Ucraina, Russia: “Tregua è per avvio colloqui con Kiev”. Ma Trump “sta perdendo la pazienza”

(Adnkronos) – La tregua di tre giorni della guerra in Ucraina? Per la Russia rappresenta l'inizio dei colloqui diretti con Kiev, per Kiev è solo l'ennesimo atto di cinismo di Vladimir Putin. Ad esprimere le due divergenti opinioni, nel giorno in cui la Casa Bianca avverte che Trump sta "perdendo la pazienza", sono stati il ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov e l'analista Anatoly Amelin, ceo e fondatore dell'Istituto per il futuro ucraino.  La proposta del presidente russo di un cessate il fuoco nel Giorno della Vittoria è "l'avvio di negoziati diretti, senza precondizioni. In questa situazione, un cessate il fuoco (di 30 giorni) è considerato una precondizione", ha affermato Lavrov durante una conferenza stampa. Non è chiaro se Lavrov intendesse che i negoziati diretti sarebbero iniziati al momento del cessate il fuoco o se l'annuncio di Putin ne abbia segnato l'inizio. I funzionari ucraini non hanno ancora commentato la dichiarazione di Lavrov. In un post su Facebook, l'analista Amelin sostiene invece che Putin vuole solo non essere costretto a nascondere nel Mausoleo di Lenin i suoi autorevoli ospiti per la parata del 9 maggio, fra cui il Presidente cinese, Xi Jinping, il Premier slovacco Robert Fico e il Presidente serbo Aleksandr Vucic per paura dei droni di Kiev.  Una battuta che riassume quello che tutti a Kiev dicono: la proposta del Presidente russo è solo l'ennesimo atto di cinismo da parte sua. Non certo un gesto di buona volontà sulla difficile strada del negoziato. Il Cremlino modella un cessate il fuoco, in questo caso in coincidenza con l'arrivo a Mosca di dignitari stranieri per la parata militare sulla Piazza rossa del 9 maggio sui suoi interessi.  "E' un altro tentativo di manipolazione: chissà perché tutti devono aspettare fino all'8 maggio prima del cessate il fuoco, solo per offrire a Putin il silenzio di cui ha bisogno per la sua parata. Abbiamo a cuore le vite umane, non le parate. Questa è la ragione per cui crediamo, e il mondo crede, che non ci siano ragioni di aspettare fino all'8 marzo", ha dichiarato Volodymir Zelensky. "Il cessate il fuoco non deve essere solo per alcuni giorni, solo per tornare a uccidere in seguito. Deve essere immediato, completo e senza condizioni, per almeno 30 giorni, come garanzia. Questo è il fondamento che può portare alla diplomazia reale", ha aggiunto il Presidente ucraino.  Nel frattempo la portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt, ha reso noto che Donald Trump è "sempre più frustrato" dal mancato accordo per una pace definitiva tra Russia e Ucraina. "Non c'è molto altro tempo o sforzi che gli Stati Uniti possono dare, quindi abbiamo bisogno che entrambe le parti vengano al tavolo a negoziare", ha aggiunto. Poco prima era stato il consigliere per la Sicurezza nazionale degli Stati Uniti, Mike Waltz, a lanciare un avvertimento sia a Mosca che a Kiev: raggiungere un'intesa il prima possibile, prima che Trump "perda la pazienza" dopo settimane di negoziati sostenuti da Washington. "Solo il presidente Trump poteva portare Russia e Ucraina al tavolo delle trattative", ha scritto Waltz in un articolo pubblicato su The National Interest, nel giorno in cui il leader repubblicano celebra 100 giorni dall'inizio del nuovo mandato. Secondo Waltz, i ripetuti sforzi diplomatici della Casa Bianca hanno avvicinato le parti all'idea di una pace possibile, ma ora "è il momento di agire con rapidità". Trump – ha ricordato – ha fatto della pace in Ucraina una priorità simbolica della sua presidenza, promettendo di porre fine a uno "spargimento di sangue insensato". Progressi concreti continuano tuttavia a scarseggiare, motivo per cui il presidente ha recentemente stabilito una sua personale "scadenza" per la conclusione dei negoziati. Nonostante Trump abbia accusato entrambe le parti di intransigenza, il suo tono è stato più critico verso Zelensky. Se non si registreranno progressi tangibili, ha ammonito Waltz, gli Stati Uniti potrebbero cambiare posizione sul conflitto, lasciando intendere che la pazienza dell'amministrazione Trump non sarà illimitata.  "Tutti noi vogliamo che questa guerra finisca in modo equo, senza regali a Putin, soprattutto non di territorio", ha dichiarato Zelensky durante un vertice regionale, mentre Washington sembra sempre più convinta di portare avanti il suo piano di pace che prevede la concessione a Mosca delle regioni già occupate.     —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)