Paese che vai usanza che trovi…dalla cacca alle scope, passando per il pollo fritto, scopriamo insieme le tradizioni natalizie più strane del mondo
Il Natale non è uguale ovunque. Cambiano i piatti, i riti, i simboli. E a volte cambia anche il senso stesso della festa. In alcuni Paesi il Natale è un momento sacro, in altri è pura follia collettiva, altrove un mix sorprendente di sacro e profano. Viaggiare tra le tradizioni natalizie del mondo significa scoprire quanto siamo diversi, ma anche quanto ci somigliamo nelle cose più strane.
Ecco alcune delle usanze natalizie più bizzarre, curiose e imprevedibili del pianeta.
In Catalogna si porta fortuna… con una cacca
In Catalogna le tradizioni natalizie hnnoa un lato decisamente irriverente. Nei presepi tradizionali, accanto alla Sacra Famiglia, appare spesso una piccola statuina raffigurante un uomo accovacciato mentre fa i suoi bisogni. Si chiama Caganer ed è uno dei simboli più amati delle feste.
Può sembrare provocatorio, ma il significato è tutt’altro che volgare.
Il Caganer simboleggia la fertilità della terra e la prosperità per l’anno nuovo. Secondo la tradizione natalizia, porta fortuna e abbondanza. Nei mercatini natalizi catalani lo si trova in tutte le versioni possibili: politici, calciatori, celebrità, personaggi dei cartoni. Tutti, ma proprio tutti, finiscono prima o poi accovacciati.
E non è finita. Sempre in Catalogna c’è il Caga Tió, un tronco di legno con il volto sorridente che “regala” doni ai bambini. I più piccoli lo colpiscono con dei bastoni mentre cantano una filastrocca. Alla fine, da sotto la coperta del tronco spuntano regali e dolci. Un Natale che unisce ironia, tradizione contadina e una sana dose di nonsense.
In Giappone il Natale profuma di pollo fritto
In Giappone il Natale non è una festa religiosa, ma è comunuqe celebrato con entusiasmo, soprattutto a tavola. Il piatto simbolo? Il pollo fritto di KFC.
Tutto nasce negli anni ’70 da una campagna pubblicitaria geniale: “Kentucky for Christmas”. In un Paese dove il tacchino è praticamente introvabile, il pollo fritto diventa una soluzione alternativa e, col tempo, una vera tradizione. Oggi milioni di giapponesi prenotano il loro menù KFC natalizio con settimane di anticipo. Chi arriva ultimo rischia ore di coda.
Il Natale giapponese è vissuto come una festa romantica, più simile a San Valentino che al nostro Natale. Luci, appuntamenti di coppia, torte decorate e regali. Un mix curioso tra cultura occidentale, marketing e reinterpretazione locale. Il pranzo in famiglia non è un “must”, ma è importante stare in compagnia, con un secchiello di pollo e una torta alla fragola.
In Norvegia le scope spariscono dalle case
In Norvegia, la notte di Natale, molte famiglie nascondono le scope. Proprio così: non si tratta di fare ordine, ma è per difendersi dagli spiriti maligni.
La tradizione natalizia nasce da antiche credenze popolari secondo cui, durante questo periodo, streghe e demoni uscirebbero allo scoperto alla ricerca di scope per volare. Pertanto, nascondere le scope significa impedire loro di muoversi e proteggere la casa.
Oggi, ovviamente, pochi credono davvero alle streghe, ma l’usanza resiste per gioco e tradizione. Il Natale norvegese resta molto legato al folklore, ai boschi, alla natura e al buio dell’inverno, fatto di candele accese, silenzio e atmosfere raccolte.
In Ucraina l’albero si decora con le ragnatele
Se l’idea delle ragnatele vi mette a disagio, fermatevi un attimo. In Ucraina sono simbolo di fortuna.
Gli alberi di Natale vengono addobbati con decorazioni che imitano ragnatele scintillanti. La tradizione si basa su una leggenda popolare: una famiglia povera, incapace di decorare l’albero, si svegliò la mattina di Natale trovandolo coperto di ragnatele che, alla luce del sole, si trasformarono in argento.
Da allora, la ragnatela rappresenta abbondanza, speranza e un futuro migliore. Un simbolo potente, soprattutto in un Paese dalla storia complessa. Il Natale ucraino mantiene una forte impronta spirituale, ma non rinuncia a elementi fiabeschi che colpiscono al primo sguardo.
In Repubblica Ceca si predice il futuro con una scarpa
In Repubblica Ceca, la Vigilia di Natale è anche il momento per guardare al futuro, soprattutto quello…sentimentale! Le protagoniste sono soprattutto le donne non sposate. La sera del 24 dicembre, si mettono di spalle alla porta di casa e lanciano una scarpa oltre la spalla.
Se la punta della scarpa è rivolta verso la porta, sarà un anno fortunato in amore, con alte probabilità di matrimonio. Se invece guarda verso l’interno, si resta “all’asciutto” un altro anno. Una tradizione semplice, quasi infantile, ma ancora molto sentita. Il Natale, da queste parti, ha sempre avuto un legame stretto con la divinazione e i presagi per l’anno nuovo.
Non mancano, ovviamente, un rituale legato al cibo. Chi resiste fino alla sera senza mangiare dovrebbe vedere un maialino d’oro apparire davanti agli occhi. Non succede quasi mai, ma il tentativo vale la pena.
In Venezuela il Natale si festeggia sui pattini
A Caracas, nei giorni che precedono Natale, può succedere qualcosa di surreale: strade chiuse al traffico per permettere a tutti di andare a messa sui pattini a rotelle.
Secondo la tradizione, i bambini vanno a dormire la vigilia con un filo legato a un dito del piede. L’altro capo viene fissato alla porta. Al mattino, chi passa sui pattini tira il filo per svegliarli. Un modo allegro e rumoroso per iniziare la giornata.
Il Natale venezuelano è colorato, comunitario, pieno di musica. La dimensione collettiva conta più della perfezione di una tavola imbandita o di un abito elegante. Il momento è buono per fare festa tutti insieme, non solo in famiglia, ma con tutta la comunità perché, in fondo, anche quando le tradizioni sorprendono, raccontano sempre la stessa cosa: il bisogno di stare insieme e sentirsi parte di qualcosa.
Ogni stranezza racconta una storia
Guardando queste tradizioni natalizie viene da sorridere, è vero, eppure nessuna nasce per caso. Dietro ogni rito c’è una storia antica, fatta di paure e di speranza, un modo per rendere speciale il momento più buio dell’anno perché, non bisogna dimenticare che il Natale, inteso come festa cristiana, nasce sulle ceneri di riti pagani ancestrali che commemoravano il tempo e le stagioni ed ance se cambia volto da Paese a Paese, continua a fare la stessa cosa: unire le persone, anche quando lo fa nei modi più imprevedibili.
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