(Adnkronos) – Fino a pochi anni fa sarebbe stata fantascienza. Un fotografo e volontario canadese travolto dalla tempesta e rimasto bloccato a Vancounver Island, in una zona completamente isolata, senza campo per internet e telefono, è riuscito a salvarsi grazie a a Starlink, la costellazione di oltre 8.000 satelliti di Elon Musk. Una tragedia evitata di un soffio, grazie alla tecnologia. Il fatto è accaduto due giorni fa, il 9 ottobre. Protagonista Richard Gottardo, volontario e fotografo canadese che si dedica alla protezione della natura e del paesaggio. Mentre era in viaggio in una remota area del Canada, sulla punta settentrionale dell'isola di Vancouver a oltre 100 km da qualsiasi area abitata e 150 km dalla più vicina rete di telefonia mobile, per evitare un cervo la sua auto si è ribaltata, complice il terreno molto scivoloso a causa di un violento temporale. "Tutto è accaduto in una frazione di secondo. È stato uno dei momenti più terrificanti della mia vita, ero sicuro che non ce l'avrei fatta. Miracolosamente, un enorme tronco ha fermato il veicolo a metà strada altrimenti sarei finito nel vuoto", ha raccontato Gottardo, che in un post su X ha anche postato le foto del suo veicolo ribaltato, scrivendo: "Starlink mi ha salvato la vita", raccontando di come lui e i suoi tre cani fossero "usciti senza ferite" da quella brutta avventura. "Abbiamo attivato Starlink e 18 ore dopo è arrivato un carro attrezzi e ci ha tirati fuori. Non so cosa sarebbe successo senza", ha aggiunto. A quanto ricostruito, Gottardo si è ritrovato bloccato, senza acqua, cibo o vestiti caldi, sotto una pioggia battente con il telefono che non aveva campo né per chiamate né per internet. Il viaggio avrebbe potuto costargli la vita, come in tante altre situazioni simili, se non fosse stato, appunto, per lo Starlink che aveva con sé. Il volontario è infatti riuscito a recuperare il suo Starlink Mini, a configurarlo e renderlo operativo in pochi minuti. Grazie a questo è stato in grado di contattare i servizi di emergenza, inviare loro mappe e foto e coordinare da remoto l'operazione per il suo recupero. La squadra di soccorso ha impiegato 18 ore per raggiungerlo e metterlo in salvo. "Senza Starlink, nessuno ci avrebbe trovato. In quelle condizioni, così lontani dalla civiltà, le probabilità che qualcuno passasse di lì erano praticamente nulle", sottolinea. "Quanto accaduto a Richard Gottardo esprime, concretamente, lo scopo per cui Elon Musk ha pensato e sviluppato la tecnologia Starlink. Nata per aiutare le persone – spiega la società in una nota – Sua madre, Maye Musk, ha infatti raccontato in un'intervista che, molti anni fa, suo figlio le disse: 'Metterò dei satelliti in orbita in modo che le persone che si trovano nella foresta, sulle colline o in mezzo all'oceano possano essere salvate; salverà delle vite'. E ora vediamo come questa idea è cresciuta e si è sviluppata, salvando letteralmente delle vite. Gli 8.000 satelliti Starlink si trovano tutti in orbita terrestre bassa a un'altitudine di circa 550 km, coprendo l'intero globo. Questo garantisce elevate velocità di trasferimento dati e prestazioni eccellenti in un'ampia varietà di condizioni. Il sistema può essere dispiegato in pochi minuti, iniziando immediatamente la sua missione".
—internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
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