Botti di Capodanno, the day after (con aggiornamento al 1 gennaio 2025: clicca qui)
Capodanno è sinonimo di festa, brindisi e botti…di Capodanno! Ma vi siete mai chiesti quanto ci costano, non solo in termini economici ma anche ambientali? Molti parlano dei pericoli per animali e persone ma pochi informano sui danni che provocano a livello ambientale.
Dietro la magia dei fuochi d’artificio si nasconde un lato meno brillante fatto di spese elevate e danni a lungo termine che riguardano l’ambiente che ci circonda e l’acqua che beviamo.
Bomba Lukaku, bomba Neres, e, notizia delle ultime ore, anche la bomba Sinner, tra i botti più gettonati dagli amatori del settore. Le prime due sono dei classici di Capodanno, due pseudo palloni super esplosivi che fanno un botto come una vera bomba e che trascinano con se ogni anno feriti che ricorderanno il capodanno per tutta la loro vita.
La terza è una new entry del mercato nero.
Una bomba esplosiva micidiale che promette di essere la vincitrice del 2025 in termini di danni. La polizia di Catania ne ha sequestrato ben 110, in mezzo ad un carico di 640 ordigni artigianali già pronti per essere venduti, ovviamente sottobanco.
Ma sono tanti i sequestri di questi giorni in tutta Italia, tra fuochi d’artificio, bombe carta, petardi, razzi e fumogeni.
Quanto ci costano i botti?
I fuochi d’artificio sono un grande classico per salutare l’anno che passa, ma accendere il cielo con esplosioni colorate può rivelarsi una spesa considerevole. I petardi più semplici, come i famosi Raudi, hanno un prezzo contenuto, di pochi euro a confezione, e sono tra i più acquistati per uso personale. Tuttavia, per chi cerca qualcosa di più scenografico, i costi aumentano rapidamente. Batterie pirotecniche come l’“Anubis” da 36 lanci costano circa 35 euro, mentre modelli più complessi, come l’“America 100 lanci”, possono superare i 180 euro. Le famiglie italiane, ogni anno, spendono complessivamente milioni di euro per mantenere viva questa tradizione. Ma non sono solo i privati a contribuire: molti comuni organizzano spettacoli pubblici con budget che possono arrivare a decine di migliaia di euro.
Dietro questa spesa c’è un settore economico fiorente. L’industria pirotecnica in Italia è tra le più avanzate al mondo, ma non bisogna dimenticare che questo intrattenimento ha un costo nascosto: l’impatto ambientale. Eppure, nonostante i prezzi, la domanda resta alta, alimentata dalla voglia di celebrare con spettacoli sempre più grandiosi.
Esistono molti video su youtube che promuovono questi aticoli, ma per darvi un’idea, vi invitiamo a guardare questo video:
Botti illegali: un pericolo nascosto
Oltre ai prodotti regolari, il mercato nero dei botti illegali rappresenta una minaccia enorme. Questi articoli, spesso fabbricati senza rispettare le norme di sicurezza, sono estremamente pericolosi. Vengono venduti sottobanco, senza certificazioni, e contengono quantità di esplosivo molto superiori ai limiti consentiti. Petardi come le famigerate “bombe carta” non solo sono illegali, ma possono causare danni devastanti.
Ogni anno, le forze dell’ordine sequestrano tonnellate di materiale pirotecnico illegale, ma il mercato nero continua a prosperare, alimentato dalla domanda di chi cerca botti più potenti a prezzi inferiori. Tutti questi prodotti non mettono a rischio solo chi li utilizza, ma anche chi si trova nei paraggi, aumentando il pericolo per tutti.
E il primo dell’anno si contano i danni.
Il bollettino di guerra dei feriti
Ogni anno, i telegiornali del primo gennaio sembrano un bollettino di guerra. I numeri parlano chiaro: decine, a volte centinaia, di persone finiscono nei pronto soccorso di tutta Italia per ferite causate dai botti. Si va da ustioni lievi a danni permanenti, come la perdita di dita o lesioni oculari gravi. A essere colpite sono soprattutto le mani, ma anche gli occhi e il viso sono frequentemente coinvolti. E ogni anno ci scappa sempre inevitabilmente anche il morto.
Non sono solo gli adulti a rischiare: purtroppo, molte delle vittime sono bambini o adolescenti che maneggiano petardi in modo incauto o senza la supervisione di un adulto. L’imprudenza, spesso combinata con l’uso di botti illegali, peggiora ulteriormente la situazione. Le forze dell’ordine e i medici ribadiscono ogni anno l’importanza di utilizzare fuochi d’artificio in modo sicuro e di affidarsi solo a prodotti certificati. Eppure, le immagini di mani bendate e visi feriti continuano a essere una triste costante del primo giorno dell’anno.
Non mancano poi gli idioti di San Silvestro che si divertono a far saltare in aria bidoni della spazzatura, fregandosene altamente dei danni che provocano alle auto parcheggiate. Guardate questo video:
L’altra faccia dei fuochi: l’inquinamento atmosferico
Dietro la bellezza dei fuochi d’artificio si nasconde un problema serio: l’inquinamento. Quando spariamo un razzo in cielo, non vediamo le particelle che rilascia nell’aria, ma loro restano lì, invisibili e dannose. I fuochi d’artificio emettono grandi quantità di particelle sottili, come PM2.5 e PM10, che sono associate a problemi respiratori e cardiovascolari. Queste particelle, composte spesso da metalli pesanti come bario, stronzio e alluminio, rimangono nell’atmosfera per ore o addirittura giorni, contribuendo all’inquinamento dell’aria.
Non è solo l’aria a essere contaminata. I coloranti chimici utilizzati per creare gli spettacolari effetti visivi rilasciano sostanze tossiche come nitrati e perclorati, che finiscono per contaminare il suolo e, nei casi peggiori, le falde acquifere. Il risultato è un danno ambientale che si somma a quello già provocato da altre attività umane. Anche l’anidride carbonica emessa dai fuochi, pur essendo in quantità minori rispetto a quella generata da auto o industrie, contribuisce al riscaldamento globale.
Tutti ecologisti per 364 giorni l’anno, pronti a bandire cannucce di plastica e fare la raccolta differenziata. Poi arriva Capodanno, e improvvisamente ci si dimentica del pianeta, sparando in aria petardi e fuochi come se non ci fosse un domani. Forse, un po’ di coerenza non guasterebbe neanche durante i festeggiamenti!
Il problema dei rifiuti
Se il cielo si illumina, il suolo si riempie di rifiuti. Dopo i festeggiamenti, i resti dei botti di capodanno e dei fuochi d’artificio finiscono ovunque: strade, parchi, giardini e corsi d’acqua. Gli involucri di plastica, cartone e materiali non biodegradabili spesso vengono abbandonati, trasformandosi in un problema per l’ambiente. Nelle città, squadre di operatori ecologici lavorano per giorni per ripulire tutto, ma nelle zone rurali e costiere, molti di questi rifiuti restano dove sono, accumulandosi e creando danni agli ecosistemi locali.
Il problema si aggrava nelle zone vicine ai corsi d’acqua o al mare. Molti residui dei botti finiscono direttamente nell’ambiente marino, dove mettono a rischio la fauna acquatica. I pezzi di plastica e metallo possono essere scambiati per cibo da pesci e uccelli, causando loro gravi danni. Un aspetto, volutamente ignorato, rende i fuochi d’artificio un problema ambientale complesso che non si limita al momento della loro esplosione.
Gli animali: le prime vittime dei botti
Se per noi i botti di Capodanno sono un divertimento, per gli animali rappresentano un incubo. I rumori forti e improvvisi spaventano sia gli animali domestici che quelli selvatici, causando stress, disorientamento e, in alcuni casi, incidenti gravi. Molti cani e gatti, terrorizzati dai botti, scappano di casa, rischiando di perdersi o di essere investiti. Le associazioni animaliste segnalano un aumento significativo delle segnalazioni di animali smarriti nei giorni successivi a Capodanno.
Ma non sono solo gli animali domestici a soffrire. Gli uccelli, in particolare, sono tra le vittime più colpite. Le esplosioni li spingono a volare in modo disordinato, spesso di notte, quando la visibilità è ridotta. Questo comportamento aumenta il rischio di collisioni con edifici, alberi o altri ostacoli. Gli animali selvatici, nei boschi o nelle campagne, subiscono uno stress che può avere conseguenze negative per la loro salute e la loro capacità di sopravvivere. Insomma, mentre noi festeggiamo, loro combattono per la sopravvivenza.
Esistono alternative sostenibili?
Fortunatamente, esistono soluzioni per festeggiare in modo responsabile senza rinunciare alla magia del Capodanno. I fuochi d’artificio silenziosi, ad esempio, rappresentano un’alternativa sempre più popolare. Questi prodotti riducono al minimo l’impatto acustico, mantenendo comunque effetti visivi spettacolari. Sono particolarmente adatti per chi vive in zone residenziali o per chi vuole rispettare la sensibilità degli animali.
Un’altra alternativa innovativa sono gli spettacoli di droni. Questi dispositivi, equipaggiati con luci a LED, possono creare coreografie luminose incredibili, sincronizzate con la musica, senza produrre rumore o emissioni nocive. Negli ultimi anni, molte città in tutto il mondo hanno adottato questa tecnologia, dimostrando che è possibile celebrare in modo sostenibile. Anche le luci a LED, utilizzate per creare installazioni artistiche o proiezioni, offrono un’opzione ecologica che non sacrifica la bellezza e l’emozione dei festeggiamenti.
I botti di Capodanno sono una tradizione radicata, ma il loro costo ambientale e sociale è troppo alto per essere ignorato. La consapevolezza dovrebbe prevalere sulla tradizione e il buon senso sui limiti entro il quale è consentito divertirsi. Le alternative ci sono, e sempre più persone stanno scegliendo di adottarle. Dopotutto, festeggiare l’inizio di un nuovo anno dovrebbe significare anche rispetto e responsabilità verso il mondo che ci circonda. Cambiare non significa rinunciare, ma evolversi: un Capodanno diverso è possibile, e può essere altrettanto magico.
Aggiornamento al 1 gennaio 2025
Napoli, l’unica città italiana con il via libera ai fuochi d’artificio, ha registrato 65 feriti di cui uno trasportato in terapia intensiva per ferita all’addome da proiettile e tutto’ora in rianimazione. Tra i feriti, anche un bimbo di due anni.
Il Capodanno di Napoli immortalato dal drone in volo tra i fuochi d'artificio pic.twitter.com/SyKyACKvOh
— Local Team (@localteamit) January 1, 2025
Foto copertina di meineresterampe da Pixabay
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