Dimissioni Papa Francesco: “ho già firmato la mia rinuncia in caso di impedimento medico”. Quanto durerà ancora il suo Pontificato?
Dopo il ricovero ospedaliero, Papa Francesco ha lasciato il Policlinico Gemelli questa mattina. I medici hanno stabilito che dovrà osservare un lungo periodo di riposo di almeno due mesi. Per un uomo così attivo e coinvolto, questa pausa forzata non sarà semplice. La sua apparizione al balcone del Policlinico Gemelli ha emozionato e commosso ma, allo stesso tempo, ha confermato quanto sia debole e ancora provato.
La respirazione affaticata, i gesti lenti, malgrado il suo immancabile sorriso e prontezza di spirito, il quadro è chiaro: non può certo riprendere le sue attività pastorali e meno che mai affrontare il Giubileo.
Il lungo periodo di terapia con l’ossigeno ha compromesso la sua capacità di parlare e quelle poche parole pronunciate al microfono ne sono la conferma.
Certo, è un uomo di 88 anni e chiunque comune mortale al suo posto sceglierebbe il ritiro. Ma lui è il Papa e non è un comune mortale, ma un mortale rappresentante di Dio in Terra. La sua energia e la sua voglia di essere presente sono evidenti, anche se il corpo inizia a chiedere tregua. La sua è una leadership basata sul servizio, e finché si sentirà in grado di dare, probabilmente continuerà.
Eppure, se mai dovesse accorgersi di “impedimenti gravi e permanenti per la sua salute” e che la fatica prende il sopravvento, non avrebbe paura di fare un passo indietro e lo messo per iscritto in una lettera. Ha sempre sostenuto l’idea che il Papa non è un monarca, e che il suo compito non è legato al potere, ma alla missione. Se un giorno dovesse ritenere che il bene della Chiesa passi per una sua rinuncia, non esiterebbe a farlo.
La rinuncia firmata da Papa Francesco
“Io ho già firmato la mia rinuncia. Era quando Tarcisio Bertone era segretario di Stato. Ho firmato la rinuncia e gli ho detto: ‘In caso di impedimento medico o che so io, ecco la mia rinuncia. Ce l’hai’. Non so a chi l’abbia data Bertone, ma io l’ho data a lui quando era segretario di Stato”. Questa è una dichiarazione fatta da Papa Francesco durante un’intervista rilasciata con il quotidiano spagnolo ABC e pubblicata dal Vatican news nel dicembre 2022. La lettera sarebbe stata scritta all’inizio del suo Pontificato e consegnata all’allora Segretario di Stato.
Quindi le dimissioni di Papa Francesco non sono un’ipotesi così remota ma avallata da uno scritto ufficiale. Non ha mai nascosto di considerare l’ipotesi dell’abdicazione un’opzione valida, se le sue condizioni non gli permettessero più di guidare la Chiesa con lucidità e forza.
Se il Pontefice dovesse superare questa lunga degenza, si aprirebbe un’altra questione cruciale: sarà ancora in grado di svolgere il suo ruolo con la stessa energia? All’inizio del suo pontificato, in sostegno alla scelta di Benedetto XVI, aveva affermato chiaramente che la guida della Chiesa non deve essere necessariamente “fino alla morte”, ma che un Papa può rinunciare se non si sente più in grado di portare avanti la sua missione.
Chi lo conosce sa che difficilmente si fermerà del tutto. Anche durante altre convalescenze, ha continuato a lavorare dal letto d’ospedale, a incontrare persone e a gestire gli affari della Chiesa. Questa volta, però, la situazione sembra più delicata e richiede davvero uno stop. La domanda che in molti si pongono è: quanto inciderà questo sulla sua capacità di portare avanti il pontificato?
La Chiesa sta preparandosi per un nuovo Conclave?
Alla luce delle sue condizioni di salute, questa ipotesi potrebbe diventare sempre più concreta.
Se Papa Francesco dovesse rimanere fisicamente debilitato, la gestione della Chiesa e dei suoi impegni pastorali risulterebbe enormemente complicata. I fedeli e la Curia si troverebbero di fronte a una Chiesa guidata da un Papa limitato nelle sue attività, e ciò potrebbe riaccendere il dibattito sulla possibilità di un’altra storica abdicazione. Una decisione di questo tipo segnerebbe un nuovo precedente nella storia della Chiesa moderna, rafforzando il concetto che il Pontificato non è un incarico vitalizio, ma un servizio che può essere interrotto quando le condizioni non lo permettono più.
Già da giorni, il Cardinale Pietro Parolin è stato chiamato a fare le veci del Pontefice in diverse occasioni ed eventi. Si sta già esprimendo pubblicamente su diverse tematiche sociali, sostituendo Papa Francesco anche nella guida spirituale e non solo nelle funzioni celebrative.
Visto il documento che attesta la rinuncia in caso di impedimento medico, visto che Il Vaticano ha già messo le mani avanti sulla sua capacità di parola e sulla necessità di una lunga degenza per una ripresa completa, si sta già organizzando un Conclave?
I casting per il successore di Papa Francesco si sono già chiusi o sono ancora in corso, visto il Giubileo e vista la mole di eventi calendarizzati fino a dicembre? In questo caso, l’ipotetico Conclave dovrebbe svolgersi rapidamente.
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