La miniserie Netflix “Mrs Playmen” ricostruisce la storia di Adelina Tattilo, una donna che trasforma una rivista erotica in un manifesto culturale e che sfida censura, moralismo e poteri forti dell’Italia anni Settanta. Un racconto di emancipazione, coraggio e visione editoriale.
Una donna contro tutto
Mrs Playmen si presenta come una miniserie italiana che ricostruisce con cura l’atmosfera degli anni Settanta, un periodo in cui il Paese vive una profonda tensione culturale fra modernità e moralismo. La serie segue la storia di Adelina Tattilo, interpretata da Carolina Crescentini, una donna che affronta una trasformazione personale e professionale radicale quando il marito, Saro Balsamo, la abbandona improvvisamente lasciandole una redazione carica di debiti e composta esclusivamente da uomini. Adelina non si lascia paralizzare dalla crisi e decide di prendere in mano la direzione di Playmen, una rivista erotica che in quel periodo scuote l’opinione pubblica italiana per il suo carattere provocatorio e per la continua sfida ai limiti della censura.
La trama mostra la protagonista mentre affronta pregiudizi, diffidenze, ostacoli legali e schizzi di conservatorismo culturale che tentano di fermare l’ascesa del suo progetto editoriale. Allo stesso tempo, la serie costruisce un ritratto intimo della sua determinazione, mettendo in scena una donna che osserva con lucidità le contraddizioni dell’Italia dell’epoca e che comprende come l’erotismo diventi uno specchio in cui il Paese riflette le sue paure e i suoi tabù. La Roma che circonda la redazione offre un contrasto simbolico continuo: la redazione si affaccia verso la cupola di San Pietro, quasi a sottolineare che ogni scelta editoriale porta Adelina in un dialogo costante e provocatorio con la morale cattolica dominante.
Il racconto procede con ritmo costante, mostra una protagonista che sfida apertamente la mentalità corrente e che trasforma un momento di crisi personale in un’opportunità per rivoluzionare il panorama editoriale italiano.
Erotismo come rivoluzione
La serie insiste sul valore culturale dell’esperienza di Adelina Tattilo, che non guida semplicemente una rivista erotica ma costruisce uno spazio di riflessione sul ruolo della donna, sui diritti civili e sulla rappresentazione del desiderio. Mrs Playmen restituisce un quadro vivido degli anni Settanta italiani, un’epoca in cui la società oscilla tra pulsioni progressiste e rigidità morali. Adelina introduce in redazione nuovi criteri, imposta una linea editoriale che non si limita a mostrare corpi ma che vuole parlare di libertà, autodeterminazione e conquiste sociali come il divorzio e l’aborto. La serie mostra come la protagonista inviti scrittori, intellettuali e fotografi che condividono una visione più ampia dell’erotismo, non come semplice intrattenimento ma come manifesto politico e culturale. Questo approccio genera reazioni violentissime: la censura statale si muove con prontezza, la stampa moralista attacca la rivista, le associazioni conservatrici invocano controlli e chiusure.
La serie racconta questi passaggi con realismo e mette in scena lo scontro diretto fra chi vuole frenare ogni forma di espressione sessuale e chi tenta di aprire una discussione moderna sul corpo e sulla libertà. Il contesto storico vive anche nelle ambientazioni: l’Italia urbanizzata e rumorosa, i politici che discutono di moralità, le famiglie che vivono ancora sotto il peso della tradizione e una Chiesa che esercita un’influenza capillare nella vita quotidiana. Adelina si muove in questo contesto come figura rivoluzionaria, una pioniera che comprende l’importanza di usare il mezzo editoriale per parlare alla nuova generazione. Mrs Playmen mostra come la rivista, pur essendo erotica, diventi uno strumento di emancipazione e un segnale forte della rivoluzione culturale che attraversa il Paese.
Un progetto solido e una visione moderna
La produzione di Mrs Playmen punta su un impianto narrativo solido e su una ricostruzione storica accurata che valorizza l’ambiente, i costumi e l’estetica degli anni Settanta. La regia di Riccardo Donna mantiene un ritmo costante, lavora sui personaggi e privilegia un racconto che unisce dramma personale, tensione sociale e dinamiche di potere interno alla redazione.
Il cast accompagna la protagonista con interpretazioni equilibrate: Filippo Nigro, Giuseppe Maggio, Francesca Colucci, Francesco Colella e Domenico Diele danno vita a figure che sostengono o ostacolano Adelina, rendendo credibile la complessità dell’ambiente editoriale. La serie utilizza un linguaggio moderno pur restando fedele alla realtà storica, evita la retorica e mette al centro un personaggio femminile forte, contraddittorio e pieno di iniziativa. Ogni episodio, con una durata compresa tra i 45 e i 59 minuti, approfondisce un aspetto diverso della crescita di Adelina: il confronto con la censura, il rapporto con gli uomini della redazione, le difficoltà economiche, le intuizioni editoriali e la capacità di trasformare Playmen in un prodotto non solo provocatorio ma anche culturalmente significativo.
La stagione, composta da sette episodi e disponibile su Netflix dal novembre 2025, costruisce un arco narrativo completo e soddisfacente.
La serie funziona perché non tratta il sesso come elemento scandalistico, ma come uno strumento che permette di esplorare potere, identità, repressione e modernità. Lo spettatore osserva una donna che sfida l’autorità e che ridefinisce l’immagine della femminilità in un’Italia incerta e contraddittoria. La miniserie occupa un posto speciale nel panorama televisivo contemporaneo perché trasforma una storia reale poco conosciuta in un racconto di emancipazione, creatività e coraggio professionale.
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