“Whenever Wherever”: Shakira lancia il pop latino

Ci sono canzoni che non si limitano a conquistare le classifiche, ma aprono vere e proprie ere musicali. Nel 2001, a lanciare il pop latino su scala globale è Shakira, con il suo primo singolo internazionale: “Whenever, Wherever”. Il brano mescola sonorità andine, ritmi dance-pop e un videoclip ipnotico, diventando il biglietto da visita con cui la cantante colombiana si presenta al mondo intero.

Il pezzo esce nell’autunno 2001 come singolo di debutto in inglese, estratto dall’album Laundry Service. In poche settimane scala le classifiche di oltre 30 Paesi, dall’Europa agli Stati Uniti, diventando uno dei tormentoni più venduti di sempre: oltre 8 milioni di copie solo nel formato fisico. Per milioni di persone, l’estate successiva ha un unico ritornello da ballare: Whenever, wherever, we’re meant to be together.

L’esplosione latina dei primi Duemila

L’arrivo di Shakira sul mercato internazionale non è un caso isolato: siamo nell’epoca d’oro del pop latino. Negli anni precedenti Ricky Martin incendia i palchi con “Livin’ la Vida Loca”, mentre Jennifer Lopez unisce cinema e musica diventando un’icona pop globale. Shakira, con il suo stile inconfondibile e il mix di radici colombiane e modernità pop, porta una ventata nuova, più autentica e personale.

Rispetto agli anni ’90 della dance e alle sonorità elettroniche che dominano le estati europee, i primi anni 2000 si definiscono internazionali: è il decennio in cui le contaminazioni culturali iniziano a fare da padrone. “Whenever, Wherever” rappresenta perfettamente questo passaggio: dalle spiagge mediterranee alle discoteche di Miami, dalle radio latine ai palinsesti di MTV, il brano cancella le distanze e fa ballare il mondo intero.

Curiosità e retroscena

Il videoclip, girato da Francis Lawrence (futuro regista di Hunger Games), contribuisce in modo decisivo al successo. Shakira balla a piedi nudi, in paesaggi naturali che spaziano tra mare, deserto e montagne, enfatizzando un’immagine selvaggia e autentica che la distingue nettamente da altre popstar patinate dell’epoca.

Il brano esiste anche in versione spagnola, intitolata “Suerte”, che ottiene un successo parallelo nei Paesi latini. Questo doppio binario – inglese per il mercato globale, spagnolo per quello latino – consolida Shakira come artista ponte tra due mondi.

Oggi “Whenever, Wherever” è ancora uno dei singoli femminili più venduti della storia, e molte riviste musicali lo inseriscono tra le canzoni simbolo dei 2000.

Un inno senza tempo

Più di vent’anni dopo, il fascino del brano non si spegne. Riascoltandolo oggi, emerge tutta la forza di una canzone capace di racchiudere la freschezza di un’epoca: la globalizzazione musicale agli albori, la voglia di ballare senza confini, la scoperta di nuove icone femminili che dominano il pop per i decenni successivi.

“Whenever, Wherever” non è solo un tormentone, ma la chiave con cui Shakira apre le porte del mondo, portando con sé le sue radici e costruendo una carriera che ancora oggi continua a sorprendere. Una prova che, a volte, basta una canzone per cambiare davvero le regole del gioco.

Potrebbero interessarti:

Una voce, una radio, un’estate: “Soli” di Adriano Celentano

“The Rhythm of the Night”: cronaca di un beat diventato leggenda

“L’estate sta finendo” e il momento d’oro dei Righeira

Segui Zetatielle Magazine su FacebookInstagramX e Linkedin.

Lele Boccardo
Lele Boccardo
(a.k.a. Giovanni Delbosco) Direttore Responsabile. Critico musicale, opinionista sportivo, pioniere delle radio “libere” torinesi. Autore del romanzo “Un futuro da scrivere insieme” e del thriller “Il rullante insanguinato”. Dice di sè: “Il mio cuore batte a tempo di musica, ma non è un battito normale, è un battito animale. Stare seduto dietro una Ludwig, o in sella alla mia Harley Davidson, non fa differenza, l’importante è che ci sia del ritmo: una cassa, dei piatti, un rullante o un bicilindrico, per me sono la stessa cosa. Un martello pneumatico in quattro: i tempi di un motore che diventano un beat costante. Naturalmente a tinte granata”.
Logo Radio