Addio a Sandro Giacobbe, il “ragazzo per bene” della musica italiana: tra ricordi, emozioni e l’incontro che resterà nel cuore.
Si sa che prima o poi quelli della “vecchia guardia” se ne andranno, ma quando succede è sempre tra lo stupore di chi li ha amati e li ama tutt’oggi. Ed oggi dobbiamo dire addio a Sandro Giacobbe, già… Oggi è toccato a lui salutarci, dopo un lungo calvario passato a combattere una malattia che lo devastava da tempo. Eppure, malgrado fosse noto che questo male non l’avrebbe risparmiato, oggi, personalmente, piango un artista che mi ha accompagnato nella mia adolescenza e che solo in età “matura” ho avuto l’onore e il piacere di conoscere.
Solo un bacio
Una serata in un locale di quelli che una volta chiamavamo “balere” e che oggi sono invece i “club” per over -anta, una serata nata per lavoro e finita per piacere. Ecco, quella sera, un piccolo sogno nel cassetto si è realizzato ed ho potuto non solo riascoltare dal vivo la sua voce, ma anche chiacchierare e godere di un drink (forse qualcuno in più, ma è un dettaglio) in sua compagnia e della sua splendida compagna Marina, che poi sarebbe diventata sua moglie qualche anno dopo.
Credo che entrambi abbiano pensato di avere di fronte una ragazzina di 40 anni che non la smetteva di fare domande su come sono nati certi brani, affamata di scoprire aneddoti e curiosità della sua vita professionale e privata, ma la gentilezza e la classe di quest’uomo non sono mancate, neanche in quell’occasione, dove un’intervista è diventata un piacevole “conoscersi” tra amici che si incontravano per la prima volta.
E, secondo voi, alla fine di una serata con quell’uomo uscito da un poster della mia lontana adolescenza, potevo andarmene senza chiedere almeno un bacio sulla guancia? Ovvio che no, e tanti saluti all’invidia delle mie più care amiche.
Un gentiluomo tra le note
Si parla sempre bene delle persone quando se ne vanno, per prassi, per educazione, per stile. Invece, questa volta si parla bene perché Sandro Giacobbe era una persona per bene, e non solo un grande interprete della canzone italiana, in Patria e all’estero.
Simbolo di un’epoca musicale che nel melodico trovava un linguaggio per raccontare l’amore e la galanteria delle relazioni sentimentali, il pudore e il sesso, ma sempre con uno sguardo attento alla poetica e alla poesia, Sandro Giacobbe era il “ragazzo per bene” che faceva sognare.
Sempre attento ai temi sociali, il suo impegno nella solidarietà è un manifesto per la Nazionale Cantanti, della quale ha fatto parte praticamente da sempre.
Forse è questo che rende più dolorosa questa notizia: la sensazione che certi artisti non dovrebbero andarsene mai, perché appartengono alle nostre memorie più intime. Sandro Giacobbe era uno di loro. Non solo per le canzoni che hanno fatto da sfondo ai primi innamoramenti, ai viaggi in macchina, alle estati interminabili, ma per quel modo educato e mai invadente di entrare nella vita della gente. Faceva parte della categoria rara di quelli che non hanno mai avuto bisogno di rincorrere le mode: era la sua autenticità a renderlo moderno, sempre.
Notte senza di te
Oggi, mentre la notizia della sua scomparsa attraversa il Paese, la sua assenza lascia nell’aria un’eco particolare, come quando si chiude la porta di una casa amata e rimane il silenzio, e in quel silenzio senti che un’epoca si è davvero conclusa. Ciò che rimane è quel lieve senso di sospensione che si prova quando un capitolo importante della propria storia personale si chiude. Non con rumore, ma con la delicatezza che gli era propria. Eppure, allo stesso tempo, rimane la gratitudine. Quella sì, ostinata: per le emozioni regalate, per la gentilezza, per la musica che continua a vibrare anche adesso che lui non c’è più.
Mi piace pensare che da qualche parte stia sorridendo, con quella discrezione che lo caratterizzava, mentre una radio passa una sua canzone e qualcuno, senza nemmeno accorgersene, canta le parole a mezza voce. Perché questo è il dono degli artisti veri: restano. Oltre il tempo, oltre la fatica, oltre tutto.
E allora sì, Sandro… sono sempre i migliori ad andarsene.
Ma i migliori, in fondo, non se ne vanno mai davvero.
“Oggi vivo la mia vita intensamente. Ogni giorno della mia vita è un giorno intenso, che passo vicino alle persone che amo, e spero di passarne ancora tanti. L’unica cosa che mi dispiacerebbe è doverli lasciare”
Sandro Giacobbe – da intervista di Verissimo


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