Guerra Ucraina-Russia, la guerra di Putin tra strategia e problemi di risorse: l’analisi

(Adnkronos) – Vladimir Putin non si ferma, la guerra in Ucraina continua e la pace appare ancora lontana. I negoziati con Kiev non decollano, il campo di battaglia rimane la priorità per Mosca. Per la Russia, però, la guerra rischia di diventare una salita e il carburante – in termini di uomini e mezzi – non è infinito. Per questo il Cremlino, secondo le analisi di diversi osservatori, deve valutare il peso di perdite significative di equipaggiamenti e convivere con problemi logistici crescenti.  "Nessuno può combattere per molti anni. La Russia ha molte risorse e molti uomini, ma ha anche limiti", afferma l'analista militare ucraino Ivan Stupak, citato dal Moscow Times, in un report che che ridimensiona il successo militare di Mosca al fronte e la capacità di sostenerlo sul lungo periodo, malgrado la trasformazione dell'economia russa in una economia di guerra permanente.  
Mosca ha perso più di 10mila mezzi militari, tremila carri armati e 250 aerei dall'inizio della guerra, emerge da un rapporto dell'intelligence del Pentagono citato dal Washington Post. Le riserve di mezzi corazzati di epoca sovietica, da cui le forze di Mosca hanno pesantemente attinto dall'inizio dell'invasione contro l'Ucraina, è quasi finita. L'attuale produzione annuale di carri – 200 l'anno, per alcuni anche solo 80 – non riesce a soddisfare le necessità al fronte. 
I soldati russi spesso caricano il nemico a bordo di mezzi civili, come un Suv Porsche Cayenne, come si vede in un video, pubblicato su Telegram. Mosca ha invece aumentato notevolmente la produzione, e l'impiego, di droni. Concentrano le forze, dispiegano i droni in massa e colpiscono obiettivi della logistica ucraina prima di spingere avanti, ha commentato un analista.  Nelle ultime settimane è stata intensificata l'offensiva delle forze russe nel nord est e nell'est dell'Ucraina, in seguito alla richiesta di Putin per la creazione di una 'zona cuscinetto' lungo il confine: sono stati catturati insediamenti nella regione di Sumy, ci sono stati avanzamenti a Kharkiv e per circondare la città strategica di Pokrovsk, nella regione di Donetsk. A maggio le forze russe hanno organizzato una media di 184 assalti al giorno, il 19 per cento in più che non ad aprile, ha calcolato il sito di intelligence da fonti aperte ucraino Deep State.   
Mosca concentra le sue forze per colpire i punti deboli della difesa ucraina e fare breccia, spiega l'analista della Bbc, Pavel Aksyonov. "L'obiettivo delle forze russe è quello di esaurire le forze ucraine e impedire loro di inviare rinforzi a zone critiche. Ma la cattura della città di Sumy è improbabile. Non hanno abbastanza forza. Ora il fronte a Donetsk cede e la Russia ne sta traendo vantaggio. Stanno cercando di circondare Pokrovsk e Kostiantynivka e stanno trasferendo in questa zona altre forze", ha spiegato Stupak. Ma non è in vista una svolta in grado di ribaltare l'esito della guerra in corso.  L'Ucraina è più vulnerabile in seguito ai combattimenti nella regione del Kursk. "Abbiamo subito pesanti perdite sia in termini di uomini che di equipaggiamenti. Abbiamo ridispiegato molte unità nel Kursk, incluse unità della regione di Donetsk. Ma per catturare solo l'intera regione di Donetsk, sarebbero necessari alle forze di Mosca, al ritmo di avanzamento attuale, fino a tre anni. E le rimanenti regioni già annesse, un tempo ancora maggiore, nuove risorse e altri massacri. E' vero che il Cremlino "è questione di sopravvivenza e legittimità", sottolinea l'esperto militare russo Pavel Luzin. "Le forze russe hanno disperatamente bisogno di una pausa nei combattimenti, ma non possono permettersela a livello politico. L'Ucraina non chiede la pace a ogni costo", conclude. Ed è armata per farlo. A fronte di un calo degli aiuti dagli Usa, proseguono quelli europei ed è aumentata la capacità di produzione interna.   —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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