(Adnkronos) – Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha confermato che inizierà a inviare da oggi le prime lettere sui dazi e sugli accordi commerciali, prima della scadenza. "Sono lieto di annunciare che le lettere e/o gli accordi tariffari degli Stati Uniti con vari Paesi del mondo verranno consegnati a partire dalle 12 di lunedì 7 luglio", le 18 in Italia, ha scritto Trump sul suo social network Truth. Trump ha poi minacciato ulteriori dazi del 10% ai Paesi Brics riuniti al vertice a Rio de Janeiro, tra cui Russia, Cina, Brasile e India. "Qualsiasi Paese che si allinei alle politiche antiamericane dei Brics verrà soggetto a un'ulteriore tariffa del 10%. Non ci saranno eccezioni a questa politica", ha scritto ancora Trump. E da Pechino arriva la rassicurazione che i Brics non cercano lo scontro commerciale. "Per quanto riguarda l'imposizione dei dazi, la Cina ha costantemente ribadito la sua posizione secondo cui nelle guerre commerciali e tariffarie non ci sono vincitori e il protezionismo non è una via d'uscita", ha affermato la portavoce del Ministero degli Esteri, Mao Ning. I Brics – ha continuato – sono "un'importante piattaforma per la cooperazione tra mercati emergenti e paesi in via di sviluppo". Si tratta, ha proseguito, di un raggruppamento di stati che "promuove apertura, inclusività e cooperazione reciprocamente vantaggiosa" e "non promuove scontri tra fazioni né prende di mira alcun Paese". L'Ue intanto continua u negoziati per raggiungere un accordo commerciale che eviti l'imposizione dei dazi minacciati dal presidente Usa. "Continuiamo a lavorare verso la scadenza del 9 luglio, e in questo senso, i contatti a livello politico e tecnico tra Ue e Stati Uniti continuano", afferma un portavoce della Commissione europea durante il briefing giornaliero con la stampa, aggiungendo che "non sono previsti incontri di persona" tra rappresentanti Ue e Usa, ma la situazione "potrebbe cambiare con pochissimo preavviso, se fosse necessario". Ieri la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen e Trump hanno avuto un colloquio telefonico, con un "buono scambio", hanno reso noto oggi i portavoce dell'esecutivo Ue Stefan de Keersmaecker e Olof Gill. Von der Leyen "resta in contatto con i leader Ue" e "sono stati fatti dei progressi". L'obiettivo resta quello di chiudere un accordo in campo commerciale tra Usa e Ue "entro il 9 luglio". Riguardo alla nuova scadenza del primo agosto, menzionata dal segretario al Tesoro Scott Bessent, per Gill "bisognerebbe chiedere agli Usa. Sono loro che dicono delle cose poi ne dicono altre. Noi continuiamo a lavorare per ottenere come minimo un accordo di principio entro il 9 luglio". Per quanto riguarda i contatti con i rappresentanti permanenti, "siamo in contatto regolare con gli Stati membri. Ma ci consultiamo con loro quando c'è qualcosa di concreto su cui consultarsi. Continuiamo a negoziare a tutti i livelli. Quando saranno stati fatti sufficienti progressi, ci consulteremo". "Contrariamente a quanto si poteva temere", gli europei sono uniti nei negoziati con Washington per raggiungere un accordo sui dazi nonostante i loro "diversi" interessi nazionali. Ad affermarlo ai microfoni della radio francese 'Rtl' è Laurent Saint-Martin, ministro francese con delega al commercio estero. Questo approccio comune "sarà utile per il futuro", in particolare per concludere "accordi commerciali con il resto del mondo", sottolinea il ministro. Il quadro dei negoziati "è complicato da diversi mesi" anche perché da parte europea "è la Commissione che, a nome di tutti gli Stati membri, deve condurre questi negoziati", mentre ogni Paese ha "diversi interessi prioritari" da tutelare. "Possiamo considerare che un piccolo aumento dei dazi doganali può essere accettato se, e solo se, su alcuni settori chiave dell'export europeo, e in particolare francese – penso all'aeronautica, ai nostri vini e liquori, ai nostri cosmetici – i dazi doganali possono essere ridotti", spiega il ministro sottolineando la posizione della Francia. "Questo è ciò che si sta ancora discutendo" nelle "ultime ore di colloqui" con gli Stati Uniti. Da questa vicenda, spiega ancora il ministro francese, "ne usciremo con un'unità europea che sarà utile per il futuro, e in particolare per la ricerca di accordi commerciali con il resto del mondo". per Saint-Martin "non ci sono solo gli Stati Uniti nella vita. Firmeremo accordi commerciali anche con India, Malesia, Filippine, Indonesia e Australia". "E forse anche con il Sudamerica, se riusciremo a far evolvere l'accordo Mercosur", spiega il ministro sottolineando che l'accordo "così com'è non piace" alla Francia per la mancanza di ‘protezione’ per la filiera bovina. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
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Dazi, Trump invia prime lettere e minaccia: “+10% ai pro-Brics”. Ieri telefonata con von der Leyen

