita Le Alpi dei Ragazzi, un percorso interamente dedicato ai più giovani di avvicinamento all’alpinismo“.
Condizioni e orari di visita disponibili sul sito