Comunali, centrosinistra avanti: Salis vince a Genova, Barattoni a Ravenna

(Adnkronos) – Genova e Ravenna al centrosinistra, Taranto e Matera al ballottaggio. Questi i dati del primo turno delle elezioni amministrative 2025. A vincere sono intanto Silvia Salis e Alessandro Barattoni, nettamente in testa rispetto agli sfidanti a Genova e Ravenna. Le urne si sono chiuse alle 15. Sono stati 117 i comuni delle regioni a statuto ordinario e nove i comuni commissariati della Sicilia chiamati all'elezione diretta del sindaco e al rinnovo dei consigli comunali. Sono stati tre i capoluoghi di provincia al voto – Taranto, Ravenna e Matera – insieme a Genova, capoluogo di regione. Circa due milioni i cittadini chiamati alle urne. Il turno di ballottaggio si svolgerà quindi domenica 8 e lunedì 9 giugno. "Dedico la vittoria a mio padre, mi avrebbe detto che è orgoglioso di me". Così la neo sindaca di Genova Silvia Salis in conferenza stampa, parlando del padre Eugenio, morto pochi giorni prima dell'inizio della campagna elettorale. "Cambiamento e unità sono stati sicuramente due elementi fondanti di questa campagna elettorale che partiva già da un senso di un risultato negativo di questa amministrazione che era emerso alle Regionali, dove comunque il sindaco uscente a Genova aveva ricevuto una sonora bocciatura", ha poi aggiunto commentando il risultato elettorale che l'ha vista vincitrice al primo turno. "Sicuramente un cambiamento era auspicato, la città lo chiedeva e il senso di unità che abbiamo saputo dare con la giusta coalizione ha convinto l’elettorato. Credo che questo ampio risultato sia il risultato di questo", ha sottolineato. E ancora: "La città aveva bisogno di un vento nuovo e soprattutto di scollarsi di dosso una serie di anni e di avvenimenti che ci avevano portato ai disonori delle cronache. Questa sicuramente, unita alla bocciatura della gestione della destra di questa città, è stata la cosa principale. Nonostante continui attacchi noi abbiamo tirato dritto e abbiamo superato tutte le prove della campagna elettorale". "Non mi preoccupa perché quasi tutte le maggiori città d'Italia sono amministrate dal campo progressista, di certo ci sono esempi come Torino e il Piemonte con amministrazioni progressiste che collaborano con una Regione di centrodestra. Il tema c'è quando le persone non rispettano il proprio ruolo istituzionale", ha poi risposto a chi le ha chiesto se la preoccupi collaborare con Regione e governo di centrodestra. "Mi aspetto una grande collaborazione come c'è stata in questa campagna elettorale, mi aspetto la responsabilità di chi finalmente dopo dieci anni si ritrova ad amministrare. Chiedo responsabilità, realismo, pragmatismo, perché abbiamo davanti delle sfide molto importanti e io ho intenzione di fare, ma non per finta come hanno fatto in questi anni, ma portare dei risultati che non siano solo inaugurazioni e rendering", ha detto ancora. "Mi aspetto collaborazione, responsabilità e mi aspetto un cambio di tono perché a questo punto sono la sindaca di Genova che avrà a che fare con un presidente della Regione, gli porterò rispetto, ma devo essere rispettata", ha poi detto. sul rapporto con il presidente della Regione Marco Bucci. "Ho sentito tutti i leader, sono tutti molto contenti, soddisfatti di questo risultato e di come lo abbiamo ottenuto", le parole di Salis. In base ai dati del Viminale, diffusi sul sito Eligendo e relativi a 626 sezioni su 653 alle comunali di Genova è avanti, con il 51,65%, Salis, candidata di Partito democratico, Alleanza verdi e sinistra, Silvia Salis sindaca, Riformiamo Genova, Movimento 5 Stelle. A seguire, con il 44,05%, c'è Pietro Piciocchi, candidato per il centrodestra (Bucci Noi Moderati Orgoglio Genova, Lega, Forza Italia, Piciocchi sindaco vince Genova, Udc, Fratelli d'Italia, Npsi-Democrazia cristiana).  Mattia Crucioli, per Uniti per la Costituzione è all'1,44% e Antonella Marras, candidata per la Sinistra Alternativa è all'1,29%, Francesco Toscano, candidato per Democrazia Sovrana e Popolare è allo 0,78%, Raffaella Gualco, candidata per Genova Unita è allo 0,51%, Cinzia Ronzitti, candidata per il Partito Comunista dei Lavoratori è allo 0,27%. “È una bella vittoria, merito del lavoro di tanti e di un progetto che punta a guidare i cambiamenti dei prossimi 10 anni. I ravennati ci hanno dato fiducia, lavoreremo fin dal primo giorno per recuperare sull’astensione e sulla percentuale del voto”. Questo il primo commento a caldo di Alessandro Barattoni, nuovo sindaco di Ravenna, eletto con il supporto di una coalizione di centrosinistra che vedeva presenti il Partito Democratico, il Movimento 5 Stelle, Alleanza Verdi Sinistra, il Partito Repubblicano Italiano e altre due liste civiche.  In merito alla continuità con la precedente giunta guidata da Michele De Pascale, oggi presidente della Regione Emilia Romagna, Barattoni ha precisato che intende “trasformare e cambiare la città”. Infine, in riferimento al cosiddetto ‘campo largo’ che lo ha sostenuto con Partito Democratico e Allenza Verdi Sinistra uniti al Movimento 5 stelle, il nuovo sindaco ha specificato che “era un’alleanza fatta su Ravenna, sono convinto che tutti abbiamo lavorato bene, sono venuti i leader di tutti i partiti nazionali ma il programma lo abbiamo scritto solo su Ravenna”. Secondo i dati pubblicati sul sito Eligendo del Viminale, quando sono stati scrutinate 133 sezioni su 164, alle elezioni comunali di Ravenna è in testa Barattoni, candidato del campo largo, con il 58,28%, seguito da Nicola Grandi (sostenuto da Fratelli d’Italia, Forza Italia e dalla lista civica 'Viva Ravenna'), con il 24,92%.  Alvaro Ancisi (sostenuto dalla Lega e dalla lista civica 'Ambiente e animali') è al 6,47% e Veronica Verlicchi (lista civica 'La Pigna') è al 4,42%. Marisa Iannucci, candidata di Rifondazione comunista, Potere al Popolo, Ravenna in Comune, Pci, è al 2,97%, Giovanni Morgese, candidato di Dc Ravenna, è all'1,48% e Maurizio Miserocchi (Ravenna al Centro) è all'1,46%. "Centrosinistra avanti nelle grandi città e Genova e Ravenna conquistate al primo turno: c’è un Paese che vuole cambiare e che sceglie persone credibili, preparate e inclusive. La lezione che viene dalla prima tornata elettorale delle amministrative ci dice che al di là della propaganda e delle parole vuote, la destra non è credibile e la prova del governo non paga". Così in una nota Chiara Braga e Francesco Boccia, capigruppo Pd alla Camera e al Senato, e Nicola Zingaretti, capo delegazione Pd al Parlamento europeo che aggiungono: "Cambiare si può, costruire un’altra idea di paese più giusto, solidale e democratico è possibile. Oggi è un giorno importante per tutte le forze del centrosinistra che hanno scelto l’unità e che credono nell’alternativa". Dai dati del Viminale sul sito di Eligendo, in 49 sezioni scrutinate su 191, il candidato del centrosinistra Pietro Bitetti (sostenuto dal Pd, Avs, Per Bitetti sindaco, Demos, Unire Taranto, Con Bitetti, Democrazia Cristiana e Partito Liberal Democratico-Azione) è al 37,10%. Francesco Tacente, candidato di Taranto Popolare, Prima Taranto, Patto Popolare, Fortemente Liberi, Noi Taranto, Riformisti per Taranto-Socialisti, Udc-Evviva Taranto, è al 25,94%. Il candidato Luca Lazzàro, sostenuto da Fratelli d'Italia, Forza Italia, Partito Liberale e a Noi Moderati-Lazzàro sindaco è al 19,78%. Annagrazia Angolano, candidata del Movimento Cinque Stelle e della lista Angolano sindaca, è al 10,91%. Mirko di Bello, candidato per Lista con Di Bello, Taranto e Futuro, Lista Movimento Sportivo, I Rioni, Tre Terre, Impronta Verde è al 5,20% mentre Mario Cito, candidato di At6-Lega d'Azione Meridionale, è all'1,07%. Alle elezioni comunali a Matera, in base ai dati del sito Eligendo del Viminale, quando sono stati scrutinate 6 sezioni su 62 Roberto Cifarelli, ex Pd, sostenuto da una coalizione civica trasversale in cui ci sono esponenti di Forza Italia, Azione, +Europa, è al 44,19% seguito da Antonio Nicoletti, candidato del centrodestra, con il 36,54%. Domenico Bennardi, già sindaco da ottobre 2020 a ottobre 2024, candidato per il M5S, è all'8%, Vincenzo Santochirico, sostenuto dalla civica Progetto Comune Matera è al 7,84% e Luca Prisco (Mathera-Democrazia Materana) è 3,42%. Affluenza al 57,01% nei nove Comuni siciliani chiamati a rinnovare i propri organi amministrativi. Gli elettori interessati dalla tornata elettorale erano 55.608, quelli che si sono recati alle urne sono stati 33.347. Si è votato a Realmonte, in provincia di Agrigento; Montemaggiore Belsito e Prizzi, nel Palermitano; Solarino, in provincia di Siracusa; Favignana, nel Trapanese. Quattro i centri in provincia di Catania chiamati alle urne Castiglione di Sicilia, Palagonia, Raddusa e Ramacca. Solo in uno, a Palagonia, i seggi saranno assegnati con il sistema proporzionale, poiché gli abitanti sono più di 15mila. In tutte le altre amministrazioni si è votato con il maggioritario. Affluenza in calo in quasi tutti i Comuni interessati dalla tornata elettorale, a eccezione di Solarino, dove ha votato il 67,14% degli elettori (+4,81% rispetto alle precedenti comunali) e a Raddusa, dove a votare sono stati il 50,15% degli aventi diritto (nella tornata precedente erano stati il 49,43%). Segno meno, invece, a Ramacca, dove l'affluenza è stata del 54,01% a fronte del 60,58% delle precedenti amministrative, -6,57%). Questa l'affluenza negli altri comuni interessati dal voto: Realmonte, 55,44% (-2,29%); Castiglione di Sicilia, 44,85% (-0,52%); Palagonia, 54,55% (-2,79%); Montemaggiore Belsito, 72,7% (0,21); Prizzi 66,59 (-2,5%); Favignana, 55,80% (-1,14). Erano nove i comuni veneti al voto durante questo fine settimana. A Santa Maria di Sala (Venezia), unico comune sopra i 15mila abitanti e quindi a rischio ballottaggio, a poco più di un terzo dello spoglio Alessandro Arpi del centrodestra è nettamente avanti e virtualmente il nuovo primo cittadino. A Eraclea l’avvocata Nadia Zanchin è stata rieletta sindaca per il centrodestra, dopo sei mesi di commissario prefettizio. Sconfitta di Lega e Fratelli d'Italia invece a Borso del Grappa (Treviso), dove vince la civica Fiorella Ravagnolo che diventa anche la prima donna sindaco nella storia del paese trevigiano. Sconfitta del centrodestra anche a Porto Viro (Rovigo), dove era sindaca l’attuale assessore regionale di Fratelli d’Italia Valeria Mantovan: vince l’ex comandante della polizia locale Mario Mantovan contro Stefano Permunian candidato unitario di tutto il centrodestra. Nel Bellunese, a San Nicolò di Comelico, è stato eletto Davide De Rigo Cromaro, mentre a Sospirolo la prima cittadina è Livia Cadore, entrambi erano gli unici candidati. A Ospedaletto Euganeo (Padova), dopo un anno di commissariamento, a spuntarla è Fabio Vigato. Giochi chiusi anche in provincia di Verona: a Bevilacqua gli elettori hanno premiato Marco Alessandro Grazia, a Castagnaro, dopo il commissariamento, il primo cittadino è Jonathan Modenese. Sono sette i sindaci eletti in Basilicata, con liste civiche, tutti in Comuni inferiori ai 15mila abitanti. In provincia di Potenza, ad Atella rieletto Giuseppe Donato Telesca con il 37,05%; a Lavello Pasquale Carnevale con il 60,28% ha superato il candidato di centrosinistra Antonio Annale; a Senise eletta Eleonora Castronuovo con il 45,09%; a Tolve nuovo sindaco è Renato Martucci che ha superato Delia Filomena D'Eugenio, con il 51,5%. In provincia di Matera, Giuseppe Candela è il nuovo sindaco di Irsina, unico candidato sindaco in corsa. Inoltre a Montalbano Jonico è stato eletto Giuseppe Di Sanzo (con il 71,24% ha battuto l'altro candidato Marcello Maffia) mentre a Bernalda è stata eletta sindaca Francesca Matarazzo, con poco più di cento voti di scarto, il 50,92% rispetto allo sfidante Giuseppe Gallotta. Per quanto riguarda l'affluenza definitiva, si è attestata al 56,29%. E' il dato relativo a tutte 2.342 sezioni, diffuso sul sito Eligendo. Alla precedente tornata elettorale l'affluenza era stata del 56,32%.  —politicawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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