Leone XIV si commuove: “Scelto senza merito, vengo con timore e tremore”. Riceverà Zelensky

(Adnkronos) – Inizia l'era Leone XIV. "Sono stato scelto senza alcun merito e, con timore e tremore, vengo a voi come un fratello che vuole farsi servo della vostra fede e della vostra gioia, camminando con voi sulla via dell'amore di Dio, che ci vuole tutti uniti in un'unica famiglia" ha detto il Pontefice nella omelia di inizio pontificato, commuovendosi nel ricevere l'Anello del Pescatore dal cardinale Luis Antonio Tagle. Di fronte a lui, stima il Vaticano, circa 200mila fedeli. La Santa Sede annuncia, poi, che oggi Zelensky sarà ricevuto in udienza dal Pontefice.  "Amore e unità: queste – scandisce nel passaggio dell'omelia che è stata accolta con l'applauso dei fedeli – sono le due dimensioni della missione affidata a Pietro da Gesù. Ce lo narra il brano del Vangelo, che ci conduce sul lago di Tiberiade, lo stesso dove Gesù aveva iniziato la missione ricevuta dal Padre: 'pescare' l'umanità per salvarla dalle acque del male e della morte. Passando sulla riva di quel lago, aveva chiamato Pietro e gli altri primi discepoli a essere come Lui 'pescatori di uomini' e ora, dopo la risurrezione, tocca proprio a loro portare avanti questa missione, gettare sempre e nuovamente la rete per immergere nelle acque del mondo la speranza del Vangelo, navigare nel mare della vita perché tutti possano ritrovarsi nell'abbraccio di Dio". "Come può Pietro portare avanti questo compito? Il Vangelo – osserva papa Prevost – ci dice che è possibile solo perché ha sperimentato nella propria vita l'amore infinito e incondizionato di Dio, anche nell’ora del fallimento e del rinnegamento. Per questo, quando è Gesù a rivolgersi a Pietro, il Vangelo usa il verbo greco agapao, che si riferisce all'amore che Dio ha per noi, al suo offrirsi senza riserve e senza calcoli, diverso da quello usato per la risposta di Pietro, che invece descrive l'amore di amicizia, che ci scambiamo tra di noi. Quando Gesù chiede a Pietro: 'Simone, figlio di Giovanni, mi ami?', si riferisce dunque all'amore del Padre. È come se Gesù gli dicesse: solo se hai conosciuto e sperimentato questo amore di Dio, che non viene mai meno, potrai pascere i miei agnelli; solo nell'amore di Dio Padre potrai amare i tuoi fratelli con un 'di più', cioè offrendo la vita per i tuoi fratelli".  Il Pontefice ha invitato tutti gli "uomini e le donne di buona volontà" a fare un cammino insieme per costruire un mondo senza guerra: "Costruiamo un mondo nuovo in cui regni la pace. E questa è la strada da fare insieme, tra di noi ma anche con le Chiese cristiane sorelle, con coloro che percorrono altri cammini religiosi, con chi coltiva l’inquietudine della ricerca di Dio, con tutte le donne e gli uomini di buona volontà, per costruire un mondo nuovo in cui regni la pace". "Questo – dice Leone XIV – è lo spirito missionario che deve animarci, senza chiuderci nel nostro piccolo gruppo né sentirci superiori al mondo; siamo chiamati a offrire a tutti l’amore di Dio, perché si realizzi quell’unità che non annulla le differenze, ma valorizza la storia personale di ciascuno e la cultura sociale e religiosa di ogni popolo". "Fratelli, sorelle, questa è l’ora dell’amore! La carità di Dio che ci rende fratelli tra di noi è il cuore del Vangelo e, con il mio predecessore Leone XIII, oggi possiamo chiederci: se questo criterio 'prevalesse nel mondo, non cesserebbe subito ogni dissidio e non tornerebbe forse la pace?' – sottolinea papa Prevost citando l'enciclica-bussola Rerum Novarum -. Con la luce e la forza dello Spirito Santo, costruiamo una Chiesa fondata sull’amore di Dio e segno di unità, una Chiesa missionaria, che apre le braccia al mondo, che annuncia la Parola, che si lascia inquietare dalla storia, e che diventa lievito di concordia per l'umanità. Insieme, come unico popolo, come fratelli tutti, camminiamo incontro a Dio e amiamoci a vicenda tra di noi".  La cerimonia di insediamento di papa Leone XIV prosegue con il canto del ‘Credo’, al quale segue la preghiera dei fedeli con cinque invocazioni, in portoghese, francese, arabo, polacco e cinese. Si prega il Signore per la Chiesa, ovunque diffusa sulla terra, per il Romano Pontefice, che inizia il suo ministero, per quanti detengono le responsabilità di governo, per coloro che si trovano nella sofferenza e nel disagio, per la stessa assemblea. Il Pontefice ha invitato tutti gli "uomini e le donne di buona volontà" a fare un cammino insieme per costruire un mondo senza guerra: "E questa è la strada da fare insieme, tra di noi ma anche con le Chiese cristiane sorelle, con coloro che percorrono altri cammini religiosi, con chi coltiva l’inquietudine della ricerca di Dio, con tutte le donne e gli uomini di buona volontà, per costruire un mondo nuovo in cui regni la pace". Il passaggio è stato applaudito in Piazza San Pietro. "Questo – dice Leone XIV – è lo spirito missionario che deve animarci, senza chiuderci nel nostro piccolo gruppo né sentirci superiori al mondo; siamo chiamati a offrire a tutti l’amore di Dio, perché si realizzi quell’unità che non annulla le differenze, ma valorizza la storia personale di ciascuno e la cultura sociale e religiosa di ogni popolo". "Fratelli, sorelle, questa è l’ora dell’amore! La carità di Dio che ci rende fratelli tra di noi è il cuore del Vangelo e, con il mio predecessore Leone XIII, oggi possiamo chiederci: se questo criterio 'prevalesse nel mondo, non cesserebbe subito ogni dissidio e non tornerebbe forse la pace?' – sottolinea papa Prevost citando l'enciclica-bussola Rerum Novarum -. Con la luce e la forza dello Spirito Santo, costruiamo una Chiesa fondata sull’amore di Dio e segno di unità, una Chiesa missionaria, che apre le braccia al mondo, che annuncia la Parola, che si lascia inquietare dalla storia, e che diventa lievito di concordia per l’umanità. Insieme, come unico popolo, come fratelli tutti, camminiamo incontro a Dio e amiamoci a vicenda tra di noi".  La cerimonia di insediamento di papa Leone XIV prosegue con il canto del ‘Credo’, al quale segue la preghiera dei fedeli con cinque invocazioni, in portoghese, francese, arabo, polacco e cinese. Si prega il Signore per la Chiesa, ovunque, diffusa sulla terra, per il Romano Pontefice, che inizia il suo ministero, per quanti detengono le responsabilità di governo, per coloro che si trovano nella sofferenza e nel disagio, per la stessa assemblea.  Ovazione in Piazza San Pietro per il Pontefice che oggi ha fatto il suo primo giro in papamobile, arrivata fino a Piazza Pia. Molti fedeli, soprattutto nelle parti più lontane dal sagrato, hanno tentato una vera e propria corsa ai margini dei quadrati allestiti per consentire il passaggio del Pontefice pur di salutarlo e tendergli la mano. Il primo bagno di folla di papa Prevost sulla papamobile è stato scandito dai rintocchi delle campane a festa della Basilica di San Pietro.  Papa Prevost, nel suo primo bagno di folla in papamobile, allungando il percorso fin dentro la Piazza San Pietro, ha fatto fermare un momento l'auto scoperta per stringere le mani dei fedeli. Benedice e dà un bacio a un bambino. 
Sono stati oltre 10mila i fedeli in Piazza San Pietro per la messa di insediamento del Papa. Il flusso di persone arriva da ogni lato, da via della Conciliazione, dal Lungotevere, da via Ottaviano e conta gruppi di religiosi, famiglie, fedeli da ogni parte del mondo armati di bandiere.  A San Pietro gruppi religiosi, famiglie, fedeli da tutto il mondo ma anche joggers. Tra la folla c'era anche un gruppetto di 4-5 persone che fa jogging, incurante – o forse divertito – della marea umana che grida 'Viva il Papa' e 'Leone-Leone', sporgendosi dalle transenne lungo via della Conciliazione per vedere il passaggio di Papa Prevost con la papamobile (VIDEO), prima della messa che inaugurerà l'inizio ufficiale del suo pontificato.  Sono stati intercettati ai varchi di controllo 10 cittadini peruviani intenzionati a raggiungere l'area di San Pietro con al seguito cartelli e altri vessilli contenenti messaggi di protesta contro le loro autorità di governo. Il gruppo è stato identificato dalla polizia. Sui cartelli le scritte "No a la justicia farsa! Libertad al presidente" (no alla giustizia farsa, libertà al presidente) e "Perù te quiero per eso te defiendo" (Perù ti amo e per questo ti difende).  Papa Leone XIV saluta le delegazioni internazionali presenti nella Basilica di San Pietro al termine della cerimonia di inizio pontificato. La prima a porgere il saluto è stata quella italiana, guidata dal Capo dello Stato, Sergio Mattarella, che, prima di congedarsi, ha omaggiato il Santo Padre con la mano sul cuore. È seguita la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, sorridente, che ha scambiato alcune parole con il Pontefice per poi salutarlo con un breve inchino. Hanno poi stretto la mano a Papa Leone XIV anche il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, e il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano. Mattarella ha salutato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky: a pochi metri di distanza era seduto il vicepresidente degli Stati Uniti, J.D. Vance (convertito al cattolicesimo nel 2019), presente con la moglie Usha, anche lei con il capo coperto. Tra i momenti più significativi c'è stata la stretta di mano tra il vicepresidente americano Jd Vance e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Una stretta di mano che ha il sapore della 'riconciliazione' – dopo quella già avvenuta con Donald Trump il 26 aprile scorso in occasione dei funerali di Francesco – dopo la lite del 28 febbraio nello Studio Ovale della Casa Bianca, quando Zelensky era stato duramente attaccato, in particolare proprio da Vance. Il vicepresidente Usa è tornato, poi, in ambasciata (VIDEO). Caloroso anche l'abbraccio tra Zelensky e Meloni.   Secondo quanto si apprende, si è tenuto un incontro bilaterale, in Vaticano, tra la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il presidente israeliano Isaac Herzog. Tra le autorità internazionali anche la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen. La delegazione italiana era guidata anche dal vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani, che prima dell'inizio della cerimonia ha avuto un breve scambio con il presidente del Perù e con il governatore di Chiclayo, diocesi legata alla storia pastorale del nuovo Pontefice. Sul sagrato di San Pietro presenti, inoltre, il presidente della Camera Lorenzo Fontana e, in rappresentanza del Senato, la vicepresidente Licia Ronzulli: il presidente dell'assemblea di Palazzo Madama, Ignazio La Russa, era impegnato alla comunione di sua nipote. Tra gli ex premier, ci sono Matteo Renzi e Mario Monti. Tra le autorità presenti anche il vicepresidente del Csm Fabio Pinelli. Il Papa, nel corso del saluto alle delegazioni nella Basilica di San Pietro, ha abbracciato il fratello maggiore Louis Prevost, accompagnato dalla consorte. Con lui, un saluto affettuoso fuori dal protocollo.  Nel giorno in cui Leone XIV ha inaugurato il proprio ministero petrino, cade l'anniversario della nascita di Giovanni Paolo II, nato il 18 maggio 1920 a Wadowice, in Polonia, come Karol Wojtyła. Una coincidenza che unisce simbolicamente l'inizio di un nuovo pontificato al ricordo di uno dei Papi più amati, proclamato santo da Papa Francesco nel 2014.  Il compleanno del pontefice nato 105 anni fa è solo il primo di molti eventi, storici, politici e culturali, che rendono il 18 maggio una data ricca di significato. Nel 1652, ad esempio, il 18 maggio la colonia del Rhode Island approvava la prima legge contro la schiavitù nel Nord America, un passo fondamentale verso l'abolizione della schiavitù che sarebbe arrivata un secolo e mezzo più tardi. Nel 1804, sempre il 18 maggio, Napoleone Bonaparte veniva proclamato imperatore dei francesi, un atto che sanciva il consolidamento del suo potere e che avrebbe cambiato per sempre la geopolitica europea. Un altro segno di quanto la storia possa cambiare in un solo giorno. Giusto 113 anni più tardi, il 18 maggio del 1917, veniva approvato dal Congresso degli Stati Uniti il Selective Service Act, che conferiva al presidente il potere di arruolare soldati per partecipare alla Prima Guerra Mondiale. E fu proprio nel corso della Seconda Guerra Mondiale che avvenne uno degli eventi bellici più significativi, la Battaglia di Montecassino (1944), che il 18 maggio vide gli Alleati prevalere sulla Linea Gustav, un passaggio decisivo per la liberazione dell'Italia dal nazifascismo. Il 18 maggio è anche la data in cui nel 1974 l'India divenne ufficialmente un paese con armi nucleari, realizzando il suo primo test nucleare a Pokhran. Un passo che avrebbe avuto conseguenze geopolitiche e strategiche di lunga durata, segnando l'India come una potenza nucleare nel contesto internazionale. Tra i nati il 18 maggio, oltre a Karol Wojtyła, figura anche un altro personaggio indimenticabile della storia italiana: Giovanni Falcone (1939), il magistrato che ha dato la vita nella lotta contro la mafia, simbolo di giustizia e coraggio. Oltre a Falcone e Wojtyła, il 18 maggio ha visto nascere anche Bertrand Russell (1872), il celebre filosofo e matematico britannico, vincitore del premio Nobel per la letteratura e figura di spicco nelle scienze sociali e politiche, che con la sua riflessione ha influenzato profondamente il pensiero contemporaneo. Il 18 maggio non è solo un giorno carico di significato storico e civile, ma ha anche visto eventi rilevanti nel mondo dello sport e della cultura. Nel 1994, infatti, il Milan conquistava la sua Champions League sconfiggendo il Barcellona con un imponente 4-0, una vittoria che resterà nella storia del calcio come una delle più straordinarie della sua epoca. E nel 1999, proprio il 18 maggio, Carlo Azeglio Ciampi iniziava il suo mandato come presidente della Repubblica, portando con sé un’idea di serietà e responsabilità che ha caratterizzato tutta la sua carriera politica. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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