Il “bollettino di guerra” dei feriti da botti di capodanno 2025, il “day after” nelle città e il “botto” di Angelo dei Ricchi e Poveri
Tra i botti di capodanno 2025 c’è chi ha chiuso il 2024, è proprio il caso di dirlo, col botto. Durante la diretta di Rai1 “L’anno che verrà”, proprio sul countdown che portava alla mezzanotte, il nazional-popolare Angelo dei Ricchi e Poveri, simbolo di bontà, gentilezza e del “volemose bene” all’italiana, ha sbottato contro i tecnici del suono dello staff di Mamma Rai per via del microfono chiuso, che tanto chiuso non era, visto che la sua “rimostranza” ha raggiunto ogni italiano, in diretta nel vento dei festeggiamenti.
Mancano 20 secondi al 2025 e Angelo dei Ricchi e Poveri sbrocca urlando "aprtiemi il microfono, teste di cazzo" col microfono aperto. Buon anno 🥂 pic.twitter.com/70JwNoOT4p
— Il Grande Flagello (@grande_flagello) December 31, 2024
Per dirla all’Emilio Fede: “che figura di mmm…..“, ma è il bello della diretta e, nell’imbarazzo generale, Liorni tenta qualche scusa che restarà nella storia di Blob.
Ma questo episodio è l’assist perfetto per parlare dei botti di capodanno 2025 e delle “teste di c…” che continuano a sentirsi al di sopra delle regole e che, malgrado le ordinanze (Napoli a parte) hanno esploso ovunque petardi, raudi, bombe carta e fuochi d’artificio.
Botti di Capodanno 2025, the day after (con aggiornamento al 1 gennaio 2025)
Alla faccia dei divieti, in tutte le città sono esplosi fuochi d’artificio di privati cittadini e botti. Un esempio su tutti, ce lo da un video dell’Aero Club di Torino.
882 interventi dei vigili del fuoco, quasi duecento in più rispetto al capodanno 2024, 62 feriti solo a Napoli, di cui uno in rianimazione e un bambino di due anni, ma ne parliamo tra poco.
Durante i festeggiamenti di Capodanno (fonte Ansa), si sono registrati complessivamente 309 feriti, un aumento rispetto ai 274 dell’anno precedente. Tra questi, 69 sono stati ricoverati (rispetto ai 49 del 2024) e 12 persone sono rimaste ferite da colpi d’arma da fuoco, un dato stabile rispetto all’anno scorso. Preoccupante l’incremento dei minori coinvolti, saliti a 90 rispetto ai 64 del 2024. Anche i feriti gravi, con prognosi superiore a 40 giorni, sono cresciuti, passando da 27 a 34. Gli episodi più critici includono un 20enne colpito all’addome da arma da fuoco e ricoverato in Rianimazione a Bari, e numerosi traumi oculari o ustioni causati dall’uso di petardi.
Diverse città, come Milano e Roma, hanno riportato situazioni meno gravi, mentre casi significativi si sono verificati a Napoli, Sciacca, Foggia e Cumiana. Anche gli interventi delle forze dell’ordine e del 118 sono aumentati, con arresti e denunce in crescita.
In diverse città si sono verificati incidenti significativi.
A Giugliano, un proiettile vagante ha danneggiato un’abitazione senza provocare feriti. In provincia di Agrigento, un uomo ha perso un occhio per l’esplosione di un petardo, mentre a Foggia un 26enne ha subito l’amputazione delle dita di una mano. Episodi gravi hanno coinvolto anche minori: a Cumiana (Torino) un bambino di 11 anni è stato operato d’urgenza per una lesione all’occhio causata da un razzo, e a Venaria Reale un 15enne è in condizioni critiche dopo lo scoppio di un petardo inesploso.
A Milano, i festeggiamenti sono stati meno drammatici, con feriti lievi e alcuni interventi dei vigili del fuoco per incendi. Complessivamente, il bilancio riflette un aumento dei casi gravi e delle criticità legate all’uso di petardi e armi durante i festeggiamenti.
Le strade e le piazze sono state, come purtroppo ogni anno, uno scenario di guerra, con rifiuti ovunque.
Gli spazzini italiani ringraziano.
Dietro la magia dei fuochi d’artificio si nasconde un lato meno brillante fatto di spese elevate e danni a lungo termine che riguardano l’ambiente che ci circonda e l’acqua che beviamo.
Bomba Lukaku, bomba Neres, e, notizia delle ultime ore, anche la bomba Sinner, tra i botti più gettonati dagli amatori del settore. Le prime due sono dei classici di Capodanno, due pseudo palloni super esplosivi che fanno un botto come una vera bomba e che trascinano con se ogni anno feriti che ricorderanno il capodanno per tutta la loro vita.
La terza è una new entry del mercato nero.
Una bomba esplosiva micidiale che promette di essere la vincitrice del 2025 in termini di danni. La polizia di Catania ne ha sequestrato ben 110, in mezzo ad un carico di 640 ordigni artigianali già pronti per essere venduti, ovviamente sottobanco.
Ma sono tanti i sequestri di questi giorni in tutta Italia, tra fuochi d’artificio, bombe carta, petardi, razzi e fumogeni.


Quanto ci costano i botti?
I fuochi d’artificio sono un grande classico per salutare l’anno che passa, ma accendere il cielo con esplosioni colorate può rivelarsi una spesa considerevole. I petardi più semplici, come i famosi Raudi, hanno un prezzo contenuto, di pochi euro a confezione, e sono tra i più acquistati per uso personale. Tuttavia, per chi cerca qualcosa di più scenografico, i costi aumentano rapidamente. Batterie pirotecniche come l’“Anubis” da 36 lanci costano circa 35 euro, mentre modelli più complessi, come l’“America 100 lanci”, possono superare i 180 euro. Le famiglie italiane, ogni anno, spendono complessivamente milioni di euro per mantenere viva questa tradizione. Ma non sono solo i privati a contribuire: molti comuni organizzano spettacoli pubblici con budget che possono arrivare a decine di migliaia di euro.
Dietro questa spesa c’è un settore economico fiorente. L’industria pirotecnica in Italia è tra le più avanzate al mondo, ma non bisogna dimenticare che questo intrattenimento ha un costo nascosto: l’impatto ambientale. Eppure, nonostante i prezzi, la domanda resta alta, alimentata dalla voglia di celebrare con spettacoli sempre più grandiosi.
Esistono molti video su youtube che promuovono questi aticoli, ma per darvi un’idea, vi invitiamo a guardare questo video:
Botti illegali: un pericolo nascosto
Oltre ai prodotti regolari, il mercato nero dei botti illegali rappresenta una minaccia enorme. Questi articoli, spesso fabbricati senza rispettare le norme di sicurezza, sono estremamente pericolosi. Vengono venduti sottobanco, senza certificazioni, e contengono quantità di esplosivo molto superiori ai limiti consentiti. Petardi come le famigerate “bombe carta” non solo sono illegali, ma possono causare danni devastanti.
Ogni anno, le forze dell’ordine sequestrano tonnellate di materiale pirotecnico illegale, ma il mercato nero continua a prosperare, alimentato dalla domanda di chi cerca botti più potenti a prezzi inferiori. Tutti questi prodotti non mettono a rischio solo chi li utilizza, ma anche chi si trova nei paraggi, aumentando il pericolo per tutti.
E il primo dell’anno si contano i danni.
Il bollettino di guerra dei feriti
Ogni anno, i telegiornali del primo gennaio sembrano un bollettino di guerra. I numeri parlano chiaro: decine, a volte centinaia, di persone finiscono nei pronto soccorso di tutta Italia per ferite causate dai botti. Si va da ustioni lievi a danni permanenti, come la perdita di dita o lesioni oculari gravi. A essere colpite sono soprattutto le mani, ma anche gli occhi e il viso sono frequentemente coinvolti. E ogni anno ci scappa sempre inevitabilmente anche il morto.
Non sono solo gli adulti a rischiare: purtroppo, molte delle vittime sono bambini o adolescenti che maneggiano petardi in modo incauto o senza la supervisione di un adulto. L’imprudenza, spesso combinata con l’uso di botti illegali, peggiora ulteriormente la situazione. Le forze dell’ordine e i medici ribadiscono ogni anno l’importanza di utilizzare fuochi d’artificio in modo sicuro e di affidarsi solo a prodotti certificati. Eppure, le immagini di mani bendate e visi feriti continuano a essere una triste costante del primo giorno dell’anno.
Non mancano poi gli idioti di San Silvestro che si divertono a far saltare in aria bidoni della spazzatura, fregandosene altamente dei danni che provocano alle auto parcheggiate. Guardate questo video:
L’altra faccia dei fuochi: l’inquinamento atmosferico
Dietro la bellezza dei fuochi d’artificio si nasconde un problema serio: l’inquinamento. Quando spariamo un razzo in cielo, non vediamo le particelle che rilascia nell’aria, ma loro restano lì, invisibili e dannose. I fuochi d’artificio emettono grandi quantità di particelle sottili, come PM2.5 e PM10, che sono associate a problemi respiratori e cardiovascolari. Queste particelle, composte spesso da metalli pesanti come bario, stronzio e alluminio, rimangono nell’atmosfera per ore o addirittura giorni, contribuendo all’inquinamento dell’aria.
Non è solo l’aria a essere contaminata. I coloranti chimici utilizzati per creare gli spettacolari effetti visivi rilasciano sostanze tossiche come nitrati e perclorati, che finiscono per contaminare il suolo e, nei casi peggiori, le falde acquifere. Il risultato è un danno ambientale che si somma a quello già provocato da altre attività umane. Anche l’anidride carbonica emessa dai fuochi, pur essendo in quantità minori rispetto a quella generata da auto o industrie, contribuisce al riscaldamento globale.
Tutti ecologisti per 364 giorni l’anno, pronti a bandire cannucce di plastica e fare la raccolta differenziata. Poi arriva Capodanno, e improvvisamente ci si dimentica del pianeta, sparando in aria petardi e fuochi come se non ci fosse un domani. Forse, un po’ di coerenza non guasterebbe neanche durante i festeggiamenti!
Il problema dei rifiuti
Se il cielo si illumina, il suolo si riempie di rifiuti. Dopo i festeggiamenti, i resti dei botti di capodanno e dei fuochi d’artificio finiscono ovunque: strade, parchi, giardini e corsi d’acqua. Gli involucri di plastica, cartone e materiali non biodegradabili spesso vengono abbandonati, trasformandosi in un problema per l’ambiente. Nelle città, squadre di operatori ecologici lavorano per giorni per ripulire tutto, ma nelle zone rurali e costiere, molti di questi rifiuti restano dove sono, accumulandosi e creando danni agli ecosistemi locali.
Il problema si aggrava nelle zone vicine ai corsi d’acqua o al mare. Molti residui dei botti finiscono direttamente nell’ambiente marino, dove mettono a rischio la fauna acquatica. I pezzi di plastica e metallo possono essere scambiati per cibo da pesci e uccelli, causando loro gravi danni. Un aspetto, volutamente ignorato, rende i fuochi d’artificio un problema ambientale complesso che non si limita al momento della loro esplosione.
Gli animali: le prime vittime dei botti
Se per noi i botti di Capodanno sono un divertimento, per gli animali rappresentano un incubo. I rumori forti e improvvisi spaventano sia gli animali domestici che quelli selvatici, causando stress, disorientamento e, in alcuni casi, incidenti gravi. Molti cani e gatti, terrorizzati dai botti, scappano di casa, rischiando di perdersi o di essere investiti. Le associazioni animaliste segnalano un aumento significativo delle segnalazioni di animali smarriti nei giorni successivi a Capodanno.
Ma non sono solo gli animali domestici a soffrire. Gli uccelli, in particolare, sono tra le vittime più colpite. Le esplosioni li spingono a volare in modo disordinato, spesso di notte, quando la visibilità è ridotta. Questo comportamento aumenta il rischio di collisioni con edifici, alberi o altri ostacoli. Gli animali selvatici, nei boschi o nelle campagne, subiscono uno stress che può avere conseguenze negative per la loro salute e la loro capacità di sopravvivere. Insomma, mentre noi festeggiamo, loro combattono per la sopravvivenza.
Esistono alternative sostenibili?
Fortunatamente, esistono soluzioni per festeggiare in modo responsabile senza rinunciare alla magia del Capodanno. I fuochi d’artificio silenziosi, ad esempio, rappresentano un’alternativa sempre più popolare. Questi prodotti riducono al minimo l’impatto acustico, mantenendo comunque effetti visivi spettacolari. Sono particolarmente adatti per chi vive in zone residenziali o per chi vuole rispettare la sensibilità degli animali.
Un’altra alternativa innovativa sono gli spettacoli di droni. Questi dispositivi, equipaggiati con luci a LED, possono creare coreografie luminose incredibili, sincronizzate con la musica, senza produrre rumore o emissioni nocive. Negli ultimi anni, molte città in tutto il mondo hanno adottato questa tecnologia, dimostrando che è possibile celebrare in modo sostenibile. Anche le luci a LED, utilizzate per creare installazioni artistiche o proiezioni, offrono un’opzione ecologica che non sacrifica la bellezza e l’emozione dei festeggiamenti.
I botti di Capodanno sono una tradizione radicata, ma il loro costo ambientale e sociale è troppo alto per essere ignorato. La consapevolezza dovrebbe prevalere sulla tradizione e il buon senso sui limiti entro il quale è consentito divertirsi. Le alternative ci sono, e sempre più persone stanno scegliendo di adottarle. Dopotutto, festeggiare l’inizio di un nuovo anno dovrebbe significare anche rispetto e responsabilità verso il mondo che ci circonda. Cambiare non significa rinunciare, ma evolversi: un Capodanno diverso è possibile, e può essere altrettanto magico.
Il Principato di Napoli
Napoli, l’unica città italiana con il via libera ai botti di capodanno 2025, ha registrato 65 feriti, tra cui anche un bimbo di due anni (fonte Ansa)
Secondo quanto riportato da Napoli Today, sarebbero cinque i bambini feriti: ustioni al torace, acusia, ustioni alle braccia, ferita al bulbo oculare, per fortuna tutti infortuni non particolarmente gravi e guaribili entro pochi giorni.
L’episodio più grave riguarda un turista ventottenne, attualmente ancora in terapia intensiva per ferita all’addome da proiettile.
—
Capodanno, 36 persone ferite dai botti tra Napoli e provincia
Il Capodanno di Napoli immortalato dal drone in volo tra i fuochi d'artificio pic.twitter.com/SyKyACKvOh
— Local Team (@localteamit) January 1, 2025
Foto copertina rilasciato con licenza
Creative Commons Attribuzione – Condividi allo stesso modo 4.0 Internazionale .
Potrebbe interessarti anche:
Botti di Capodanno e il pericolo del “day after”
Capodanno 2025 in zona rossa e stop ai botti
Botti di capodanno: il video decalogo per proteggere gli animali