Diodato e “Fai rumore”: da Sanremo 2020 all’inno della resilienza

La musica ha il potere di fermare il tempo e di farci rivivere emozioni uniche con un semplice giro di vinile. “Side A – Storie a 45 giri” nasce con l’intento di ripercorrere la storia dei grandi singoli che hanno lasciato un segno indelebile nella memoria collettiva. Canzoni che, nel formato del 45 giri, hanno raccontato epoche, sentimenti e rivoluzioni musicali.

Per inaugurare questa nuova rubrica, partiamo da un brano che ha segnato un’era recente: “Fai rumore” di Diodato, vincitore del Festival di Sanremo 2020. Una canzone che, oltre al trionfo sanremese, è diventata un simbolo del difficile periodo che l’Italia e il mondo intero hanno vissuto nei mesi successivi, a causa della pandemia da COVID-19.

Sanremo 2020: un Festival di cambiamento

Il 70º Festival di Sanremo si svolge dal 4 all’8 febbraio 2020 al Teatro Ariston. Alla conduzione c’è Amadeus, che debutta come direttore artistico e presentatore, affiancato da Fiorello, sua spalla principale e protagonista di momenti di intrattenimento che riportano il festival a un’atmosfera più leggera e coinvolgente.

Amadeus introduce diverse novità, puntando a un maggiore coinvolgimento del pubblico e alla creazione di un Festival che unisca tradizione e contemporaneità. Tra le innovazioni più evidenti spicca la passerella allargata, che permette agli artisti di avvicinarsi di più agli spettatori per le vie della città e di creare un legame diretto con il pubblico. Questo segna un ritorno al calore della gente, con un Festival che diventa ancora più popolare e partecipativo.

Il cast di Sanremo 2020 è particolarmente variegato: grandi nomi della musica italiana, artisti emergenti e icone del pop e dell’indie si mescolano, dando vita a un’edizione equilibrata e ricca di sfaccettature. Tra i partecipanti troviamo Michele Zarrillo, Marco Masini, Elettra Lamborghini, Achille Lauro, Piero Pelù, Elodie, Francesco Gabbani e Le Vibrazioni, solo per citarne alcuni.

Ma il vero protagonista della serata finale è Diodato, che con la sua “Fai rumore” riesce a conquistare critica e pubblico, portando a casa la vittoria.

diodato - fai rumore - la copertina del singolo

“Fai rumore”: un brano che tocca l’anima

Scritta e interpretata da Antonio Diodato, “Fai rumore” è una ballata intensa che parla di distanza emotiva e della necessità di abbattere le barriere comunicative. Il testo, profondo e malinconico, affronta il tema della separazione e del bisogno di farsi sentire, anche quando tutto sembra tacere.

La musica, con la sua costruzione orchestrale coinvolgente, accompagna l’intensità emotiva delle parole, crescendo in un crescendo che culmina in un ritornello potente e liberatorio. L’interpretazione di Diodato è autentica e vibrante, rendendo il brano una delle esibizioni più emozionanti dell’intera edizione.

Quando “Fai rumore” viene proclamata vincitrice del Festival di Sanremo 2020, il pubblico presente al Teatro Ariston tributa una spontanea e meritata standing ovation all’artista valdostano di nascita, ma tarantino d’adozione. Oltre alla vittoria della kermesse, il brano si aggiudica anche il Premio della Critica Mia Martini e il Premio della Sala Stampa Lucio Dalla, segnando un trionfo completo.

Il secondo posto va a Francesco Gabbani con “Viceversa“, mentre il terzo gradino del podio è occupato da Pinguini Tattici Nucleari con “Ringo Starr“. Tuttavia, “Fai rumore” è la canzone che resterà nella memoria collettiva ben oltre il Festival.

Un inno simbolico durante il lockdown

Pochi giorni dopo la fine di Sanremo, l’Italia entra in un periodo di emergenza sanitaria senza precedenti. Il lockdown imposto a causa del COVID-19 trasforma il paese, e “Fai rumore” diventa involontariamente una colonna sonora di quei giorni difficili.

Il brano assume un significato nuovo: il suo invito a “fare rumore” in un momento di silenzio forzato diventa un messaggio di speranza e resistenza. Le immagini di italiani che cantano la canzone dai balconi delle proprie case fanno il giro del mondo, rendendo “Fai rumore” un vero e proprio inno della resilienza.

Il successo post-Sanremo

Dopo la vittoria al Festival, “Fai rumore” domina le classifiche e viene pubblicata su 45 giri, con un lato B che include una versione orchestrale del brano. La canzone diventa una delle più trasmesse dalle radio e ottiene diversi riconoscimenti, tra cui il Premio David di Donatello per la miglior canzone originale, grazie alla sua inclusione nella colonna sonora del film “La dea fortuna” di Ferzan Özpetek.

Diodato, che avrebbe dovuto rappresentare l’Italia all’Eurovision Song Contest 2020, vede sfumare questa opportunità a causa dell’annullamento dell’evento per la pandemia. Tuttavia, il suo brano viene comunque celebrato a livello internazionale, confermando la sua forza emotiva e comunicativa.

Un pezzo di storia recente

A distanza di pochi anni, “Fai rumore” rimane una delle canzoni più significative della musica italiana contemporanea. Il suo legame con il periodo della pandemia l’ha resa più di un semplice successo sanremese: è diventata un simbolo di unità, speranza e necessità di comunicare anche nei momenti più difficili.

Con questo primo episodio di “Side A – Storie a 45 giri”, celebriamo un brano che ha fatto la storia recente della musica italiana, ricordandoci che la musica ha il potere di accompagnare la nostra vita e di dare voce alle emozioni più profonde.

Potrebbero interessarti:

Chi ha vinto Sanremo 2025? Tutti i premi e i vincitori

Olly vince a sorpresa il Festival di Sanremo 2025

Ecco perché Olly non doveva vincere Sanremo 2025

Segui Zetatielle Magazine su FacebookInstagramX e Linkedin.

Lele Boccardo
Lele Boccardo
(a.k.a. Giovanni Delbosco) Direttore Responsabile. Critico musicale, opinionista sportivo, pioniere delle radio “libere” torinesi. Autore del romanzo “Un futuro da scrivere insieme” e del thriller “Il rullante insanguinato”. Dice di sè: “Il mio cuore batte a tempo di musica, ma non è un battito normale, è un battito animale. Stare seduto dietro una Ludwig, o in sella alla mia Harley Davidson, non fa differenza, l’importante è che ci sia del ritmo: una cassa, dei piatti, un rullante o un bicilindrico, per me sono la stessa cosa. Un martello pneumatico in quattro: i tempi di un motore che diventano un beat costante. Naturalmente a tinte granata”.