Fiamme sul Vesuvio, prefetto: “Ancora al lavoro, incendio si sta marginalizzando”

(Adnkronos) – Dopo le fiamme che hanno incendiato da ieri il Parco del Vesuvio, oggi ''stiamo lavorando alacremente, abbiamo rafforzato il dispositivo su alcune fasce e ci sono zone in cui l'incendio si sta marginalizzando. Credo però che ne avremo ancora per tutta la giornata''. Così all'Adnkronos il prefetto di Napoli, Michele di Bari, facendo il punto sulla situazione.
 Mobilitate intanto dal Dipartimento di Protezione Civile 23 squadre di volontariato di protezione civile provenienti da varie parti dell’Italia per rafforzare la risposta all’emergenza incendi. Sei canadair ancora in azione insieme ai mezzi regionali. Squadre di Vigili del Fuoco operative da oltre 24 ore. Mezzi militari a supporto delle attività di spegnimento. Ieri il Dipartimento di Protezione Civile ha attivato la mobilitazione nazionale per fronteggiare le fiamme. Ad annunciarlo è stato il ministro per la Protezione civile e le Politiche del mare Nello Musumeci.  L’incendio ha interessato in particolare la pineta di Terzigno, con il coinvolgimento della Riserva Integrale Tirone, nonché dei territori boschivi dei comuni di Trecase, Ercolano e Ottaviano, con un fronte di fuoco che ieri ha raggiunto i 3.000 metri e un’area di diverse centinaia di ettari bruciati. "A seguito del gravissimo incendio che ha interessato il Vesuvio, ho scritto un’interrogazione parlamentare per attenzionare al Governo un dramma che non va derubricato a mera emergenza estiva. Pertanto, chiedo all’Esecutivo di definire una cornice operativa e permanente che consolidi la gestione integrata dell’area: una cabina di regia tra Governo, Regione Campania, Enti locali, Parco Nazionale del Vesuvio e Protezione Civile, con responsabilità chiare, strumenti di monitoraggio efficaci e indicatori pubblici accessibili. Ritengo fondamentale che l’intervento pubblico si basi su una rafforzata rete avanzata di sorveglianza (videosorveglianza satellitare, sensori termici, droni e immagini satellitari) accompagnata da adeguati mezzi di intervento, tra cui aerei antincendio, elicotteri, mezzi terrestri, e da infrastrutture logistiche e basi di rifornimento idrico facilmente accessibili. Senza dover chiedere ausilio alle altre Regioni, a cui va comunque il nostro ringraziamento'', dichiara intanto il senatore campano del M5S Orfeo Mazzella, vicepresidente della commissione Affari sociali di Palazzo Madama. ''Chiedo, inoltre, se sia stato effettivamente attuato, e non solo approvato, il Piano Nazionale di Prevenzione degli incendi boschivi, quali indicatori e meccanismi di monitoraggio ne documentino l’attuazione e quali report pubblici siano disponibili per una verifica trasparente. Chiedo altresì se il prossimo presidente del Parco Nazionale del Vesuvio possa dedicarsi esclusivamente all’amministrazione dell’ente, non distogliendo impegno e attenzione per ulteriori ruoli istituzionali. Inoltre, ho chiesto conto dell’effettiva reattività di risposta di tutti gli attori preposti, incluso l’ente parco.''  ''Personalmente, reputo indispensabile valutare l’efficacia e la tempestività della risposta operativa all’emergenza incendiaria e, parallelamente, avviare azioni concrete per la bonifica di siti contaminati e la rimozione di discariche abusive, con pene adeguate e strumenti di controllo efficaci. Analogamente, ritengo necessario rafforzare la sanità pubblica nelle aree interessate con presidi sanitari e sistemi di monitoraggio di patologie correlate, prevedere una gestione partecipata con le comunità locali tramite esercitazioni e informazione continua, e salvaguardare la fauna e la flora del Vesuvio, che ospitano un patrimonio biologico rilevante e sostengono l’economia turistica della zona”. In Italia dal primo gennaio al 31 luglio 2025 si sono verificati 851 roghi che hanno mandato in fumo 56.263 ettari di territorio pari a ben 78.800 campi da calcio. Dati preoccupanti, frutto di analisi e rielaborazione di Legambiente su dati Effis (European Forest Fire Information System), che costano al Paese un triste record: a fine luglio è stata superata così la superficie bruciata nel 2024 che era stata di 50.802 ha con 1.515 incendi. E' Legambiente a lanciare i dati aggiornati del suo report “Italia in fumo” e un appello contro l’emergenza incendi in occasione di Festambiente, il festival nazionale in programma fino a questa sera 10 agosto a Ripescia (gr) in Maremma, Legambiente fa notare anche l’impennata dei roghi che c’è stata nelle ultime due ultime settimane di luglio. Se in Italia da inizio anno al 17 luglio 2025 il totale di ettari bruciati è stato di 30.988 ha (43.400 campi da calcio) e 653 roghi, dal 17 al 31 luglio sono andati in fumo 25.275 ettari e i roghi sono stati 198. Non si scherza con il fuoco" è questa la frase che da questa mattina appare sul maxischermo di Festambiente a Rispescia (Gr). Un'emergenza che sta colpendo a più riprese diversi territori del Paese, da ultimo il cuore del Parco nazionale del Vesuvio. L’incendio divampato in questa area, sottolinea l’associazione ambientalista, è un colpo al cuore e un fatto grave che deve richiamare tutti all’ordine e a interventi rapidi. In particolare, ad essere minacciate dai roghi sono sempre più anche le aree protette: da inizio anno al 31 luglio sono andati in fumo ben 18.700,53 ettari di aree Natura 2000 in 253 eventi incendiari. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Logo Radio