Manifesto di Ventotene: anche tu non l’avevi mai letto?

Fino a ieri, almeno un terzo degli italiani non sapeva neanche dove si trovasse Ventotene, mentre oggi è la parola più cliccata sul web. Tanti non sapevano neanche come si pronunciasse ma, grazie alla Presidente del consiglio, oggi abbiamo una pagina di storia replicata su tutte le testate giornalistiche, il che non guasta per la cultura generale.

Questa lacuna, non grave, dell’italiano medio nella conoscenza della storia italiana, porta, probabilmente, a una confusione sul nesso tra il discorso della Meloni e l’incazzatura della sinistra.

Quindi, per amor di verità, facciamo un piccolo recap sul periodo storico del Manifesto di Ventotene e l’importanza del processo di creazione della Comunità Europea.

Ventotene, questa sconosciuta

Ventotene, Seconda Guerra Mondiale: l’isola è un luogo di confinamento per gli oppositori del regime fascista. Qui, nel 1941, Altiero Spinelli ed Ernesto Rossi, oppositori del regime fascista, teorizzano sulla base di matrice marxista, una visione teocratica dell’Europa.  Quindi, mentre sono prigionieri, pensano un documento che possa offrire una via d’uscita alla situazione di crisi e guerra che sta devastando il continente. Nasce così il Manifesto di Ventotene.

In realtà, non inventano niente di nuovo. L’ idea di una confederazione europea aleggia da anni ma non è mai stata presa in considerazione.

Infatti, forse non tutti sanno che, il primo a consigliare la Confederazione come sistema per superare le divisione europee, fu Thomas Woodrow Wilson, Presidente degli Stati Uniti d’America durante la Prima guerra mondiale. Dimostrando una visione da grande statista, al Congresso di Parigi, davanti alle nazioni vincitrici, nel suo discorso articolato in ben quattordici punti, suggerì all’Europa che per garantire pace e supremazia  “dovrà essere creata un’associazione delle nazioni, in virtù di convenzioni formali, allo scopo di promuovere a tutti gli stati, grandi e piccoli indistintamente, mutue garanzie d’indipendenza e di integrità territoriale”. Associazione, quindi Confederazione, e non Comunità. E questo è solo uno dei quattordici punti.

E, in più, Wilson era del PD, in piena linea, almeno per il nome, con il Partito Democratico (per amor di verità PD in inglese sta per Democratic Party).

“Esiste un solo bene, la conoscenza, ed un solo male, l’ignoranza” (Socrate)

Non è vero che l’Europa è nata da un’idea antifascista, semmai i totalitarismi hanno confermato che ciò che Wilson prevedeva e suggeriva, erroneamente ignorato dalle aristocrazie e dai governi del primo Novecento.

Non so la Meloni, ma, almeno la sinistra doveva saperlo.

La lettura di Giorgia Meloni di alcuni passi del Manifesto di Ventotene, sebbene con diverse omissioni, ha scatenato lo sdegno, l’ira e l’insurrezione dell’intera sinistra italiana. Affermare “Non è la mia Europa“, dopo la lettura di alcuni passaggi del Manifesto, è come dire che uno non si riconosce nei messaggi sciovinisti e razzisti di Via col vento. E’ oggettivo che descrivendo il contesto storico in cui è ambientato, veicoli concetti ovviamente sbagliati, come il razzismo e il maschilismo, ma Via col vento resta una pietra miliare e un capolavoro della cinematografia mondiale. Allo stesso modo, nessuno può sminuire il valore storico che il Manifesto di Ventotene ha avuto nella formazione della coscienza europea, in quel preciso momento storico.

La sinistra progressista che abbatte le statue di Colombo perchè è un sanguinario conquistatore, oppure vuole Biancaneve di colore e transgender, in questo caso non è riuscita a percepire il valore del messaggio nel contesto storico attuale, ma soprattutto ha perso un’occasione per dare una vera lezione di storia alla destra sulle vere origini dell’idea di Europa unita.

Ma non è che nessuno aveva letto il Manifesto o hanno bigiato troppe volte le lezioni di storia a scuola?

Tina Rossi
Tina Rossi
(a.k.a. Fulvia Andreatta) Editrice. Una, nessuna e centomila, il suo motto è “è meglio fingersi acrobati, che sentirsi dei nani” Dice di sé:” Per attimi rimango sospeso nel vuoto,giuro qualche volta mi sento perduto, io mi fido solo del mio strano istinto, non mi ha mai tradito, non mi sento vinto, volo sul trapezio rischiando ogni giorno, eroe per un minuto e poi...bestia ritorno...poi ancora sul trapezio ad inventare un amore magari...è solo invenzione, per non lasciarsi morire...”